Stars At Noon

Film 2022 | Drammatico, Thriller 135 min.

Regia di Claire Denis. Un film con Margaret Qualley, John C. Reilly, Joe Alwyn, Benny Safdie, Danny Ramirez (I). Cast completo Titolo originale: The Stars at Noon. Genere Drammatico, Thriller - USA, 2022, durata 135 minuti. - MYmonetro 2,71 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 26 maggio 2022

Una giovane ragazza in Nicaragua non riesce a lasciare il paese. L'incontro con un ragazzo britannico cambierà tutto. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,

Consigliato sì!
2,71/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 1,92
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un noir tropicale enigmatico premiato dall'osservazione e l'introspezione del cinema della sua regista.
Recensione di Tommaso Tocci
giovedì 26 maggio 2022
Recensione di Tommaso Tocci
giovedì 26 maggio 2022

In una Nicaragua dei giorni nostri e in piena pandemia, ma che appare sprofondata in una crisi come quella della rivoluzione sandinista, la giovane americana Trish non ha soldi né accesso al passaporto per lasciare il paese. La ragazza si spaccia per giornalista ma nel frattempo si prostituisce per varie autorità locali, cercando di racimolare denaro e favori. L'incontro con il britannico Daniel, che lavora per una compagnia petrolifera, la invischierà in un pericoloso gioco di spionaggio politico che coinvolge anche la CIA e gli agenti della vicina Costa Rica.

Dopo una rara digressione sci-fi (High Life) e un ritorno all'affilatissima claustrofobia domestica (Avec amour et acharnement), il momento prolifico di Claire Denis vede anche un ritorno alle oniriche esplorazioni dell'esotico, come in Beau Travail e White Material.

Con Stars at Noon, la regista francese racconta di anime disperate in un noir tropicale volutamente enigmatico e inerte dal punto di vista narrativo, ma dalla fortissima atmosfera.

Quel poco di storia che è disponibile a saziare la curiosità dello spettatore viene dal romanzo omonimo di Denis Johnson, che gli dava una collocazione cronologica più precisa negli anni ottanta. Denis e il suo team di sceneggiatori (tra cui si segnala la regista Léa Mysius) optano invece per una temporalità a contrasto, con il paese ancora (di nuovo?) in piena instabilità politica, militarizzato, con una valuta a picco e pieno di gente che cerca di fuggire, ma inevitabilmente contemporaneo e ancora attanagliato dai simboli della pandemia.

Spoglio e sull'orlo del collasso, questo Nicaragua è un luogo liminale come la Marsiglia immaginata da Christian Petzold in Transit, a cui però Denis con il suo consueto graffio autoriale riesce a dare una dimensione meno metafisica e più urgente, nervosa. La protagonista Margaret Qualley, piena di risorse ma anche poco interessata al lavoro giornalistico che insiste di voler fare, la attraversa spazientita alla ricerca di soldi, shampoo e ben più di quei 35 rhums cari a Denis.

Come i suoi personaggi, il film sa di girare a vuoto e di non avere via di scampo, ipnotizzato dalle infinite tratte da un hotel all'altro e ritorno, e poi da un taxi a un bar. Ma Denis, come dimostrato anche nell'incipit del suo film precedente, non ha bisogno che di pochi minuti per dipingere un "mood" dettagliato e creare un'atmosfera da pesantissima fine del mondo che sa di grande cinema.

Quando tutto va a rotoli, poi, meglio consolarsi con una storia d'amore, invero anch'essa poco più che accennata. Joe Alwyn convince meno del suo abito bianco londinese, ma non è solo questione di chimica: Trish e Daniel sono corpi che gravitano l'uno verso l'altro, buoni per conferire al film una certa carica erotica, umida e residuale. 

In mano a Denis e per la seconda volta alla fotografia suggestiva dell'esperto Éric Gautier, questo purgatorio centro-americano è una bellissima maledizione da cui si giura di partire domani, o al massimo dopodomani, mentre si chiede al barista un altro whiskey senza poterlo pagare. E nell'attesa ci si godono i piaceri di un cinema che premia l'osservazione, l'introspezione e un pizzico di follia.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 11 luglio 2023
Pier Maria Bocchi
Film TV

El cóndor pasa è una zarzuela peruviana del 1913 diventata Patrimonio culturale della nazione nel 2004. L'hanno cantata anche Simon & Garfunkel e Gigliola Cinquetti. Le sue note sono celeberrime. Anche al cinema. Il suo significato è abbastanza immediato: affrancarsi dalle radici che ci legano alla terra, agi compresi, e volare liberi. In Stars at Noon - Stelle a mezzogiorno il brano, in versione datata [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2022
Peter Bradshaw
The Guardian

Una pesante nuvola tropicale di sensuale languore e di intrighi politici incombe su questo film. Margaret Qualley interpreta una giornalista statunitense alla deriva in Nicaragua, ridotta a prostituirsi in un hotel di lusso. Incontra un misterioso affarista britannico (Joe Alwyn) e tra i due scoppia la passione. È recitato abbastanza bene anche se la scintilla tra i due non è così convincente e l'intrigo [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Simone Emiliani
Film TV

L'inferno è il Nicaragua senza vie d'uscita che porta addosso i segni della pandemia. Sono ancora i corpi del cinema di Claire Denis a perlustrare il territorio, dopo il Camerun di Chocolat e un luogo imprecisato dell'Africa francofona di White Material. Da Isabelle Huppert a Margaret Qualley, la cineasta francese, attraverso il romanzo omonimo di Denis Johnson, si affida a un corpo per accentuare [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
Elisa Battistini
Quinlan

Claire Denis mette liberamente mano al romanzo di Denis Johnson, abbandona almeno in parte l'idea di «ricostruire [...] la rivoluzione sandinista», si affida alla magnetica e filiforme bellezza di Margaret Qualley e cerca di tenere in piedi una sorta di spy story anni Ottanta\Novanta narrativamente slabbrata, zeppa di sesso alquanto patinato e ben poco ormonale.

venerdì 27 maggio 2022
Alessandra Levantesi
La Stampa

Si ispira all'omonimo romanzo di Denis Johnson, ambientato nel Nicaragua 1984 della rivoluzione sandinista. Protagonista una giovane yankee, sedicente giornalista, che approdata a Managua ha pubblicate cose non grate e, privata di passaporto, è rimasta in balia delle prepotenze di un governo militare violento e corrotto. Nell'adattare per lo schermo Stars at Noon, la francese Claire Denis ha chiamato [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
Chiara Borroni
Cineforum

Stars at Noon di Claire Denis è un film non riuscito. Come si diceva qui già a proposito del precedente Avec amour et acharnement, presentato in concorso alla Berlinale di quest'anno, si vorrebbe poterlo difendere ma non bastano gli scampoli di sguardo à la Denis per riuscire nell'intento. La scrittura si sfrangia prestissimo, presa un po' pretestuosamente dall'attualizzare all'oggi - al Covid, alle [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

Autrice controversa dal sicuro talento ma dagli esiti alternanti (premio alla regia, solo due mesi fa Berlino, per Avec amour et acharnement) Claire Denis in Stars at noon conduce lo spettatore sulle tracce di una giovane giornalista nel Nicaragua degli anni Ottanta. È l'epoca di Ortega e dei Contras e, come già sulle pagine del romanzo di Denis Johnson, Managua è deserta, attraversata solo da militari [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Francesco Alò
Il Messaggero

Non si può dire lo stesso di Stars at Noon di Claire Denis (Miglior Regista quest'anno al Festival di Berlino), ridicolo adattamento da omonimo romanzo di Denis Johnson dove il Nicaragua cartaceo del 1986 diventa nel film uno stato militarizzato quasi fantascientifico. Un'insipida giornalista americana si innamora di uomo d'affari inglese con aria da bamboccio.

giovedì 26 maggio 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

È sulla Croisette che Claire Denis ha iniziato il suo cammino di regista, in concorso con l'opera prima Chocolat ispirata al proprio vissuto di ragazzina francese cresciuta in Africa, in Cameroun - una memoria che diventerà segno della sua poetica di immaginario. Era il 1988, da allora ci tornerà diverse volte - con film bellissimi come Trouble Every Day (2001) - e di nuovo quest'anno che l'ha vista [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Una giovane giornalista americana (Margaret Qualley) bloccata nel Nicaragua qui e ora si innamora di un enigmatico inglese (Joe Alwyn) che le appare, ha problemi col passaporto, la via di fuga privilegiata. Ma è così, o si sta buttando tra pericoli maggiori? Adattato dal romanzo omonimo di Denis Johnson, scritto per lo schermo da Léa Mysius, a Cannes anche con la regia Les cinques diables, e Andrew [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Durante la rivoluzione sandinista in Nicaragua, a metà anni '80, una sedicente giornalista incontra un uomo britannico nell'hotel della stampa. Tra i due scatta immediatamente un'intesa sessuale, mentre altri personaggi si aggirano intorno e ogni tentativo di depistarli sembra andare a vuoto. Claire Denis asciuga totalmente il romanzo di Denis Johnson, portando i due protagonisti in una dimensione [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Ancora una volta Claire Denis sembra flirtare con il genere, per deviarlo su una specie di binario morto. Qui lo spunto è da spy thriller, a partire dal romanzo omonimo di Denis Johnson, ambientato durante i turbolenti anni '80 in Nicaragua, nel momento storico in cui le ingerenze statunitensi cercavano in tutti modi di porre fine all'esperienza sandinista.

NEWS
CANNES FILM FESTIVAL
giovedì 26 maggio 2022
Tommaso Tocci

Denis continua il suo percorso nel cinema dell'osservazione, dell'introspezione e un pizzico folle. In concorso. Vai all'articolo »

winner
gran premio della giuria
Festival di Cannes
2022
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