Anno | 2013 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Luca Barbareschi |
Attori | Luca Barbareschi, Jingchu Zhang, Kenneth Tsang, Gary Lewis, Carl Long Ng, Michael Wong Frank Crudele, Branko Djuric, Eddy Ko, Ankie Beilke, Alessandro Haber, Daria Baykalova, Lucy Sheen. |
Uscita | giovedì 7 novembre 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,64 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 25 marzo 2014
Le sofisticazioni alimentari e l'amore nel senso più assoluto e alto del termine, quello capace di cambiare la vita di chi lo vive, stravolgendo completamente ogni criterio logico. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Something Good ha incassato 74,8 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Matteo Mercury traffica in cibi adulterati per la distribuzione "in scuole, istituti e prigioni" e la spedizione in quei paesi in via di sviluppo dove la fame supera la preoccupazione per i danni che certi alimenti provocano. Matteo ha venduto l'anima al diavolo e sembra non preoccuparsene affatto, anche perché la sua abilità nel condurre traffici illeciti gli è valsa l'offerta di lavoro che aspettava da sempre: il posto di amministratore delegato per un colosso dell'industria asiatica specializzata nell'immettere sul mercato alimenti tossici a fronte di un largo profitto. Ma l'incontro a Hong Kong con la cinese Xiwen, giovane cuoca che ha fatto del rispetto per la purezza del cibo la propria ragione di vita, cambierà l'esistenza di Mercury, costringendolo a ripensare tutte le sue scelte. E questo avrà un effetto dirompente non solo sulle vite dei due, ma anche su quelle di tutti coloro che li circondano.
Something Good, girato in lingua inglese e cinese, è la terza regia cinematografica di Luca Barbareschi, che del film è anche produttore e interprete: e vi confluiscono molte delle sue caratteristiche, dall'apertura al cinema internazionale alla capacità di circondarsi di professionisti di livello (il direttore della fotografia Arnaldo Catinari, il montatore Walter Fasano e alcuni caratteristi pescati da un pool senza frontiere, come lo scozzese Gary Lewis o il nostro Alessandro Haber), dalla genuina curiosità verso altri mondi e culture che non si ferma allo stereotipo fino alla comprensione da cinefilo dei codici di genere, che Barbareschi mischia con la spregiudicatezza del suo approccio indie.
Barbareschi non si inchina a nessuno, ma attinge a piene mani all'estetica del cinema asiatico (vedi l'uso delle superfici riflettenti che deve molto ad autori come Edward Yang, e i riferimenti agli yakuza movie, pur senza l'energia cinetica dei maestri del genere), ma anche al polar francese (soprattutto nella caratterizzazione di Matteo, che rimanda a Daniel Auteil) e al film di denuncia hollywoodiano.
Barbareschi mantiene però un saldo controllo autoriale che gli fa scegliere, ad esempio, un giovane sceneggiatore come Francesco Arlanch, televisivo solo nel background professionale, per costruire dialoghi credibili privi di inutili sottolineature e ridondanze e ricchi di pennellate ironiche, che salvano il film dal prendersi troppo sul serio e tolgono all'impianto melodrammatico il rischio di sconfinare nell'autoparodia.
Certo, alcune svolte narrative sono poco plausibili, e le scene che hanno a che fare con il complotto industriale, popolate da attori-maschera che sembrano appena usciti dall'ufficio casting di Hollywood, risultano poco efficaci. Ma le scene di azione e quelle d'amore - complice la bravura del Barbareschi attore in un ruolo ritagliato sulla sua fisicità di cinquantenne e sulla duttilità della sua espressione disincantata, nonché quella dell'attrice cinese Zhang Jingchu, bel mix di sensualità e candore - funzionano egregiamente, tenendo alta tanto la tensione narrativa quanto quella erotica.
La qualità estetica dell'intera confezione è elevata, e la misura nel mescolare gli ingredienti di un film che fa del cibo una potente metafora è quella del cuoco sapiente che ha tanto assaggiato, e adesso può permettersi di inventare la sua ricetta. Il coraggio produttivo di Barbareschi si combina con la spregiudicatezza narrativa che fanno di Something Good non un capolavoro del cinema mondiale, ma un buon prodotto cinematografico per il grande pubblico, arricchito da una singolare cifra autoriale.
Questa volta il salto di fede del regista-produttore, applicato ad un film che fa della fiducia il suo centro narrativo, paga, e generosamente.
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Secondo molti gli italiani, dal punto di vista professionale, esprimono il meglio di sè quando sono all'estero. Matteo "Mercury" il personaggio intepretato in questo film da Luca Barbareschi -che è anche il regista- ha invece scelto la Cina per dare il peggio di sè. Matteo infatti è un commerciante/trafficante di cibi adulterati che nella Cina attuale [...] Vai alla recensione »
Può essere il film più bello del mondo ma uno come il "signor" barbareschi, che guadagna soldi sulle spalle degli italiani mentre è a giro per il mondo a girare film, non si merita atri soldi dalle nostre tasche!!! Vergogna! Di certo non lo andrò a vedere, spero che tutti boicottino questo film!
Che bello finalmente dopo tanto tempo , il ritorno di un grande del cinema : Luca Barbareschi . Quest'uomo e' il politico piu' assente del parlamento italiano , ma guai a dirglielo perche' poco tempo fa si e' sfogato giustamente , dicendo che da politico sta diventando povero e ora guadagna solo 200000 eurini all'anno. Sicuramente per questo capolavoro cinematografico non [...] Vai alla recensione »
Pessima regia, tutto pessimo. Non ho letto il libro che ha ispirato barbareschi ma il risultato al cinema e' mediocre
3 milioni di euro buttati nel c****. Siamo stanchi di vedere queste schifezze al cinema! BASTA!
Regia orribile e attore protagonista scandaloso. Non per niente coincidono nella stessa persona. Dovrebbe pagarci per farcelo vedere. Barbareschi è pessimo in tutto!
Già il film è scarso, l'interpretazione di Barbareschi è veramente penosa
Ma quanto ha ricevuto il signor Casella per scrivere quella recensione????? Recitano meglio di Barbareschi i filodrammatici di Bustarsizio e in quanto a regia meglio stendere un velo. Ma quale tensione narrativa, ma quale tensione erotica ??: la noia e l'imbarazzo regnano sovrani. Per non parlare dei dialoghi che un alunno di scuola media avrebbe scritto meglio.
E brava mamma RAI CINEMA che ci aumenta il canone TV e getta tre milioni di euro nella spazzatura. In alcune sale è durato tre giorni con due sole visioni serali in altri 6 giorni scarsi. Non era meglio darli in beneficenza o a qualche azienda in crisi occupazionale invece che a questo illuso cineasta? Spero ci sia una interrogazione parlamentare.
Film da NON andare a vedere.. Assolutamente NO! è come buttare via i soldi per strada! usate i vostri soldi per vedere qualsiasi altro film che sicuramente sarà meglio di questa schifezza!
...ma se 3 milioni di euro sono frutto di finanziamenti pubblici di Mibac e Rai (che paghiamo noi col canone) e lui nel frattempo era anche parlamentare, quindi prendeva soldi dalle nostre tasse....mmmmm....forse lo vado a vedere sto film, magari nei titoli di coda ci trovo il mio nome! XD
Guardatevi il servizio delle Iene in cui si denuncia che barbareschi invece di fare il parlamentare gira il film. Poi picchia il giornalista delle iene.... Sono andato a vedere il film, mediocre, come il regista!
Il baldo giovane aitante regista , attore, scrittore, filantropo, che se si rimette una barba finta e stende una mano gli ci caga un piccione non ha rimesso un centesimo di tasca sua. Ha pagato mamma RAI CINEMA con i soldi dei contribuenti. Un esercente mi ha detto che è stato obligato a proiettare questa indecenza.
Ho visto l'ultimo film di Barbareschi. L'ultimo nel senso che è così penoso che non penso che troverà i finanziatori per farne un altro. E' stata veramente una perdita di tempo. Un regista di bassa qualità. Un attore di pessima qualità. Un uomo senza qualità. Il film esprime bene tutto questo. Non sprecate anche voi il vostro tempo...
Un film dalla trama banale e mediocre. Farcito di luoghi comuni.... si salva solo la fotografia a tratti interessante. Ma per il resto soldi buttati.
diciamolo Barbareschi è un pessimo attore, almeno al cinema, forse meglio come regista ma il film, animato da buone intenzioni, è fiacco ma talmente fiacco da annoiare a morte. Malsana anche l'idea di girarlo tutto in giappone dove alla fine la storia si concentra più sul rapporto di barbareschi con la nipponica cuoca che sul reale problema del cibo velenoso che ammazza [...] Vai alla recensione »
Certo, se in questo"Something good/Qualcosa di buono"ci fosse qualche ellissi, qualche(adeguata)dissolvenza, insomma se non tutto fosse così detto/esplicitato, sarebbe meglio, ossia il notevole regista e attore soprattutto teatrale Luca Barbareschi saprebbe adattarsi maggiormente a qualche altro linguaggio, più filmico(peraltro Barbareschi non è nuovissimo al cinema, ha fatto e fa anche della TV). Vai alla recensione »
Something Good, girato in lingua inglese e cinese, è la terza regia cinematografica di Luca Barbareschi, che del film è anche produttore e interprete. Liberamente tratto dal romanzo "Mi fido di te" di Francesco Abate e Massimo Carlotto, è una di quelle pellicole da prendere e cestinare per sempre. Il tema delle sofisticazioni alimentari è attualissimo, ma il "Luca nazionale" getta troppa carne al fuoco [...] Vai alla recensione »
Politico, attore, regista, chi è Luca Barbareschi? In questo caso lo vediamo sotto le vesti di regista e anche attore in “Something Good” un thriller cinematografico dove la sua presenza è al centro del progetto. Barbareschi non ha avuto un grandissimo successo nel mondo del cinema, e questo film ne è la prova lampante che il suo talento lo può sfruttare [...] Vai alla recensione »
Manager italiano e criminale (Barbareschi) scala multinazionale di Hong Kong lavorando alla produzione di cibo contraffatto. «L'Europa è il passato, l'Africa è il futuro: per secoli è stata depredata da America e Europa, ora tocca a noi!», proclama per galvanizzare i dirigenti cinesi della multinazionale con il suo nuovo progetto: un latte in polvere contraffatto da lanciare nel Continente nero, magari [...] Vai alla recensione »
Cina, regione dello Yunnan, un bimbo sta male e in pochi minuti muore tra le braccia della giovane madre Xiwen. Italia, porto di Gioia Tauro, sta per arrivare dall'Oriente una nave stracolma di cibo contraffatto. La polizia ha però avuto una soffiata, sperano così di incastrare Matteo, referente italiano dei trafficanti. Lui però capisce la trappola, fa allontanare la nave verso altri lidi, salvando [...] Vai alla recensione »