Titolo internazionale | The Whaler Boy |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Polonia, Russia, Belgio |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Philipp Yuryev |
Attori | Vladimir Onokhov, Kristina Asmus, Vladim Lyubimtsev, Arieh Worthalter, Nikolay Tatato . |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,73 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 agosto 2020
Un ragazzo si innamora di una ragazza in una chat erotica. Farà di tutto per raggiungerla.
CONSIGLIATO SÌ
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Stretto di Bering tra la Čukotka e l'Alaska. Qui vive Leshka, un adolescente già abile nella cacci a alle balene. Da quando è arrivato l’accesso ad Internet frequenta una chat erotica. Quello che per altri è un passatempo per lui diventa un vero e proprio innamoramento nei confronti di una delle ragazze che agisce da Detroit. Un giorno decide di andarla a cercare.
Opera prima di Philipp Yuryev questo film affronta con partecipazione il tema della virtualità che irrompe nella vita di un individuo che è ancora (utilizzando un termine che appare quasi desueto) ‘ingenuo’.
Leshka è ormai adulto per dare la caccia con gli altri agli enormi cetacei (con immagini documentaristiche sconsigliate agli animalisti) ma è di fatto ancora un bambino sul versante della sessualità. Yuryev ci racconta il passaggio da un’età all’altra attraverso una chat di cui il ragazzo non percepisce le effettive dinamiche. Non è né un perverso né un maniaco. Per lui quella ragazza non sta ‘lavorando’ ma è lì solo ed esclusivamente per incontrarlo e quindi si può accarezzare un sogno fino ad intervenire per trasformarlo in realtà: dichiararle il suo amore. Il film si focalizza su Leshka e un amico che si trasforma, nel suo pensiero, in rivale. È una scelta registica non opinabile ma dato che l’incipit è dedicato alla ragazza ci sarebbe stata anche la possibilità di un’interessante narrazione in parallelo che avrebbe messo in luce l’abissale diversità tra i due mondi. Sul finale si rischia di cadere nello stereotipo sugli Stati Uniti e in un eccesso di simbolizzazione che modifica la struttura di un film che invece, grazie anche all’interpretazione di non professionisti, mostra un’insolita freschezza narrativa in un contesto ambientale altrettanto inusuale.
Un villaggio di balenieri nell'estremo Oriente russo. Lo Stretto di Bering è un braccio di mare che divide la tundra dall'Alaska. Internet arriva anche alla fine del mondo e le videochat erotiche intrattengono i locali. Ma per il giovane Leshka è un affare serio: quella ragazza americana dietro lo schermo è il suo sogno d'amore e la vuole raggiungere.
Ai confini più remoti del mondo, che evocano l' avventuroso passaggio a Nordovest, dove il continente americano e la Russia si fronteggiano ai due lati dello stretto di Bering, c' è il piccolo villaggio di Chukotka. Proteso sul mare all' estremità della Russia, lo separano dall' Alaska appena 80 km. Per un ragazzo come Leshka, il protagonista di Kitoboy di Philipp Yuryev premiato come miglior film [...] Vai alla recensione »
Solo 86 chilometri separano la Russia dagli USA, le due potenze antagoniste sullo scacchiere globale, che una volta raggruppavano il mondo in due blocchi contrapposti nella guerra fredda. Questa almeno la distanza del tratto di mare più breve nello stretto di Bering che separa la punta estrema del territorio russo con l'Alaska. Se ne accorge, cercando su internet, Leshka, il giovane protagonista di [...] Vai alla recensione »
È un film sul desiderio, sulla sua natura essenziale, sconcertante, irriducibile e ritornante. Kitoboy (The Whaler Boy), presentato all'interno delle Giornate degli Autori, scritto e diretto da Philipp Yuryev, è un film inevitabilmente costruito sulla struttura del romanzo di formazione che guarda alla particolare condizione dell'essere uomo e ai modi con cui l'esperienza umana si interfaccia con ciò [...] Vai alla recensione »
Tutti conoscono la cortina di ferro, molti meno la cortina di ghiaccio, corrispondente allo stretto di Bering (gli 82 km fra la Russia e Alaska), a causa delle temperature gelide e del ghiaccio, appunto, percorribile solo un paio di mesi l'anno. Nel bel mezzo dello stretto si trovano due isole, le isole Diomede, una la Piccola Diomede è americana, l'altra, la Grande Diomede è russa che fra di loro [...] Vai alla recensione »