Anno | 2013 |
Genere | Thriller |
Produzione | Gran Bretagna, Spagna |
Regia di | Isabel Coixet |
Attori | Jonathan Rhys Meyers, Claire Forlani, Sophie Turner, Rhys Ifans, Gregg Sulkin Ivana Baquero, Geraldine Chaplin, Leonor Watling, Sara Lloyd-Gregory, Melanie Walters, Priyanka Patel, Neil D'Souza, Zita Sattar, Dylan Charles, Amanda Edwards, Sion Young, Charlotte Vega, Daniel Hawksford, Robbie Bowman. |
MYmonetro | 2,47 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 agosto 2014
Una giovane protagonista ossessionata da un passato misterioso.
CONSIGLIATO NÌ
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Fay è un'adolescente inquieta con il pallino della recitazione e una famiglia devastata dalla malattia del padre, affetto da scelrosi multipla. A scuola Fay deve vedersela con la rivalità di Monica, la compagna cui ha soffiato la parte di Lady Macbeth nella rappresentazione allestita dal bell'insegnante di recitazione John. A casa invece si confronta con l'infedeltà della madre, stanca di fare da mera infermiera al marito, e con incubi sempre più realistici che le annunciano l'avvicinarsi di una presenza misteriosa.
Chi sarà l'ombra incappucciata che tormenta le sue notti, e a poco a poco anche i suoi giorni? Secondo gli indizi, è l'"altra lei" del titolo. Ma chi è questa "altra Fay", e soprattutto, perché la perseguita?
La regista spagnola Isabelle Coixet si cimenta con il tema del doppio attraverso lo specchio deformante dell'horror (seppure a misura di divieto ai 14, dunque mai troppo spaventoso o truculento) ed affronta uno ad uno tutti i topos del genere: le ombre minacciose, i riflessi ingannevoli, la vecchietta infida, l'ascensore vuoto, l'altalena che dondola da sola, e via elencando.
Purtroppo però l'atmosfera creata con buona padronanza della cinepresa (basti pensare alla scena dell'incubo iniziale) e un senso estetico che rende la storia visivamente assai piacevole incornicia una storia - sceneggiata dalla stessa Coixet sulla base del romanzo Another Me di Catherine MacPhail - che non è né originale né credibile, pur nei parametri del surreale onirico. Il tema del doppio nel cinema horror è ricorrente, dunque ci vuole uno sviluppo imprevisto per renderlo fresco e coinvolgente. Proprio quello che manca a Another Me.
Eppure il tasto su cui pigiare l'acceleratore veniva offerto alla regista su un piatto d'argento sia dalla decisione, da parte della Fox International, di affidarle un film indirizzato ai teenager in lingua e ambientazione inglesi, che dal casting di Sophie Turner, starlet emergente (è la Sansa Stark della serie televisiva Il trono di spade) per il pubblico under 20, nei panni di Fay: sarebbe bastato rendere la vicenda maggiormente metaforica dello sdoppiamento che vive ogni adolescente, in bilico fra infanzia e maturità e incompreso da genitori e insegnanti.
Ogni teenager che si rispetti nasconde infatti un "altro sé" che sceglie o meno di rivelare al mondo, e su questo alter ego nascosto avrebbe potuto fare leva la trama. Tra l'altro le numerose inquadrature degli ambienti suburbani inglesi rimandano molto da vicino a quelle del Lasciami entrare di Tomas Alfredson, che invece era riuscitissimo proprio nel raccontare l'alienazione adolescenziale attraverso gli stilemi del genere horror.
Invece il film della Coixet, regista che ha alle spalle opere di ben altra sottigliezza come La mia vita senza dime e La vita segreta delle parole, si accontenta di posizionarsi sul mercato come prodotto generico da multisala, forte di un cast che comprende anche Rhys Ifans e Jonathan Rhys-Meyers, più un gruppetto di giovani attori attraenti al punto giusto. E trasforma questa storia di alterità in un teatrino di fantasmi, paragonandoli a quelli del Macbeth: Shakespeare si starà rivoltando nella tomba.
Forse quello che rese geniale Robert Louis Stevenson, autore del capolavoro The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr Hyde, unmaestro del brivido come E. A Poe, in cui si affrontavano in anticipo sulle teorie freudiane, il problema del subconscio e dello sdoppiamento della personalità, o persino della bilocazione, fu un incrocio di due culture e sensibilità diverse.