This Must Be the Place |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Irlanda 2011.
- Medusa
uscita venerdì 14 ottobre 2011.
MYMONETRO
This Must Be the Place
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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fatto bene ma freddo e senza veri contenutidi JayanFeedback: 25017 | altri commenti e recensioni di Jayan |
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giovedì 3 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo "Le conseguenze dell'amore", "Il divo" e altri grandi film di Sorrentino, questo tentativo statunitense, sull'orma del grande "Paris, Texas", non convince affatto. Il film è ben fatto, le riprese eccellenti, l'interpretazione di Sean Penn buona, ma non eccellente, anche gli altri attori sono bravi. Ciò che è estremamente carente è la sceneggiatura, la storia è debole, il film non comunica niente allo spettatore, è freddo e privo di veri contenuti. Sì, c'è qualche bella frase qua e là, ma in mezzo a frasi di pura demenzialità, come nella scena in cui Cheyenne passa con l'auto nella pozzzanghera e bagna un gruppo di persone, scende dall'auto e dice: "Scusate, ma l'ho fatto apposta!". E poi ci sono troppe riprese al rallentatore. Sembra quasi che il regista goda nel creare qualche effetto per mettere evidenza ciò che è poco importante nella storia... come quando la madre gli passa la cornetta del telefono. L'unica cosa bella sono le musiche. La parte peggiore è il finale, che non posso rivelare, ma che esprime una totale deusione. Ciò che salva il film, ma solo un poco, è il tentativo di rappresentare la metamorfosi che avviene in Cheyenne quando riesce a realizzare la vendetta che il padre avrebbe voluto compiere contro il suo "carnefice" nazista e che, in un modo molto strano e incomprensibile, lo riporta alla vita normale, senza mascheramenti. Lo si può vedere solo come tentativo mal riuscito di fare un capolavoro. Se si è ispirato a "Paris, Texas" è lontano mille miglia dall'opera d'arte di Wim Wenders. Non tutte le ciambelle escono col buco. Questo film è espressione di una mente, dell'intellettualismo astratto di Sorrentino, i sentimenti non sono espressi, anzi sono soppressi. Quel che dice Cheyenne (Sean Penn) non convince nessuno (ma la colpa non credo sia sua ma del regista che così ha voluto che recitasse).
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