La migliore offerta |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
continua»
Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 gennaio 2013.
MYMONETRO
La migliore offerta
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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l'oro del mondodi ennasFeedback: 3051 | altri commenti e recensioni di ennas |
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lunedì 14 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“ e noi ci dimostriamo amanti illusi di tutto ciò che brilla sulla terra” questa frase di un tragico greco mi sovviene pensando al film “
Con una storia apparentemente banale il regista ci propone con impeccabile maestria un giallo girato in un contesto agli antipodi di “Nuovo Cinema Paradiso”, dove l’ambientazione era all’insegna della penuria, in “la migliore offerta” l’ambiente scelto dal regista rappresenta la quintessenza della ricchezza.
Che cos’è infatti, nell’immaginario comune, quel favoloso mondo delle aste dove la gara fra chi è più ricco e quindi candidato a “possedere” si declina in cifre pazzesche nella sua potente e sfacciata distanza? Questa ricchezza simboleggiata dalle aste non è soltanto il “vil denaro” tout court ma il “patrimonio” inteso come “roba” posseduta e da possedere.
Quest’ambientazione volutamente barocca avvolge lo spettatore in un’atmosfera di stupore come
entrasse in un recinto vietato “ ai non addetti”. Ma il regista rincara la dose proponendoci un personaggio, Virgil Oldman ( un magistrale, inarrivabile Geoffrey Rush ) iperbolico nella sua brillante resa filmica.
E’ una specie di alieno: rapporti umani inesistenti – se non quelli con un complice di sotterfugi truffaldini-, misogino,teme le donne, fobico del tatto e del contatto, iperspecializzato in un campo – battitore d’aste ed esperto d’arte – dove i confini fra vero e falso sono lo sfondo rarefatto della sua vita. La sua galleria di ritratti, cuore segreto della sua ipertrofica e compassata opulenza è una delle “sorprese” più geniali di questo film.
Essa comprende infatti non solo esclusivamente ritratti di donne ma capolavori celeberrimi sparsi nei musei dell’intero pianeta. Se non li riconosciamo al volo basta scorrere l’elenco nei titoli di coda.
Nessun arcimiliardario della terra ,di quel 10% di persone che detiene tirannicamente la fetta più grossa del patrimonio del pianeta può possedere ( per fortuna!) un simile “patrimonio dell’umanità”.
In questo assoluto, dove il confine fra vero e falso mostra tutto il suo fascino perverso, si declina a mio avviso, il messaggio centrale del film.
E’ conseguenza naturale, in una storia costruita con questi ingredienti che l’amore, il più umano e potente dei sentimenti, faccia crollare questo impero illusorio e riduca il fantastico protagonista ad un bambino vacillante. Tutto procede in modo lineare con le premesse, l’amore, “figlio di Penia , la povertà e di Poros, l’espediente” diceva il vecchio Socrate, si manifesta all’inizio con “l’assenza” poi via via con il desiderio dell’altro, un altro da scoprire nella sua irriducibile alterità.
Che anche l’amore , in questo caso, sia un falso, una truffa ai danni del protagonista è anch’esso nell’ordine delle cose di questa storia filmica: alla fine dopo che un’intero romanzesco mondo si disintegra sotto gli occhi dello spettatore, cosa ci si può aspettare per il solitario e ammaccato Virgil, nella splendida scena finale, immerso nello scandire inesorabile del tempo? Il regista della fiaba lo consegna giustamente alla mercè della fantasia degli spettatori. Ma come, “il Re è nudo?” come si può rivestirlo? Con la migliore offerta all’asta desideri?
Tornatore si riconferma, in modo diverso rispetto a “Nuovo Cinema Paradiso”, come un grande magistrale prestigiatore del cinema. Pur con qualche lungaggine, il film è sicuramente, per me , da
non perdere.
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