Titolo originale | Atypical |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 30 minuti |
Regia di | Seth Gordon, Michael Patrick Jann, Joe Kessler |
Attori | Keir Gilchrist, Nik Dodani, Jenna Boyd, Gino Montesinos, Nina Ameri Taylor F. Bailey, Ariela Barer, Brittney Bertier, Wendy Braun, Nakia Burrise, Jennifer Jason Leigh, Amy Okuda, Michael Rapaport, Raúl Castillo, Graham Rogers. |
Tag | Da vedere 2017 |
MYmonetro | 3,18 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 15 giugno 2021
Un giovane affetto da sindrome dello spettro autistico sconvolge la vita della sua famiglia iniziando un viaggio di crescita personale alla ricerca di indipendenza, amore e approvazione. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Satellite Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Un ragazzo autistico appassionato di pinguini e Antartide cerca di capire cos'è l'amore. Ad aiutarlo e sostenerlo nel suo percorso di crescita c'è la sua famiglia (una madre e un padre in crisi di coppia, e una sorella adolescente) e la terapeuta Giulia, 27 anni e una serie di problemi economici e sentimentali.
Da queste poche righe già si intuisce la forza narrativa della serie Netflix Atypical: mostrare come "la normalità sia sopravvalutata" e come, quindi, il personaggio più problematico non sia affatto il protagonista. Sfidando ogni pregiudizio, l'ideatrice della serie Robia Rashid e il regista Seth Gordon sfumano il confine sano/malato fino a farlo implodere del tutto di fronte agli atteggiamenti casinisti dei cosiddetti adulti, che generano e propagano ben altro malessere intorno a loro.
Perfettamente in linea con le serie tv che vanno per la maggiore e si fondano sulla rivalsa dei ragazzini nerd e sociopatici (da Stranger Things a The End of the F***ing World), Atypical si spinge ancora oltre e rovescia lo stereotipo dell'autismo, epurandolo da ogni ombra di retorica e ricatto morale, e descrivendolo piuttosto come una delle caratteristiche del protagonista.
Il protagonista è un ragazzo (Sam, interpretato da uno straordinario Keir Gilchrist) alle prese con le sue prime esperienze, con una madre che lo segue da sempre (eccezionale Jennifer Jason Leigh, già applaudita nel tarantiniano The Hateful Eight, stavolta più vera del vero), lontana dallo stereotipo della devota senza ombre. Si rivela anzi un personaggio femminile contemporaneo e ricco di sfumature. Stesso dicasi per sua figlia, la teenager Casey (notevole performance attoriale, anche quella di Brigette Lundy-Paine), costantemente sospesa tra il voler vivere liberamente la propria vita e il senso di responsabilità verso il fratello, con cui ha un rapporto sincero, commovente ma mai smielato.
La prima puntata rende perfettamente l'idea di ciò che si vedrà, e che si dipana con buon equilibrio di ritmo e narrazione lungo le otto canoniche puntate. L'unica stortura, a volerla proprio trovare, sta giusto in alcune soluzioni di sceneggiatura dell'ultima puntata (la figura della psicologa, su tutte, ha un exploit non troppo credibile). Fa piacere, tuttavia, trovare un finale aperto che fa prenannunciare l'attesa per una nuova stagione, che ci auguriamo possa essere altrettanto libera, ironica e anticonvenzionale.