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Una donna, avvocato di successo, si separa dal marito. E' in uno stato di cupa prostrazione. Sarà l'incontro con un bambino, profugo siriano, a ridarle il desiderio di vivere e a farle scoprire che aiutare gli altri può essere di gran lunga più appagante che lavorare solo per fare soldi. Il regista Pupi Avati ha messo in risalto più aspetti della tragedia dei profughi che entrano nel nostro paese per cercare una vita migliore, che scappano dalle miserie e dalle violenze della guerra. Il contatto con uno di questi profughi da parte di una madre che crede di aver raggiunto la realizzazione con il successo materiale, rivoluzionerà completamente la sua vita, facendole prendere coscienza dei veri valori. La solidarietà è il messaggio principale di questo film. Ma Pupi Avati non lo trasmette affatto in modo didascalico ma delicato, coinvolgendo lo spettatore e facendogli conoscere un'altra realtà, spesso non considerata dai giornalisti e dalle TV, orientate solo a mostrarci le notizie, e non ciò che vi è dietro. Un film intenso, struggente, delicato, colmo di significato... un film da non perdere. E' uno dei rari film TV che sono superiori ai film che sono trasmessi al cinema. Grande Laura Morante, grande il piccolo Amor Faidi. Il finale è sconvolgente. E' un film che tutti dovrebbero vedere.
Quando si ama veramente qualcuno si deve essere disposti anche a lasciarlo andare, a rinunciare a lui, se questo è per il suo bene e lo rende felice. Altrimenti il nostro amore sarà solo egoismo.
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