Titolo originale | Unfinished Song |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna, Germania |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Paul Andrew Williams |
Attori | Terence Stamp, Vanessa Redgrave, Gemma Arterton, Christopher Eccleston, Orla Hill Anne Reid, Calita Rainford, Ram John Holder, Alan Ruscoe, Bill Thomas (II), Taru Devani. |
Uscita | giovedì 29 agosto 2013 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,46 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 settembre 2013
Terrence Stamp e Vanessa Redgrave insieme per affrontare una storia di rimpianti e scoperte che elogiano il passare degli anni. In Italia al Box Office Una canzone per Marion ha incassato 129 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Marion è una donna che apprezza la vita e la compagnia e ha trovato un nuovo piacere nel cantare con il coro locale degli anziani, diretto dalla giovane Elizabeth. Suo marito Arthur è un burbero e un solitario, disprezza il coro, non capisce suo figlio e non accetta altra compagnia se non quella di Marion. Ma la donna è gravemente malata e Arthur deve prepararsi ad affrontare la solitudine vera, quella che non ha scelto ma che non può evitare.
Questa non è, dunque, la storia di Marion, ma quella di Arthur, costretto a imparare nel modo più doloroso che l'esistenza è fatta di rapporti umani e arroccarsi su una torre significa solo attraversare la vita, senza esperirla veramente. Eppure, se non fosse per l'interpretazione straordinariamente fragile e sincera di Vanessa Redgrave, che riempie il film, Una canzone per Marion sarebbe il contenitore vuoto che si ritrova ad essere quando l'attrice esce di scena.
Non è colpa di Terrence Stamp, perfetto nel ruolo, né della regia, sobria a sufficienza, ma, per una volta, di un eccesso di realismo, che non alza mai il film da un livello di ordinarietà assoluta. Ciò non significa che non ci si commuova: al contrario, si rischia di cominciare a lacrimare troppo presto, ritrovandosi stanchi e asciutti al momento opportuno; significa, però, che, nel guardarsi negli occhi, il cinema e la realtà in questa occasione si sono limitati a riconoscersi, senza approfondimenti né rivelazioni di sorta, così che l'uno non ci dice nulla sull'altro che non sapessimo già.
La figura della direttrice del coro, interpretata da Gemma Arterton, è l'emblema di ciò che accade al film nella sua interezza: colei che dovrebbe rappresentare la scintilla che accende il fuoco della vita in Arthur, resta un personaggio schiacciato dall'umidità del copione, che non riesce a far emergere la propria voce e, di conseguenza, nemmeno quella degli altri.
Se cinema geriatrico dev'essere, che lo sia con la forza, l'esperienza e la vitalità che i suoi interpreti rivendicano, come nel recente film di Robélin o in Quartet di Hoffman (inutile, invece, scomodare la potenza di Haneke quando il confronto non si pone proprio). Ma il punto di vista del regista quarantenne, qui, è quello del nipote anziché del creativo, nonché di chi la fa troppo facile, pensando che basti un po' di british understatement per scampare il pericolo del patetico, perennemente in agguato.
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Cinema inglese al cento per cento, emozioni trattenute ma intense e humor venato di tenerezza, equilibrio perfetto fra dramma e commedia sentimentale brillante, con due interpreti straordinari per talento che non scopriamo certo oggi e capacità di mettersi a nudo nella loro vecchiaia. Marion e Arthur hanno tutta una vita passata insieme alle spalle, un figlio con cui Arthur non riesce a relazionarsi [...] Vai alla recensione »
Attenzione: si preparino fazzoletti anticommozione e ci si disponga di buon grado a sopportare tutti i clichés inglesi di un’epopea familiare dove il burbero benefico, e sempre fondamentalmente tenero, Arthur-Terence Stamp, prende recalcitrante nel coro del paese il posto della moglie, Marion-Vanessa Redgrave, che muore. Alla fine il vecchio Stamp canterà nel concorso dei [...] Vai alla recensione »
In linea con un filone di film inglesi in cui la musica è protagonista e in linea con la moda di mostrare la tenerezza della terza (quarta?) età, il film “Una canzone per Marion” presenta due straordinari attori e quando muore Marion (la fantastica Vanessa Redgrave), muore un po’ anche il film. Chi ricorda il recente “Amour” di Haneke? Un’altra storia [...] Vai alla recensione »
Paul Andrew Williams racconta in “Song for Marion” ("Una canzone per Marion"), con intensa partecipazione, l’epilogo di un lunga storia di amore coniugale. Dimostra come un evento esterno, in questo caso la forza trascinante e dirompente della musica, sia talora capace di innescare metamorfosi in apparenza impensabili. Arthur (interpretato con grande maestria recitativa da un Terence Stamp che [...] Vai alla recensione »
Film non drammatico, come è stato definito, ma molto commovente,a tratti anche divertente, interpretato benissimo lo stesso si può dire per la regia, si guarda tutto d'un fiato perché non dura neanche tanto. Mi chiedo come si fa a definire ordinaria la storia di un uomo che, nonostante viva il dramma di una grande perdita, decida di non chiudersi al mondo ma di aprirsi agli altri continuando ad amare [...] Vai alla recensione »
La sceneggiatura scorre in un susseguirsi di battute che si potrebbe quasi giocare a indovinare la seguente. Eppure è struggente la tenerezza dei due e il loro canto va dritto al bersaglio, che non è solo la ghiandola lacrimale (impugnare il pacchetto nuovo di Scottex quando lui inizia a cantare a occhi chiusi). Vietato ai minori di 13 anni.
Al di là della semplicità del brano in se, mi ha colpito molto la dolcezza che ci ha messo il ''burbero'' Terence Stamp, almeno come si dimostra nel film,nell'interpretarla, rendendo inaspettatamente ancor più dolce il senso delle parole. Grazie mi sono piacevolmente commosso!
Il dilemma è : tenero o patetico ? Il film non convince perchè il dilemma non è sciolto. Gli attori sono corretti ma nulla più .
Gli attori sono straordinari, la Redgrave è magistrale e così Stamp. Si capisce immediatamente dove andrà a parare la trama, che è estremamente prevedibile, tuttavia si viene coinvolti da una storia straziante, molto verosimile ed è facile calarsi nei panni dei personaggi. Sconvolgente la similitudine, quasi una citazione se non un plagio, con la scena finale di [...] Vai alla recensione »
Let's talk about sex , intonano gli ottuagenari di "Una canzone per Marion" ("Song for Marion', Gran Bretagna e Germania, 2012. 93') E saltellano in qua e in là, come se t'artrite non li riguardasse. A parlar di sesso, a imitazione dei Salt-n-pepa, li ha indotti la giovane Elizabeth (Gemma Arterron), che dirige il loro coro. La cosa le è parsa spintosa.