ciucci
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domenica 6 maggio 2012
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per intramontabili sognatori
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Ottima rivisitazione di un "Classico", non è sempre facile rendere interessante una storia che conoscono tutti, anzi la storia del cinema ci insegna che è più facile fallire che riscuotere successo nel riprendere una storia già raccontata mille volte.
Non è il caso di "Cenerentola" che con un ottimo ritmo di racconto, un buon cast, ottimi abiti di scena e un finale stile Bollywood, vi fa lasciare il cinema con un'ottima sensazione.
Film forse più adatto a copie quarantenni piene di romanticismo, ma lo consiglio a tutte quelle persone che vogliono vedere una storia che racconta amore, voglia di vivere e sogni da realizzare e che sono stufi di storie e personaggi che vogliono salvare tutto il mondo.
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donni romani
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domenica 6 maggio 2012
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la regina vs bianca, lotta noisa
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l titolo originale del film, "Mirror Mirror" (Specchio Specchio) fa capire che questa volta al centro di una delle favole più famose di tutti i tempi è la regina cattiva, contraltare della innocente Biancaneve e sicuramente di maggior spessore come personaggio cinematografico, tanto che la parte è stata affidata a Julia Roberts, star che sa giocare a sufficienza con se stessa per affrontare un ruolo quasi fumettistico. Il regista indiano Tarsem Singh (The Cell, Immortals) ha l'idea buona, spostare i riflettori su un personaggio negativo invece che sull'eterna bellezza-bontà di Neve, qui ragazzina dolce e ingenua nella prima parte ma coraggiosa guerriera in seguito - i tempi cambiano e nessuna ragazza d'oggi accetta mele da una sconosciuta e si fa sottomettere - ma il film resta una semplice parodia di quel che avrebbe potuto essere, senza sviluppare mai a fondo le tematiche psicanalitiche che la favola dei fratelli Grimm ha sempre ispirato.
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l titolo originale del film, "Mirror Mirror" (Specchio Specchio) fa capire che questa volta al centro di una delle favole più famose di tutti i tempi è la regina cattiva, contraltare della innocente Biancaneve e sicuramente di maggior spessore come personaggio cinematografico, tanto che la parte è stata affidata a Julia Roberts, star che sa giocare a sufficienza con se stessa per affrontare un ruolo quasi fumettistico. Il regista indiano Tarsem Singh (The Cell, Immortals) ha l'idea buona, spostare i riflettori su un personaggio negativo invece che sull'eterna bellezza-bontà di Neve, qui ragazzina dolce e ingenua nella prima parte ma coraggiosa guerriera in seguito - i tempi cambiano e nessuna ragazza d'oggi accetta mele da una sconosciuta e si fa sottomettere - ma il film resta una semplice parodia di quel che avrebbe potuto essere, senza sviluppare mai a fondo le tematiche psicanalitiche che la favola dei fratelli Grimm ha sempre ispirato. Divertenti alcune scene, i trattamenti di bellezza di Julia Roberts sembrano usciti da una Spa new age, simpatica l'idea di trasformare i nanetti in briganti del bosco che si aggirano sui trampoli a far rapine, ma nessun guizzo vero, nessuna reale invenzione registica, perchè se è vero che in questa versione la giovane Neve prende coscienza di sè, dei disagi del popolo e di cosa significhi vivere in una tirannia, è altrettanto certo che i personaggi di contorno, il principe in primis, restano figurine senza spessore e senza carisma. Sprecato ad esempio impiegare un attore sublime come Nathan Lane in una parte di contorno (il valletto reale) quando avrebbe potuto dare maggior verve a tutto il film, e decisamente inutili ai fini del messaggio del film le scaramucce fra le due primedonne, visto che si mantengono sempre su un piano dialettico già visto e sentito. La gelosia di Gremilde avrebbe potuto dar luogo e ben altro script, e anche gli occhioni di Lily Collins (figlia del batterista dei Genesis Phil) avrebbero potuto venarsi di un pizzico di cattiveria in più invece di limitarsi a compiere un passo verso la consapevolezza e la coscienza sociale. Il balletto finale in stile Bollywood è decisamente divertente e strappa un sorriso, ma è un po' poco per non rimpiangere la vecchia classica meravigliosa versione Disney della fiaba.
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narew
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martedì 1 maggio 2012
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la nuova biancaneve
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dopo il cartone animato e una versione semi-sconosciuta con Kristin Kreuk ecco arrivare un nuovo film di Biancaneve, o Mirror Mirror, dove il titolo della versione americana mette più in risalto il ruolo della regina cattiva. è proprio qui il pregio del film: aver caratterizzato bene le due protagoniste, rispettivamente l'eroina e l'antagonista. Lily Collins e Julia Roberts sono perfettamente complementari: una semplice, candida e giovane, l'altra vanitosa, altera, spendacciona, egoista e ormai sfiorita nella bellezza. Dove, però, la sceneggiatura tratta con i guanti le due protagoniste, sembra che abbia dimenticato la storia: il tutto si concretizza in una crescita del personaggio di Biancaneve che arriva all'età adulta (anche se ciò comprende sposare un sempliciotto principe forse un po' tardo) .
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dopo il cartone animato e una versione semi-sconosciuta con Kristin Kreuk ecco arrivare un nuovo film di Biancaneve, o Mirror Mirror, dove il titolo della versione americana mette più in risalto il ruolo della regina cattiva. è proprio qui il pregio del film: aver caratterizzato bene le due protagoniste, rispettivamente l'eroina e l'antagonista. Lily Collins e Julia Roberts sono perfettamente complementari: una semplice, candida e giovane, l'altra vanitosa, altera, spendacciona, egoista e ormai sfiorita nella bellezza. Dove, però, la sceneggiatura tratta con i guanti le due protagoniste, sembra che abbia dimenticato la storia: il tutto si concretizza in una crescita del personaggio di Biancaneve che arriva all'età adulta (anche se ciò comprende sposare un sempliciotto principe forse un po' tardo) . la storia dei nani è solo abbozzata, le scene di combattimento ridicole e messe volutamente pur di inserire qualche parentesi action(enfatizzata eccessivamente dal trailer) completamente fuori tema. il regista gioca con la nostra memoria, facendo invertire i ruoli principessa da salvare/principe, dove Lily Colins è l'eroina più in gamba della controparte maschile, e la scena finale della mela è capovolta e la protagonista non cade nel tranello. Biancaneve, alla fine, forse cresce davvero troppo, e s'improvvisa anche Robin Hood, ma non è la stessa storia, non è Biancaneve e anche i bambinis se ne accorgeranno
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sheepapple
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lunedì 30 aprile 2012
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un film che "non torna"
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Non mi piace essere troppo severo nel dare una mia opinione, ma in questo caso ci si può trattenere fino a un certo punto. "Biancaneve" è uno di quei pochi film al cui cospetto mi sono sentito imbarazzato per gli interpreti stessi. Una Julia Roberts che ha dato prove attoriali divine e scelte cinematografiche altrettanto azzeccate si è prestata per una sorta di pacchiana recita scolastica che tenta di mascherare goffamente un gran numero di contraddizioni logiche con una scenografia computerizzata vivace, che, mi spiace dirlo, in merito a bellezza estetica e fotografica ha solo da imparare. Una sceneggiatura imbarazzante, dalle battute ironiche che possono far ridere solo un target di pubblico sotto i 10 anni, anacronismi linguistici molto poco studiati, sarcasmo spicciolo molto poco brillante e chi più ne ha più ne metta.
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Non mi piace essere troppo severo nel dare una mia opinione, ma in questo caso ci si può trattenere fino a un certo punto. "Biancaneve" è uno di quei pochi film al cui cospetto mi sono sentito imbarazzato per gli interpreti stessi. Una Julia Roberts che ha dato prove attoriali divine e scelte cinematografiche altrettanto azzeccate si è prestata per una sorta di pacchiana recita scolastica che tenta di mascherare goffamente un gran numero di contraddizioni logiche con una scenografia computerizzata vivace, che, mi spiace dirlo, in merito a bellezza estetica e fotografica ha solo da imparare. Una sceneggiatura imbarazzante, dalle battute ironiche che possono far ridere solo un target di pubblico sotto i 10 anni, anacronismi linguistici molto poco studiati, sarcasmo spicciolo molto poco brillante e chi più ne ha più ne metta. Come si suol dire, non è ne carne ne pesce, a me personalmente non ha dato niente. Non mi ha fatto ridere, non mi ha commosso, non mi ha intenerito, non mi ha intrattenuto e mi sembra che non trasmetta una morale particolarmente acuta. Ho sulle spalle alcuni esami universitari di Analisi del film e di critica cinematografica e non oso pensare cosa potrebbero dire alcuni miei professori su un film del genere. La cosa più gentile che direbbero, probabilmente, è che si tratta di un film che "non torna". Ed effettivamente mi sembra piuttosto evidente come il filo temporale degli accadimenti sia totalmente distorto fino all'inverosimile. Come unico esempio, tra i numerosissimi che potrei citare, riporto il fatto che il principe, a seconda delle necessità della storia impiega una buona mezza giornata a percorrere la strada che porta dal bosco al castello, ma in caso di bisogno eccolo che in 30 secondi è già al fianco della sua amata...che dire, è un po' troppo comoda così!
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francesca romana cerri
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lunedì 23 aprile 2012
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un capolavoro di gusto
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Un capolavoro di gusto, di immagine, di recitazione, di arguzia. Un film fatto con amore, un film che rivisita gli arhcetipi profondi della fiaba e mette in luce un diverso modo di concepire la donna. Una Biancaneve che si fà salvatrice e non salvata, una Biancaneve che fà gli interessi degli oppressi. Una matrigna che d'altro canto rappresente il potere, il regime, il regno che campa a sbavo delle gente. Quest'ultimo concetto non è poi tanto fiabesco, osservando la vita da nababi che fanno i nostri governanti, le menzogne che raccontano al Popolo e lo spreco di danaro ai danni dello stato. Senza andare lontano basti pensare all'Italia. Ma del film oltre a questa sottile critica, si ricordano quei colori , quelle fotografie spettacolari e necessarie, quei disegni che sembrano usciti da un quadro di Dalì.
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Un capolavoro di gusto, di immagine, di recitazione, di arguzia. Un film fatto con amore, un film che rivisita gli arhcetipi profondi della fiaba e mette in luce un diverso modo di concepire la donna. Una Biancaneve che si fà salvatrice e non salvata, una Biancaneve che fà gli interessi degli oppressi. Una matrigna che d'altro canto rappresente il potere, il regime, il regno che campa a sbavo delle gente. Quest'ultimo concetto non è poi tanto fiabesco, osservando la vita da nababi che fanno i nostri governanti, le menzogne che raccontano al Popolo e lo spreco di danaro ai danni dello stato. Senza andare lontano basti pensare all'Italia. Ma del film oltre a questa sottile critica, si ricordano quei colori , quelle fotografie spettacolari e necessarie, quei disegni che sembrano usciti da un quadro di Dalì. Un film che ovviamente richiede un budget altissimo e che in modo povero non avrebbe potuto farsi, certo. Tuttavia, ciò dimostra come in altre culture si investe nella cultura cinematografia, che fatta a questi livelli è pura arte. Giulia Roberts, che sà prendersi in giro, che sà passare dai ruoli più disparati non si smente: attrice che certo, fà molti film di cassetta, sà dimostrare di essere efficace anche nel ruolo dell'antagonista, della perdente, non mira sempre come alcuni a ritagliarsi il ruolo dell'eroina. Un principe inedito, e affascinante, insicuro e femminista, dei nani straordinari nell'umorismo, un servitore di corte che, lo si vede ad occhio nudo , è un grande attore. Ogni particolare è curato, dieci e lode per un film che senza pretese di profondità, intrattiene con grande classe.
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tchaikovsky91
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domenica 22 aprile 2012
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una biancaneve decisamente fuori dagli schemi!
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Secondo me molta gente,anche da quello che leggo nelle recensioni precedenti,si aspettavano di andare a vedere la versione live-action della Biancaneve disneyiana....bhe,chi ha visto il trailer sa perfettamente che non è cosi,e devo dire che quest'ultimo è stato anche fuorviante,perchè inizialmente sembrava solo una pesante rivisitazione in stile commedia per bambini della celeberrima fiaba.In effetti,la storia è PESANTEMENTE revisionata rispetto a quella Disney ,ma sono cmq state adottate soluzioni originali.Julia Roberts è convincente nel ruolo della Regina Clementianna,perchè è questo il suo vero nome nel film,anche se non è mai chiamata per nome(e non erroneamente Grimilde come l'ha chiamata qualcuno in un'altra recensione,non stiamo parlando della Biancaneve di Disney!).
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Secondo me molta gente,anche da quello che leggo nelle recensioni precedenti,si aspettavano di andare a vedere la versione live-action della Biancaneve disneyiana....bhe,chi ha visto il trailer sa perfettamente che non è cosi,e devo dire che quest'ultimo è stato anche fuorviante,perchè inizialmente sembrava solo una pesante rivisitazione in stile commedia per bambini della celeberrima fiaba.In effetti,la storia è PESANTEMENTE revisionata rispetto a quella Disney ,ma sono cmq state adottate soluzioni originali.Julia Roberts è convincente nel ruolo della Regina Clementianna,perchè è questo il suo vero nome nel film,anche se non è mai chiamata per nome(e non erroneamente Grimilde come l'ha chiamata qualcuno in un'altra recensione,non stiamo parlando della Biancaneve di Disney!).Vipera quanto basta,accecata dall'invidia e dall'ossessione della bellezza e del potere,con sprazzi di crudeltà soprattutto nella scena iniziale quando parla con Biancaneve,anche se non sono troppo accentuati.Mi è piaciuta molto l'idea di quest'altra dimensione al di là dello specchio,dove la sua controparte riflessa si diverte a stuzzicarla e sbeffeggiarla di continuo.Interessante anche il rapporto di interdipendenza tra la Regina e lo specchio,perchè lei senza lo specchio è impotente e non potrebbe compiere alcun incantesimo(a parte propinare pozioni d'amore di dubbia efficacia).Lily Collins è una Biancaneve coraggiosa ma non troppo,per quanto possa sforzarsi di imparare a tirare di scherma ha sempre bisogno di un principe o di una banda di nanetti che la aiutino.Nel complesso,è carina e mi è piaciuta anche lei.I nanetti simpaticissimi(non capisco quest'accanimento per non aver usato i nomi dei nani della Disney,tra l'altro nella storia originale dei Grimm i nani non avevano neanche nomi quindi...).Il principe è un povero idiota vittima degli eventi,infatti è protagonista di quasi tutte le scene demenziali del film,si salva solo verso la fine quando lotta al fianco di Biancaneve contro la bestia.Interessante il fatto che sia lei a dargli il bacio che rompe l'incantesimo,a testimonianza dche ci troviamo di fronte ad una principessa emancipata,che cerca di cavarsela da sola e cavare gli altri fuori dai guai.Nota dolente:il fatto che Biancaneve non mangi la mela avvelenata,anzi la taglia e ne porge un pezzo alla Regina divenuta una vecchia decrepita che capisce che ormai è sconfitta.!Ho capito che è una rivisitazione e che Biancaneve è diventata una sostenitrice del movimento femminista,ma tagliare l'atto fondamentale della storia ha un pò rovinato il finale.Crea un'effetto inaspettato ma deludente perchè alla fine ti aspetti sempre che sarà Biancaneve ad essere salvata(e non viceversa).Infine Tarsem per omaggiare la tradizione cinematografica indiana inserisce un finale stile bollywood che potrebbe apparire una stonatura,anche se il ritmo della canzone è trascinante e la scena è realizzata in modo da non apparire una pacchianata.In conclusione,dimenticate Disney.Questa Biancaneve è decisamente più grintosa,non subisce gli eventi ma li affronta e combatte per quello in cui crede.La Roberts,come già detto,molto brava nel ruolo della Regina cattiva(quanto basta).Gli eventi che apparentemente stravolgono la storia(il matrimonio della regina col principe,la pozione d'amore,la bestia della foresta,la mela non mangiata)vanno visti e interpretati (come già detto) in un'ottica depurata da ogni stereotipo disneyiano,e alla fine risultano anche godibili. nell'insieme.
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sarengy
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giovedì 19 aprile 2012
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la "neve" cade e si rialza
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Personalmente, fin dall'esordio in cui la regina racconta la storia della figliastra, accompagnata da una sorta di cartone animato, ho capito che stavo per vedere un film un po' diverso. Singh ha decisamente osato. Il rischio di cadere nella parodia o presa in giro del capolavoro Disney era dietro l'angolo. Scampato pericolo, direi. Anzi, la scenografia e l'ambientazione fiabesca (i vestiti e i costumi della defunta Eiko Ishioka hanno avuto una parte fondamentale in questo)pur mantenendo la narrazione a livello di favola, hanno contribuito a rendere moderna la pellicola.
Durante la visione, quasi quasi ci si scorda di essere andati a vedere un film sulla storia di Biancaneve, insomma chi è che non ha mai visto il cartone animato, ormai è impressionato nella cultura cinematografica di tutti ed il confronto è praticamente inevitabile.
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Personalmente, fin dall'esordio in cui la regina racconta la storia della figliastra, accompagnata da una sorta di cartone animato, ho capito che stavo per vedere un film un po' diverso. Singh ha decisamente osato. Il rischio di cadere nella parodia o presa in giro del capolavoro Disney era dietro l'angolo. Scampato pericolo, direi. Anzi, la scenografia e l'ambientazione fiabesca (i vestiti e i costumi della defunta Eiko Ishioka hanno avuto una parte fondamentale in questo)pur mantenendo la narrazione a livello di favola, hanno contribuito a rendere moderna la pellicola.
Durante la visione, quasi quasi ci si scorda di essere andati a vedere un film sulla storia di Biancaneve, insomma chi è che non ha mai visto il cartone animato, ormai è impressionato nella cultura cinematografica di tutti ed il confronto è praticamente inevitabile. Eppure, solo alla fine si realizza che era la favola di Biancaneve per un particolare non da poco.
Finalmente la pallida fanciulla si riscatta, però, perchè nel film d'animazione era rimasta incastrata nelle faccende di casa e risultava anche poco furba, fidandosi della "dolce" vecchina e rischiando la morte. Menomale che il principe azzurro passava di li e l'ha baciata! Qui invece il principe, oltre ad avere un nome, Alcott, è anche piuttosto ridicolo e inutile per la risoluzione della storia.
E i nani! I nani che di mestiere fanno i briganti e non raccolgono diamanti (fa pure rima) sono forse la sorpresa e il cambiamento più significativo, ma solo per pochi minuti perché la dolce Neve compierà la sua opera di riabilitazione.
Lilly Collins é davvero perfetta per la parte, impacciata al punto giusto ed estremamente dolce, come conferma la stessa Julia Roberts, e chi dice che non é abbastanza bella per colpa delle sopracciglia un po' troppo folte è uno stolto, siamo solo troppo abituati a vedere visi rifatti e di conseguenza non naturalmente belli.
Devo ammettere che per la regina Roberts ho provato una grande simpatia, dovuta forse anche dalla rinomata bravura dell'attrice, che suppongo assolutamente voluta dal regista, tanto è vero che il titolo originale è "Mirror mirror" e nella locandina la regina è sola, prova che il personaggio non doveva risultare solo la "cattiva" della storia, ma una vera e propria protagonista accanto alla principessa.
E che dire del leccapiedi Brighton! Il grande Nathan Lane, la "mamma" di "Piume di struzzo".
Tarsem Singh ha decisamente cambiato aria con questo film se si pensa a "the cell", "the fall" e "Immortals", anche se la fantasia è il filo conduttore tra tutti a ben pensarci.
E' un film da vedere, ma dimenticatevi di "Biancaneve e i sette nani", del dolce cucciolo e degli uccellini canterini, se non altro per il finale bolliwoodiano, omaggio al cinema indiano (il regista è indiano)e versione rivisitata del ballo al castello.
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flyanto
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giovedì 19 aprile 2012
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la favola di b ottimamente rivisitata
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Rivisitazione della classica favola di Biancaneve in chiave più moderna. Interessante e divertente in generale e da menzionare soprattutto Julia Roberts che molto bene qui interpreta il ruolo della Regina cattiva. Insomma, una realizzazione meno melensa di quella dell' usuale fiaba più largamente conosciuta.
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carlona
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giovedì 19 aprile 2012
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grande roberts
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Già il trailer aveva dato adito a questo dubbio: ma la vera protagonista di questa storia è Biancaneve o la Regina Cattiva? In effetti, il titolo originale del film è Mirror, Mirror e non Biancaneve come nella versione italiana, e merito della riuscita dello svecchiamento di una delle favole più amate è proprio di Julia Roberts. Ma andiamo con ordine.
Tarsem Singh, regista visionario che ama giocare con la fotografia e l'atmosfera dei suoi film, quando ha accettato di dirigere questa storia ha deciso di mettere mano alla versione originale della favola di Biancaneve: una storia tramandata per cinquecento anni in tutta l'Europa, in paesi diversi e con versioni differenti.
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Già il trailer aveva dato adito a questo dubbio: ma la vera protagonista di questa storia è Biancaneve o la Regina Cattiva? In effetti, il titolo originale del film è Mirror, Mirror e non Biancaneve come nella versione italiana, e merito della riuscita dello svecchiamento di una delle favole più amate è proprio di Julia Roberts. Ma andiamo con ordine.
Tarsem Singh, regista visionario che ama giocare con la fotografia e l'atmosfera dei suoi film, quando ha accettato di dirigere questa storia ha deciso di mettere mano alla versione originale della favola di Biancaneve: una storia tramandata per cinquecento anni in tutta l'Europa, in paesi diversi e con versioni differenti. Non stupitevi, dunque, delle differenze rispetto all'adattamento classico della Disney, Biancaneve e i sette nani. La prima ispiratissima differenza è proprio il ruolo primario della Regina Cattiva, quasi del tutto protagonista della prima parte del film: un personaggio attualissimo che usa la sua bellezza e la sua vanità per racchiudere nelle sue mani sempre più potere. Una bellezza che va conservata a tutti i costi, tra punture di vespe al posto del botulino e ricercati fanghi ai vermi. E se qualche difetto è eccessivamente visibile... si ricorre all'autoironia. Julia Roberts, ex fidanzatina d'America, è straordinariamente divertente e talmente convincente che, nonostante sia lei la villain della situazione, trasforma in icona questo personaggio e lo rende sfavillante e decisamente più simpatico dell'anonima eroina che nella seconda parte del film si trasforma in una sorta di Robin Hood.
Seppur legato ai classici archetipi, il Principe Azzurro che nella versione Disney compariva nel finale per concedersi il tenero bacio-sveglia, qui il Prince Charming, interpretato dall'affascinante Armie Hammer, piuttosto che salvare gli altri, diventa lui stesso fanciullo in pericolo che si ritrova in mutande, creando un personaggio abbordabile e astutamente divertente. E come dimenticarsi i sette nani, reinterpretati da sette attori straordinari, che hanno dato nuova linfa e nuovi caratteri a questi piccoli personaggi che "rubano ai ricchi... per se stessi". In tempi di crisi, niente di più attuale di un tiranno che rincara le tasse e di nani che, esiliati dal regno, abbandonano i loro onesti lavori per trasformarsi in banditi acrobatici.
Tarsem Singh confeziona dunque una buona storia, concretizzando e attualizzando tutti questi personaggi ormai entrati, a buon diritto, nell'immaginario di milioni di bambini, e lasciando spazio tra l'altro a scenografie mozzafiato e a costumi realizzati dalla fu artista Eiko Ishioka. Un film per famiglie che mescola azione, commedia e complotti dove, forse, l'unica nota stonata è proprio lei, Biancaneve-Lily Collins (Miss Sopracciglioni d'Inghilterra); personaggio semi-anonimo e stucchevole.
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fabiano.bari
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mercoledì 18 aprile 2012
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banalotto
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Nel complesso è un film gradevole, tuttavia i dialoghi sono troppo banali, la comicità un pò povera e, sinceramente, non ho apprezzato molto gli scenari virtuali nei quali viaggia la Strega... La Roberts è bella e brava anche in un ruolo simile e la Collins, nonostante le soppracciglia in grassetto, risulta graziosa...ma ancora un pò grezza.
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