Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 50 minuti |
Regia di | Andrea Molaioli |
Attori | Greta Scarano, Ambrosia Caldarelli, Enrico Ianniello, Angelo Spagnoletti Adalgisa Manfrida, Benedetta Cimatti, Pia Lanciotti, Giacomo Colavito. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento domenica 2 ottobre 2022
La serie, partendo dal terribile caso di cronaca del 1975, ripercorre tutte le fasi del processo, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la società italiana dell'epoca e contribuito alla lotta per i diritti delle donne.
CONSIGLIATO SÌ
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La serie rielabora il processo contro gli aguzzini di Donatella Colasanti (Ambrosia Caldarelli) e Rosaria Lopez, due giovani amiche che, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1975, vennero rapite e brutalmente seviziate, attirate con l'inganno da Gianni Guido (Marco Tè), Angelo Izzo (Guglielmo Poggi) e Andrea Ghira (Leonardo Mazzarotto) a San Felice Circeo (LT). Delle due, solo una ne uscirà salva e la sua testimonianza, durante il processo conseguente al suo ritrovamento, sarà un momento fondamentale nella giurisprudenza italiana e nella lotta per i diritti delle donne. La serie si concentra inizialmente sugli eventi che hanno portato al sanguinoso massacro del Circeo, momento storico che funge da svolta nella considerazione dei diritti delle donne nella giurisprudenza italiana.
Prodotta da Cattleya con Vis, Rai Fiction e Paramount+, la serie si discosta da un approccio lineare e ricostruttivo, ponendo nel fuoricampo i momenti più dolorosi e lasciando così all'immaginazione dello spettatore la violenza subita dalle due giovani.
Sin dal primo episodio, infatti, il racconto - affidato alla regia di Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Il gioiellino) - si concentra sull'importanza storica e giurisprudenziale dell'evento, rendendo la serie un raro esempio di legal drama italiano ben riuscito. Il successo di questo racconto, che svicola dallo sguardo documentaristico e non risulta mai retorico, sta nell'interessante sceneggiatura fornita da Flaminia Gressi, che trasforma il racconto del passato in una storia del presente, concentrandosi sul fondamentale impatto, sia a livello legale che mediatico, che gli eventi del Circeo hanno avuto nella nostra storia recente.
Da notare l'eccelsa recitazione di Pia Lanciotti nel ruolo dell'avvocata Tina Lagostena Bassi, figura e personaggio che funge da catalizzatore nel processo di acquisizione di una consapevolezza sociale sullo stupro - fino ad allora considerato un reato morale. La costituzione di molte associazioni femministe come parte civile, nonché la prima diretta RAI di un processo di stupro, divennero passaggi fondamentali nella lotta per i diritti delle donne in Italia.
Interessante, inoltre, la scelta di inserire un personaggio di finzione, quello di Teresa Capogrossi (Greta Scarano), che come un occhio estraneo e oggettivo garantisce alla ricostruzione del processo una prospettiva al contempo realistica, testimoniale, ma anche riflessiva, permettendo così una forte connessione tra passato e futuro.