Titolo originale | Kékszakállú |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Argentina |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Gastón Solnicki |
Attori | Laila Maltz, Katia Szechtman, Lara Tarlowsky, Natali Maltz, María Soldi Pedro Trocca, Denise Groesman, Lara Tarlowsky, Mabel Machado, Lucas Wasserman, Martín Wasserman, Gabriela Brietman, Alberto Groesman, Sebastian Tarlowski, Carmín Tarlowski, Mateo Tarlowski, Yanina Solnicki, Michelle Haber, Miranda Costa, Sergio Arcuri. |
MYmonetro | 2,85 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 agosto 2016
Giovani donne crescono. Tra classi sociali diverse si intrecciano le vite di alcune adolescenti che combattono per un futuro ancora incerto.
CONSIGLIATO SÌ
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Tre ragazze vengono seguite nelle fasi dell'adolescenza. Fonte di ispirazione è "Il castello di Barbablù" di Bëla Bartok.
Ci sono film che fanno dell'essere criptici la loro ragion d'essere. Quello di Gaston Solnicki ne fa parte a pieno diritto. A partire da un titolo ungherese per un prodotto cinematografico argentino. La traduzione del (per noi) quasi impronunciabile kékszakállú è infatti Barbablù. Ciò farà sicuramente la gioia dei melomani i quali non solo riconosceranno le arie inserite nella colonna sonora ma faranno anche i più azzardati raccordi tra quanto appare sullo schermo e l'opera. A coloro che melomani non sono può essere utile sapere che "Il castello di Barbablù" è un'opera in un atto, cantata in ungherese, composta da Bëla Bartok nel 1911 per due soli personaggi: Barbablù e la sua nuova sposa Judith. La donna insiste per farsi aprire le sette porte chiuse del castello e, nonostante la resistenza del consorte, otterrà ciò che vuole finendo con l'unirsi alle spose che sono state chiuse nell'ultima stanza.
Solnicki, che apre il film con una bambina che non se la sente di tuffarsi da un trampolino come i maschi, segue delle adolescenti con i loro primi amori e le loro prime ribellioni alle figure genitoriali per accompagnarle poi all'ingresso nel mondo del lavoro. In particolare una di loro si trova in una sensibile situazione di disagio. Sembra non piacersi e, soprattutto, non sa quale indirizzo di studi seguire. Questo la fa sentire diversa dalle coetanee e, nello scorrere delle stagioni, il suo malessere prende sempre più corpo conquistando lo schermo.
Porte che vengono aperte nel film ce ne sono. Accensioni liriche anche. Resta affidato alla creatività dello spettatore il decidere se rapportarle al riferimento operistico oppure se farsi da loro accompagnare nella lettura della quotidianità dell'ingresso nel mondo adulto che, a tutte le latitudini e per entrambi i sessi, non è mai priva di difficoltà.