Titolo originale | Hiso hiso boshi |
Anno | 2015 |
Genere | Fantascienza, |
Produzione | Giappone |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Sion Sono |
Attori | Kenji Endo, Yûto Ikeda, Megumi Kagurazaka, Mori Kouko, Koko Mori . |
Distribuzione | CG Entertainment |
MYmonetro | 3,04 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 ottobre 2022
Un diario di bordo post-apocalittico di una corriera robot che cerca di capire i sentimenti umani.
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CONSIGLIATO SÌ
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In un futuro lontano gli uomini si sono pressoché autodistrutti con il loro sviluppo tecnologico sconsiderato. L'universo è ora dominato dalle intelligenze artificiali, proprio come la nostra protagonista: Suzuki Yoko, un'IA che, viaggiando sulla sua astronave dall'aspetto vintage, si occupa di consegnare pacchi per gli ultimi esseri umani disseminati per la galassia. Ogni consegna può significare anche decine di anni di attesa per i mittenti, Yoko non capisce, perché aspettare per tutto quel tempo degli oggetti così insignificanti? Ma è solo con l'ascolto e con gli incontri che Yoko riuscirà a rendersi conto del capitale emotivo investito in quei pacchi così apparentemente insignificanti.
The Whispering Star è un "nikki" delicatissimo, che attraverso gli occhi e i resoconti di un robot, si interroga sulle emozioni umane. Ma non c'è solo questo: è anche una storia di morte, di orgoglio nel sopravvivere e di necessità del ricordo.
Il parallelismo che Sion Sono sembra tracciare con il disastro di Fukushima o con lo tsunami del Tohoku sembra abbastanza inequivocabile: gli elementi ci sono tutti, a partire dalla tracotanza umana in fatto di sviluppo tecnologico, fino alla desolazione di un universo post-cataclisma. Ed è proprio dalle macerie di un'ecatombe che Sion Sono fa rifiorire la poesia: senza più una società con dei ruoli, scadenze e scale gerarchiche gli uomini possono finalmente riprendersi il loro tempo e la fretta viene sostituita dall'attesa della morte.
Per questo motivo Yoko non può usare il teletrasporto per velocizzare il suo lavoro, perché per gli uomini questi messaggi sono l'ultima seducente speranza di rinascita rimastagli, e a questo punto tanto vale godersi l'attesa. I pacchi che Yoko consegna sono dunque molto di più: sono piccoli haiku che sommati vanno a comporre un'antologia di emozioni umane, sono testamenti spirituali, gli ultimi aneliti che i morti invisibili consegnano ai sopravvissuti, sono pegni d'amore in cui è sigillata tutta la dignità che c'è nel ricordo.
Quello che Sono vuole dirci con The Whispering Star è che i nostri ricordi sono tutto ciò che avremo mai, l'unica dimensione definitiva che l'uomo può permettersi di rincorrere: è la nostalghia di Tarkovskij, quell'aura magica e incorruttibile che solo il tempo può donare al nostro passato.
In linea con l'estremo minimalismo di fondo, Sion Sono ci costringe poi ad apprezzare la bellezza dei rumori e dei silenzi, e lo fa secondo i dettami del taoismo: per far svettare un elemento è sufficiente immergerlo nel nulla. Ed ecco che anche una lattina incastrata sotto la suola di una scarpa può produrre un suono bellissimo, bastava solo che un po' di silenzio ci permettesse di accorgercene. Allo stesso modo anche i dialoghi, seppur lapidari e incomunicabili, assumono una sorta di musicalità poetica dal momento in cui sono recitati con un filo di voce: come diceva Shakespeare, "parla piano, se parli d'amore". Ognuna di queste persone poi, per quanto viva solo nel proprio passato, tramite una sorta di corto circuito empatico che riesce a crearsi perfino nel rapporto uomo-macchina, insegna qualcosa a Yoko, che nel procedere del film impara lentamente ad emozionarsi.
Anche la costruzione dell'immagine è interessante: le inquadrature, solitamente fredde come lo spazio, insistono sul rapporto pieno-vuoto (Yoko da sola su un pianeta o ancora, Yoko in viaggio nello spazio), per poi animarsi di calorosi slanci vitalistici nel momento in cui l'IA incontra i destinatari delle sue consegne.
Tutta questa delicatissima epopea, ambientata in un universo in cui non rimane nient'altro che il tempo, volge lentamente a un finale che non può che essere relativo, perché nell'infinito fluire non possono esserci cesure. Mentre Yoko cerca il destinatario della sua ultima consegna e percorre un lungo corridoio in legno e carta di riso, che sembra a metà tra l'ingresso di un ryokan e un wormhole spazio temporale. Attraverso gli shoji vediamo riflesse centinaia di ombre di persone che si intrattengono nelle maniere più disparate: vediamo dei bambini rincorrersi, famiglie che preparano il tè, un signore si dondola su una sedia mentre legge una storia alla figlia e decine di altre storie ancora. In quelle ombre c'è tutto: c'è il cinema di Ozu Yasujiro che viene omaggiato in una maniera ossequiosissima e un'ode alla gioia e alla pace mentre "Tombeau pour monsieur de Lully" risuona in sottofondo.
In conclusione, The Whispering Star è un film delicatissimo, che può sembrare forse ostico, ma che allo stesso tempo sa aprirsi e toccare le corde di chi sa ascoltare e pazientare.
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Questo film viene generalmente denominato d'autore o se preferite il secondo termine, cinema d'arte per capirsi, cioè quella peculiare categoria cinematografica d'èlite che, come di consueto, non disdegna mai un'appartenenza intellettuale molto superiore al rozzo popolo cinefilo comune. Adesso io non voglio, ma in ogni caso non DEVO avere dei pregiudizi contrastanti verso [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Sion Sono è cinema che è riuscito a mescolare più generi e a spaziare tra gli stessi riuscendo sempre ad ottenere una visione d'insieme compiuta ed omogenea, e l'ultima fatica del regista nipponico "The whispering star" sembra confermare questo trend: infatti il film mescola fantascienza,film d'autore e videoarte e soprattutto mescola più [...] Vai alla recensione »
In un futuro lontano gli uomini si sono pressoché autodistrutti con il loro sviluppo tecnologico sconsiderato. L’universo è ora dominato dalle intelligenze artificiali, proprio come la nostra protagonista: Suzuki Yoko, un’IA che, viaggiando sulla sua astronave dall’aspetto vintage, si occupa di consegnare pacchi per gli ultimi esseri umani disseminati per la galassia. Ogni consegna può significare anche decine di anni di attesa per i mittenti, Yoko non capisce, perché aspettare per tutto quel tempo degli oggetti così insignificanti? Ma è solo con l’ascolto e con gli incontri che Yoko riuscirà a rendersi conto del capitale emotivo investito in quei pacchi così apparentemente insignificanti.
The Whispering Star è un “nikki” delicatissimo, che attraverso gli occhi e i resoconti di un robot, si interroga sulle emozioni umane. Ma non c’è solo questo: è anche una storia di morte, di orgoglio nel sopravvivere e di necessità del ricordo.
Ciò che Sono vuole dirci con il suo film è che i nostri ricordi sono tutto ciò che avremo mai, l’unica dimensione definitiva che l’uomo può permettersi di rincorrere: è la nostalghia di Tarkovskij, quell’aura magica e incorruttibile che solo il tempo può donare al nostro passato.