doni64
|
martedì 23 ottobre 2012
|
..come definirlo?..film decisamente discreto
|
|
|
|
Film commedia con un cast d'eccezione..attori molto noti che recitano in modo appena sufficente la loro parte..un benigni alquanto mediocre con battute poco iriniche.Insomma un film nel complesso inutile,mal recitato e supratutto mediocre..
[+] allora mediocre, non discreto....
(di sergiolino63)
[ - ] allora mediocre, non discreto....
|
|
[+] lascia un commento a doni64 »
[ - ] lascia un commento a doni64 »
|
|
d'accordo? |
|
antonio canzoniere
|
domenica 6 maggio 2012
|
allen discusso
|
|
|
|
Con episodi boccacceschi che sanno di Boccaccio '70 accademico, Allen si getta tra le braccia della Città Eterna lasciando qualche amarezza di fondo. Cominciando dall'episodio dei provinciali che si perdono: fiacco, spento, con niente di felliniano e con attori sinceramente deplorevoli fatta eccezione per la Cruz istrionica come sempre; passando agli altri notiamo ripetizioni a non finire che prendono spunto da Vicky Cristina Barcellona ecc...per non parlare del filone che segue la coppia Allen-Davis (eccellenti almeno loro due) dove vediamo una visione provinciale dell'Italia, che non sarebbe da Allen, che ne è un estimatore. Il doppiaggio poi, sinceramente osceno. Eppure le poche battute divertenti sono esilaranti, riservate a Benigni che è invece bravissimo a discapito del giudizio della critica imperante.
[+]
Con episodi boccacceschi che sanno di Boccaccio '70 accademico, Allen si getta tra le braccia della Città Eterna lasciando qualche amarezza di fondo. Cominciando dall'episodio dei provinciali che si perdono: fiacco, spento, con niente di felliniano e con attori sinceramente deplorevoli fatta eccezione per la Cruz istrionica come sempre; passando agli altri notiamo ripetizioni a non finire che prendono spunto da Vicky Cristina Barcellona ecc...per non parlare del filone che segue la coppia Allen-Davis (eccellenti almeno loro due) dove vediamo una visione provinciale dell'Italia, che non sarebbe da Allen, che ne è un estimatore. Il doppiaggio poi, sinceramente osceno. Eppure le poche battute divertenti sono esilaranti, riservate a Benigni che è invece bravissimo a discapito del giudizio della critica imperante. Allen forse puntava alla metafora, al sottinteso, ma invece non fa che cadere involontariamente nell'accademismo hollywoodiano di basso livello alla stregua delle commedie di Ashton Kutcher e questo non lo aiuta, soprattutto col fatto che aveva realizzato un capolavoro come Midnight in Paris poco prima. Ma in fondo, una falla capita anche ai più grandi. Allen, certo, passerà avanti come sempre. Non c'è dubbio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonio canzoniere »
[ - ] lascia un commento a antonio canzoniere »
|
|
d'accordo? |
|
marione
|
giovedì 10 dicembre 2015
|
mi devo ricredere
|
|
|
|
Non mi capita spesso di cambiare sostanzialmente idea su un film, e mai su Mymovies. Ma stavolta dopo due anni ho rivisto To Rome With Love e mi apparso sotto una luce molto diversa, mi è piaciuto. E come se Woody Allen nella sua ultima apparizione come attore abbia voluto partecipare a un divertissement corale, ambientato in una Roma un po' oleografica ma affascinante e in fondo amata e amabile anche nel suo essere confusa e caotica. Allora chi come me cercava una volta ancora la profondità di suoi passati lavori rimane sorpreso e deluso. Ma a ben vedere ci troviamo di fronte a un'opera originale, fresca e allegra, non un capolavoro ma un film gradevole e godibile. Allen, a ben vedere, non mi delude mai.
[+]
Non mi capita spesso di cambiare sostanzialmente idea su un film, e mai su Mymovies. Ma stavolta dopo due anni ho rivisto To Rome With Love e mi apparso sotto una luce molto diversa, mi è piaciuto. E come se Woody Allen nella sua ultima apparizione come attore abbia voluto partecipare a un divertissement corale, ambientato in una Roma un po' oleografica ma affascinante e in fondo amata e amabile anche nel suo essere confusa e caotica. Allora chi come me cercava una volta ancora la profondità di suoi passati lavori rimane sorpreso e deluso. Ma a ben vedere ci troviamo di fronte a un'opera originale, fresca e allegra, non un capolavoro ma un film gradevole e godibile. Allen, a ben vedere, non mi delude mai. 3 stelle e 1/2, 4 per compensare la mia passata stroncatura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marione »
[ - ] lascia un commento a marione »
|
|
d'accordo? |
|
sandro roy
|
venerdì 9 novembre 2012
|
con amore, woody allen.
|
|
|
|
Roma città eterna. Città che forse rappresenta per il meglio usi e costumi del Bel Paese.
Al di là degli stereotipi, è con questa premessa che Allen si accinge a raccontare la sua visione dell’italiano medio anziché della sola Roma (come inizialmente si potrebbe pensare) rappresentata da una serie di novelle leggere ma significative e rappresentative.
Ed è proprio su quattro novelle romane raccontate da un vigile (ma potrebbe essere un fornaio, un pescivendolo o una fruttivendola) che Allen getta le fondamenta per la sua ultima fatica.
Quattro novelle che racchiudono pregi e difetti di un intero popolo. Quel popolo capace di rendere un Signor Nessuno centro della scena mediatica e confinare nelle quattro mura domestiche un indubbio talento artistico.
[+]
Roma città eterna. Città che forse rappresenta per il meglio usi e costumi del Bel Paese.
Al di là degli stereotipi, è con questa premessa che Allen si accinge a raccontare la sua visione dell’italiano medio anziché della sola Roma (come inizialmente si potrebbe pensare) rappresentata da una serie di novelle leggere ma significative e rappresentative.
Ed è proprio su quattro novelle romane raccontate da un vigile (ma potrebbe essere un fornaio, un pescivendolo o una fruttivendola) che Allen getta le fondamenta per la sua ultima fatica.
Quattro novelle che racchiudono pregi e difetti di un intero popolo. Quel popolo capace di rendere un Signor Nessuno centro della scena mediatica e confinare nelle quattro mura domestiche un indubbio talento artistico.
Quel popolo capace di scendere a qualsiasi compromesso pur di riuscire nonostante il prezzo da pagare possa essere più alto del risultato ricercato.
Questo è il Paese dove apparire è quello che conta e dove anche una prostituta può essere, nelle sue possibilità, maestra di vita e benché realizzati altrove e nonostante i mille difetti, questo è il Paese dove si è legati per sempre.
E non c’è da recriminare se la Roma di Allen è poco "cartolarizzata", priva di Cappella Sistina, Altare della Patria o quant'altro, perchè non è la materialità che ha fatto innamorare il regista, bensì il sapore antico dei vicoletti e la quotidianità dei suoi comuni abitanti.
Quella di Allen è un’esplicita dichiarazione d’amore che debba renderci orgogliosi e soprattutto onorati, e se questa proviene da un direttore statunitense, può solo farci riflettere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sandro roy »
[ - ] lascia un commento a sandro roy »
|
|
d'accordo? |
|
ornella castiglione
|
lunedì 23 aprile 2012
|
allen e l'italia alla deriva tra gli anni cinquanta e i reality
|
|
|
|
To Rome with love è opera diversa dai canoni tipici del cinema di Woody Allen e qua risiede, a mio giudizio, la chiave per poterla analizzare. Allen, nell'ambito del suo progetto cinematografico dedicato alle varie capitali europee, ha realizzato il suo tributo a Roma modificando il proprio stile verso il genere che ha reso la città eterna portatrice di un cinema dalle tematiche popolari. Se gli elementi che contraddistinguono un film qualsiasi da uno a cui merita dedicare interesse sono l'innovazione del linguaggio e l'essere specchio del proprio tempo, ecco che in To Rome with love si coglie la miseria culturale e morale in cui versa la nostra povera nazione. Che sia stata proprio questa lettura a irritare i molti che hanno definito Woody stanco? Certo, un po' stanco il signor Allen ha tutto il diritto di esserlo dopo aver passato gli ultimi tempi a girare incessantemente a un'età ormai ragguardevole.
[+]
To Rome with love è opera diversa dai canoni tipici del cinema di Woody Allen e qua risiede, a mio giudizio, la chiave per poterla analizzare. Allen, nell'ambito del suo progetto cinematografico dedicato alle varie capitali europee, ha realizzato il suo tributo a Roma modificando il proprio stile verso il genere che ha reso la città eterna portatrice di un cinema dalle tematiche popolari. Se gli elementi che contraddistinguono un film qualsiasi da uno a cui merita dedicare interesse sono l'innovazione del linguaggio e l'essere specchio del proprio tempo, ecco che in To Rome with love si coglie la miseria culturale e morale in cui versa la nostra povera nazione. Che sia stata proprio questa lettura a irritare i molti che hanno definito Woody stanco? Certo, un po' stanco il signor Allen ha tutto il diritto di esserlo dopo aver passato gli ultimi tempi a girare incessantemente a un'età ormai ragguardevole. L'idea che emerge dallo sguardo sull'Italia del cineasta newyorkese è tutt'altro che consolatoria: un paese legato a miti e riti invalsi negli anni Cinquanta tuffato in u na modernità che ne ha eroso il patrimonio culturale e sociale. E infatti le evidenti citazioni che Allen fa sono rivolte a Lo sceicco bianco (l'episodio dei due giovani sposi in arrivo da Pordenone) e ai Reality Show con il relativo proliferare dei privi di talento divenuti famosi (Benigni, ovvio). Duole notare come, nonostante le molte lotte sociali e le battaglie per i diritti femminili, il modello presentato da Federico Fellini nel 1952 agli occhi di Allen sia tuttora attuale: la sposa dimessa di provincia che giunta in città dimentica di essere timorata di Dio e il giovane che per fare carriera deve passare dalla presentazione a importanti personaggi romani. A questo scenario ben si accosta la diffusa e millenaria abitudine a frequentare prostitute, ovviamente di nascosto dagli sguardi della buona società e delle consorti. A linee più generali questo è diventato un format di moderna ipocrisia di cui sono protagonisti uomini che amano non farsi mancare nulla ma anche donne avvezze alla subalternità che per mantenere un certo prestigio sociale e alcuni, talvolta notevoli, benefici economici accettano di trasformarsi in un cesto di lumache. Donna e autostima è un binomio purtroppo non sempre realizzato in questo nostro buio incedere. Non a caso le americane del film sono delle professioniste o aspiranti tali mentre le italiane si dilettano di bambini e di dolci che spaccano i denti. E infatti fanno venire subito alla mente il modello di donna insubordinata dell'Almodóvar di Che cosa ho fatto io per meritare questo? che veste Carmen Maura con abiti tanto stinti e poveri, i capelli malmessi e le scarpe a mezzo tacco proprio per caratterizzare iconograficamente la condizione delle casalinghe dei quartieri periferici. Poiché siamo nella Spagna post-franchista anni Ottanta, ne deduco che sia un reflusso delle dittature. Certo, alcuni personaggi sono ormai maschere nel cinema di Allen come alcuni accadimenti sono topoi. Si aggiunga la difficoltà a inserire nella storia attori ormai fortemente connotati nel nostro panorama cinematografico senza farli apparire dei cammei e un oggettivo problema linguistico. Tuttavia To Rome with love rimane una commedia brillante che col farci ci induce a riflettere o ameno si spera. Del resto, solo i pagliacci possono dire quanto dispiace al re. Si sa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ornella castiglione »
[ - ] lascia un commento a ornella castiglione »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
lunedì 13 maggio 2013
|
le cose succedono...
|
|
|
|
Commedia piatta e noiosa in perfetto stile Allen, che sa tanto di omaggio a Fellini con atmosfere, location e personaggi che rimandano al cinema del regista riminese. Si tratta di un racconto corale, strutturato in vari episodi che mettono a confronto/scontro diverse culture e costumi, giocando su stereotipi e luoghi comuni delle comunità Italiana e di quella statunitense. L'episodio più riuscito è quello che ha per protagonista proprio Woody Allen grazie a tempi e dialoghi perfetti e un'idea tanto semplice quanto folgorante mentre il peggiore è quello degli sposini di provincia, fin troppo sciocco e banalissimo. Gli stereotipi abbondano, anzi strabordano, sono molti di più di quelli già visti a Londra, Barcellona o Parigi e proprio dopo la discreta pellicola parigina era lecito aspetatrsi qualcosa di più e l'omaggio a Roma non riesce con l'escursionme italiana che amplifica tutti i difetti del recente cinema alleniano.
[+]
Commedia piatta e noiosa in perfetto stile Allen, che sa tanto di omaggio a Fellini con atmosfere, location e personaggi che rimandano al cinema del regista riminese. Si tratta di un racconto corale, strutturato in vari episodi che mettono a confronto/scontro diverse culture e costumi, giocando su stereotipi e luoghi comuni delle comunità Italiana e di quella statunitense. L'episodio più riuscito è quello che ha per protagonista proprio Woody Allen grazie a tempi e dialoghi perfetti e un'idea tanto semplice quanto folgorante mentre il peggiore è quello degli sposini di provincia, fin troppo sciocco e banalissimo. Gli stereotipi abbondano, anzi strabordano, sono molti di più di quelli già visti a Londra, Barcellona o Parigi e proprio dopo la discreta pellicola parigina era lecito aspetatrsi qualcosa di più e l'omaggio a Roma non riesce con l'escursionme italiana che amplifica tutti i difetti del recente cinema alleniano. Un peccato eprchè per la prima volta dal 2006 Allen torna anche attore, perchè Gullotta lavora di fino sulla sua voce sostituendo il compianto Lionello, perchè il cast è notevole e piace ma il risultato è quello di uan cartolina turistica banale e commerciale, sbiadita, adatta soprattutto a quei boccaloni che Roma l'hanno vista solo in televisione o in qualche rivista specializzata per viaggiatori. Film poco propositivo, anzi negativo, che lascia ben poche speranze, che mette in bella mostra decadimenti e rovine e un pessimismo che va oltre i normali canoni alleniani. Lascia perplessi vedere tutta uan serie di vignette e macchiette sparse qua e la quasi o casa o alla bene e meglio, la monotonia prende da subito il sopravvento e Roma ne è comunque del tutto incolpevole. Il peggior film dell'escursione europea del regista newyorchese.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
francodelcampo
|
martedì 1 maggio 2012
|
imbarazzante. “to rome with love” sembra uno spot
|
|
|
|
Imbarazzante. Lo spot che Woody Allen ha girato in “To Rome with Love”, tra i film turistici, come li ha chiamati Callisto Cosulich, è il meno riuscito e il più lontano dalla poesia sognante, illusoria e graffiante degli altri (Londra, Parigi, Barcellona). Sembra quasi che il grande Woody Allen, che è stato maestro di ironia, intelligenza e leggerezza, conosca poco e non ami quasi per nulla Roma, ridotta a poco più di una cartolina troppo colorata. Quel vigile urbano in mezzo a Piazza Venezia, che apre il film e forse voleva ricordare il “pizzardone” di Sordi, più che una citazione sembra un marziano pronto ad essere spazzato via dal traffico che ormai si autogestisce nel suo caos quotidiano.
[+]
Imbarazzante. Lo spot che Woody Allen ha girato in “To Rome with Love”, tra i film turistici, come li ha chiamati Callisto Cosulich, è il meno riuscito e il più lontano dalla poesia sognante, illusoria e graffiante degli altri (Londra, Parigi, Barcellona). Sembra quasi che il grande Woody Allen, che è stato maestro di ironia, intelligenza e leggerezza, conosca poco e non ami quasi per nulla Roma, ridotta a poco più di una cartolina troppo colorata. Quel vigile urbano in mezzo a Piazza Venezia, che apre il film e forse voleva ricordare il “pizzardone” di Sordi, più che una citazione sembra un marziano pronto ad essere spazzato via dal traffico che ormai si autogestisce nel suo caos quotidiano. L’improbabile proletario in canottiera, che chiude il film come voce narrante e che vive all’ultimo piano di un palazzo nei dintorni di Piazza di Spagna, non sa ancora che pagherà molte migliaia di euro di Imu nei prossimi mesi. La battuta sull’ateismo sembra appiccicata con il copia-incolla da tanti altri suoi film. Le donne italiane sono mortificate. (...) La sposina, che viene da Pordenone, sembra piovuta a Roma da un’altra epoca e da una provincia lontana ed arretrata nella sua semplicità campagnola. Pordenone, invece, è una città industriale ed è una delle capitali italiane del cinema e della letteratura, con Poredenonelegge, che ospita ogni anno vari Nobel e raccoglie migliaia di appassionati lettori alla presentazione di libri e autori provenienti da tutto il mondo. La sposina, che si smarrisce in modo improbabile per le strade di Roma, è comunque pronta ad infilarsi in un letto con quasi chiunque, anche se alla fine le capita di consumare il tradimento con un improbabile topo d’albergo, che per sua fortuna è Riccardo Scamarcio. Solo il promesso sposo della figlia dello stesso Woody Allen, un giovane avvocato comunista, è talmente schematico ed approssimativo che rischia di essere plausibile. Certo, c’è l’invenzione del tenore sotto la doccia e dell’insignificante impiegato famoso per un giorno, che ha il pregio di essere Roberto Benigni, ma in compenso vengono infilati, non proprio di soppiatto, un buon numero di spot pubblicitari, dalla nuova 500 rossa al macchinone Lancia che sembra una Chrysler (ma qui la responsabilità è di Marchionne), di una prestigiosa marca di caffé, di una famosa casa di salami, di caramelle per l’alito che fanno tic-tac. Per fortuna ci viene risparmiata l’esibizione del solito pacchetto di sigarette e di una bottiglia di whisky, come avveniva nei film di terza categoria ai bei tempi, ma in compenso c’è una lunga serie di attori italiani che sembrano convocati dal sindacato di categoria.
Naturalmente, Roma è Roma, ma anche il vecchio architetto di successo, che si intromette nelle vicende sentimentali di suo alter ego giovane, sembra appesantito da una saggezza tanto triste quanto scontata. Qua e là, si ride o si ridacchia, perchè qualche battuta c’è, ma questa volta Woody Allen annega negli stereotipi tipici degli americani sull’Italia e su Roma, senza dare a vedere che sta giocando con loro. (www.francodelcampo.it)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francodelcampo »
[ - ] lascia un commento a francodelcampo »
|
|
d'accordo? |
|
stockton
|
lunedì 21 maggio 2012
|
troppi stereotipi sugli italiani
|
|
|
|
Non parliamo di un regista qualunque. Questo è stato la storia del cinema. Lui eguale a nessuno.
Dopo aver visto Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris (il primo leggermente migliore del secondo, ma il secondo comunque notevole), la trilogia "europea" di Woody Allen poteva sicuramente terminare in modo piu' adeguato (a meno che il regista non abbia in mente qualche altro film da ambientare in europa.. Londra, Madrid, Berlino?).
Un film banale e pieno di stereotipi sull'Italia e sugli italiani. Gli americani arrivano in Italia come se gli abitanti fossero indigeni da colonizzare con la loro cultura. In nessuno dei precedenti film "europei" emerge questo aspetto in maniera cosi' forte.
[+]
Non parliamo di un regista qualunque. Questo è stato la storia del cinema. Lui eguale a nessuno.
Dopo aver visto Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris (il primo leggermente migliore del secondo, ma il secondo comunque notevole), la trilogia "europea" di Woody Allen poteva sicuramente terminare in modo piu' adeguato (a meno che il regista non abbia in mente qualche altro film da ambientare in europa.. Londra, Madrid, Berlino?).
Un film banale e pieno di stereotipi sull'Italia e sugli italiani. Gli americani arrivano in Italia come se gli abitanti fossero indigeni da colonizzare con la loro cultura. In nessuno dei precedenti film "europei" emerge questo aspetto in maniera cosi' forte. Ma non lo dico perchè sono italiano (e romano). A me non è sembrato di vedere gli stessi stereotipi sui francesi nel secondo film (ricordate di aver visto francesi con sottobraccio la baguette?), in cui invece veniva valorizzata la recente storia di Parigi di inizio 1900.
Tanto per dirne una, senza descrivere usi e costumi degli antichi romani (per fortuna non ci ha nemmeno provato), non si poteva fare un riferimento piu' marcato alla dolce vita e via Veneto? non credo che Woody Allen non ne sapesse nulla, avendo vissuto anche in quel periodo ed avendo conosciuto piu' di un regista italiano di livello come Fellini.
Invece si trova a parlare del mondo dell'opera lirica, aggiungendo un altro stereotipo sugli italiani che secondo lui ne sarebbero grandi amanti e esperti.. tanto per dirne una, perchè non prendere qualche spunto da un recente film con Julia Roberts ("mangia prega ama").. la parte ambientata a Roma è molto piu' calzante..
Ed anche gli abitanti di Pordenone ed i friulani in genere, secondo me potrebbero avere qualcosa da ridire da come sono stati stereotipati.
Si salva qualche idea. Benigni divo per un giorno, ad esempio. Oppure la storia d'amore tra i due studenti americani.
Oltretutto, peccato per le troppe marchette, stile film del Monnezza anni 70.. anche li' forse Woody Allen avrebbe fatto meglio a darci un'occhiata per capire qualcosa di piu' degli italiani..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stockton »
[ - ] lascia un commento a stockton »
|
|
d'accordo? |
|
kobalt
|
domenica 29 luglio 2012
|
film banale, superficiale e piuttosto svogliato.
|
|
|
|
Woody Allen è un regista stanco, intrappolato nei cliché da lui stesso creati. To Rome with love è un film scontato, recitato perlopiù malamente (alessandro tiberi e alessandra mastronardi su tutti) che si gioca su degli episodi che sanno talvolta di surreale (demenziale) e talvolta scadono puramente nel banale. il soggetto è piuttosto superficiale e la sceneggiatura, affatto approfondita, rende lo scorrere del film pesante e permea ogni dialogo di una vacuità tanto noiosa quanto irritante. l'episodio di benigni, che mi è parso, inizialmente, quello potenzialmente più interessante, è mal giocato e perde ogni senso nel finale, quello di tiberi e mastronardi è puramente demenziale, superficiale nel ritrarre una coppia (che sembra direttamente uscita da un ambiente bigotto e "provincialista" oramai inesistente quanto "antiquato") i cui "problemi" (se così si possono definire) sembrano più atti a giustificare la visione alleniana del tradimento piuttosto che una vera e propria analisi dello stesso.
[+]
Woody Allen è un regista stanco, intrappolato nei cliché da lui stesso creati. To Rome with love è un film scontato, recitato perlopiù malamente (alessandro tiberi e alessandra mastronardi su tutti) che si gioca su degli episodi che sanno talvolta di surreale (demenziale) e talvolta scadono puramente nel banale. il soggetto è piuttosto superficiale e la sceneggiatura, affatto approfondita, rende lo scorrere del film pesante e permea ogni dialogo di una vacuità tanto noiosa quanto irritante. l'episodio di benigni, che mi è parso, inizialmente, quello potenzialmente più interessante, è mal giocato e perde ogni senso nel finale, quello di tiberi e mastronardi è puramente demenziale, superficiale nel ritrarre una coppia (che sembra direttamente uscita da un ambiente bigotto e "provincialista" oramai inesistente quanto "antiquato") i cui "problemi" (se così si possono definire) sembrano più atti a giustificare la visione alleniana del tradimento piuttosto che una vera e propria analisi dello stesso. l'unico episodio vagamente piacevole ai miei occhi è quello con alec baldwin ed ellen page, tuttavia anche questo rimane nel più banale standard di woody allen. lascio fuori, per buon cuore, un giudizio dell'episodio in cui compare allen, che raggiunge picchi di banalità, demenzialità e irrealtà degni di un cinepanettone, soprattutto per quanto riguarda le dinamiche che intercorrono tra i personaggi, totalmente e assolutamente improbabili. ovviamente un fim mal riuscito non decreta la caduta di un caposaldo del cinema come allen, semplicemente sembra che questo film sia stato fatto controvoglia, senza idee. aspettiamo la resurrezione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kobalt »
[ - ] lascia un commento a kobalt »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
sabato 22 dicembre 2012
|
roma: città eterna
|
|
|
|
E' un Woody Allen poco ispirato quello sbarcato in Italia a dirigere e interpretare To Rome With Love . Tante storie che si intrecciano nel cuore della città antica: un architetto americano in vacanza, una coppia di studenti che ospitano un'amica affascinante, un semplice padre di famiglia che improvvisamente viene avvolto dalla celebrità, un giovane coppia di sposi venuti a Roma per una proposta di lavoro, e dei genitori americani venuti nella capitale per conoscere i genitori del futuro genero. Allen tocca i tasti che da sempre lo hanno contraddistinto, non c'è niente di nuovo in questa sua ultima commedia, nonostante un cast ricchissimo e mille storie da raccontare, la scintilla non scatta e il film rimane con un basso profilo.
[+]
E' un Woody Allen poco ispirato quello sbarcato in Italia a dirigere e interpretare To Rome With Love . Tante storie che si intrecciano nel cuore della città antica: un architetto americano in vacanza, una coppia di studenti che ospitano un'amica affascinante, un semplice padre di famiglia che improvvisamente viene avvolto dalla celebrità, un giovane coppia di sposi venuti a Roma per una proposta di lavoro, e dei genitori americani venuti nella capitale per conoscere i genitori del futuro genero. Allen tocca i tasti che da sempre lo hanno contraddistinto, non c'è niente di nuovo in questa sua ultima commedia, nonostante un cast ricchissimo e mille storie da raccontare, la scintilla non scatta e il film rimane con un basso profilo. Benigni poco convincente. Apprezzabile rimane senza dubbio l'omaggio del regista fatto alla città di Roma, dopo aver girato nelle altre principali città d'europa..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
|