My Sweet Orange Tree

Zezé Vasconcelos ha 7 anni ed è il quarto di cinque figli in una famiglia di operai. La sua è una famiglia semplice e poco istruita, ma Zezé è differente: è sensibile, precoce e ha talento nel raccontare storie. Però è una peste. Niente gli dà più piacere che trasformare il suo quartiere in un teatro per le sue malefatte. Nonostante sua sorella Gloria sappia che ha un buon cuore, il ragazzino non ha alleati e spesso viene picchiato. Le cose peggiorano quando il padre perde il posto di lavoro e la moglie è costretta a fare dei turni extra, ma il cibo scarseggia lo stesso. Il padre, frustrato, inizia a picchiarlo. Zezé, allora, trova rifugio nella sua fantasia per opporsi alla violenza. Il suo nascondiglio preferito è un immaginario Sweet Orange Tree, un arancio che il bambino chiama "Minguinho", con il quale condivide tutto. Nel quartiere, che tanto lo spaventa, Zezé prende di mira l'anziano straniero Manule Valadares, ma viene puntualmente punito quando il vecchio lo trova nella sua auto d'epoca. Il loro rapporto, però, prende una piega inaspettata: in un momento di compassione, Valadares si avvicina al ragazzo e inizia tra loro una bella amicizia. L'anziano dà a Zezé l'attenzione e la comprensione che il bambino avidamente cerca e gli insegna a scrivere le sue storie. Un giorno, però, un incidente sconvolge nuovamente la vita del ragazzino.