antonio montefalcone
|
venerdì 18 maggio 2012
|
per tim i veri "mostri" sono ancora gli umani...
|
|
|
|
L’ultima fatica di Burton è una combinazione non molto risolta di elementi (il fantasy soprannaturale, l’horror gotico, la parodia della cultura pop) che cercano invano di restare in equilibrio tra loro. Visivamente sontuosa, coinvolge però solo a tratti, e dopo un inizio effervescente (la cinepresa a volo d'uccello, i bellissimi titoli di testa, i primi 20 minuti) sembra irrigidirsi e perdersi. Nell'America del XVIII secolo, Barnabas Collins (Johnny Depp all’ 8° film con Burton) giovane aristocratico inglese, seduce e abbandona la strega Angelique Bouchard (Eva Green) favorendola a Josette. La strega lo trasforma in vampiro. Condannato a una sepoltura lunga due secoli, Barnabas viene liberato nel 1972 e tornando come un alieno nella sua famiglia, trova tutto cambiato.
[+]
L’ultima fatica di Burton è una combinazione non molto risolta di elementi (il fantasy soprannaturale, l’horror gotico, la parodia della cultura pop) che cercano invano di restare in equilibrio tra loro. Visivamente sontuosa, coinvolge però solo a tratti, e dopo un inizio effervescente (la cinepresa a volo d'uccello, i bellissimi titoli di testa, i primi 20 minuti) sembra irrigidirsi e perdersi. Nell'America del XVIII secolo, Barnabas Collins (Johnny Depp all’ 8° film con Burton) giovane aristocratico inglese, seduce e abbandona la strega Angelique Bouchard (Eva Green) favorendola a Josette. La strega lo trasforma in vampiro. Condannato a una sepoltura lunga due secoli, Barnabas viene liberato nel 1972 e tornando come un alieno nella sua famiglia, trova tutto cambiato. Eccetto Angelique, ancora invaghita di lui e gelosa del suo nuovo amore. Il film mescola sapientemente letteratura gotica e immaginario collettivo anni Settanta. I riferimenti a questi anni provengono dalla fedeltà filologica all'omonima serie tv che la pellicola ricalca e al tempo stesso amplifica, in un mix di soap-opera e realismo. La natura televisiva del serial emerge nella sezione centrale dedicata alla famiglia Collins. “Dark Shadows” ha certamente i suoi momenti divertenti e spettacolari; un cast di attori eccellenti; un crescendo inquietante verso l’epilogo; ma il complesso dell’opera resta diseguale. Piatto nella scrittura e incerto nel tono e nel registro, mostra purtroppo una stanchezza sia nella galleria dei soliti personaggi burtoniani (tipici dei suoi film anni ’80; si consideri su tutti “Beetlejuice”) sia nell’incisività della trama, purtroppo priva di quello spessore narrativo, intensità emozionale, romanticismo e lirismo altrove presenti. Il punto debole del film sembra essere nello sviluppo della storia e nel disegno di scene e personaggi, che fanno sembrare il tutto un gioco un po’ sterile e fine a se stesso. Sfavorito peraltro da un richiamo nostalgico troppo insistito nell’omaggio doveroso e citazionistico, e da una stravaganza e un umorismo spesso inefficaci e fuori luogo. Un Burton poco originale e troppo manieristico. Scenografie e fotografia, costumi e trucco, regalano indubbiamente al film un’estetica ineccepibile (a metà tra i film anni ’80 e i gotici alla "Sleepy Hollow"); ma anche qui, sotto tanto fascino ed eleganza sembra mancare l’anima. Ciò che più è riuscito, o appare interessante del film, è la rappresentazione di un disagio che ogni personaggio, e soprattutto il protagonista, nutre verso gli altri, oltre che verso i cambiamenti sociali e temporali. La disperazione fascinosa dell’autore è espressa in quest’opera nella relazione malata e tragica dei singoli componenti familiari. Se ogni personaggio è disadattato o intollerante ad accettare contrari sentimenti e circostanze, ed è incapace a trovare un equilibrio interiore e col mondo circostante, è a causa del (proprio) nucleo familiare. Per il regista la vita familiare, salvo rari casi, resta il fattore che più opprime e reprime la libertà e vitalità di un individuo al suo interno. Ciò che ne deriva è il desiderio di frantumare il suo ambiente; già in sé decomposto, poiché mai veramente comprensivo di “diversità” e sentimenti soffocati. Almeno sotto questo aspetto tematico abbiamo riconosciuto il Tim Burton di “Edward mani di forbice” e “La fabbrica di cioccolato”. Ma per un’opera di nuovo all’altezza del suo talento artistico e visionario rimandiamo, fiduciosi, al prossimo film...
[-]
[+] caro antonio montefalcone !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(di weach )
[ - ] caro antonio montefalcone !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
[+] classico errore di tutti i pretesi cinefili
(di marezia)
[ - ] classico errore di tutti i pretesi cinefili
[+] anche per te lo stesso
(di peppe2994)
[ - ] anche per te lo stesso
[+] ciao
(di doc steve)
[ - ] ciao
|
|
[+] lascia un commento a antonio montefalcone »
[ - ] lascia un commento a antonio montefalcone »
|
|
d'accordo? |
|
joker 91
|
sabato 12 maggio 2012
|
burton a confronto col vampiro moderno
|
|
|
|
L'ultima fatica di Burton è ottimale nell'intrattenimento più sofisticato,il film regala un cast straordinario capitanato dal sempre bravissimo Johnny Depp che con il suo vampiro tormentato d'amore ma anche maledetto regala una performance divertente ed profonda allo stesso tempo,un personaggio che esprime la modernità della figura vampiresca che osserviamo in film del nostro tempo con un tocco puramente Burtoniano ad avvolgere il tutto. La Pfeiffer come la Carter sono garanzie ma la Green si supera regalando un'interpretazione sofisticata da strega allucinata d'amore ossessivo per Barnaba alias Depp ed con uno sguardo tanto lucido,profondo,giocoso quanto folle.
[+]
L'ultima fatica di Burton è ottimale nell'intrattenimento più sofisticato,il film regala un cast straordinario capitanato dal sempre bravissimo Johnny Depp che con il suo vampiro tormentato d'amore ma anche maledetto regala una performance divertente ed profonda allo stesso tempo,un personaggio che esprime la modernità della figura vampiresca che osserviamo in film del nostro tempo con un tocco puramente Burtoniano ad avvolgere il tutto. La Pfeiffer come la Carter sono garanzie ma la Green si supera regalando un'interpretazione sofisticata da strega allucinata d'amore ossessivo per Barnaba alias Depp ed con uno sguardo tanto lucido,profondo,giocoso quanto folle. Il film viaggia sulla sufficienza piena,scenografie puramente incantevoli come i personaggi che non vengono portate all'eccesso autoriale da Burton come in altri suoi film molto più grandi. Intrattenimento unito a riflessione creano un opera per tutte le età il tutto condito in una bella storia d'amore
[-]
[+] in questo forum
(di weach )
[ - ] in questo forum
|
|
[+] lascia un commento a joker 91 »
[ - ] lascia un commento a joker 91 »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
venerdì 18 maggio 2012
|
surreale poetico energetico fiabesco
|
|
|
|
di weach illuminati
Dark Shadows
di Tim burton
"A parer mio la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano avrebbe un influenza benefica sulla maggior parte dell'umanità"(Albert Einstein)
A parte le battute , parliamone e pariliamone bene di questo Dark Shadows!!!!
Sono uscito dalla sala cinematografica soddisfatto ;ho saputo sorridere delle mie paure ancestrali, delle mie ombre scure anche grazie a questa splendida regia. Cogliere la forza di questo film significa penetrare la vibrazione energetica che si riesce a trasmettere. Anche lo spettatore meno attento non può non cogliere la centralità della musica nel messaggio cinematografico di questo Dark Shadows.
[+]
di weach illuminati
Dark Shadows
di Tim burton
"A parer mio la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano avrebbe un influenza benefica sulla maggior parte dell'umanità"(Albert Einstein)
A parte le battute , parliamone e pariliamone bene di questo Dark Shadows!!!!
Sono uscito dalla sala cinematografica soddisfatto ;ho saputo sorridere delle mie paure ancestrali, delle mie ombre scure anche grazie a questa splendida regia. Cogliere la forza di questo film significa penetrare la vibrazione energetica che si riesce a trasmettere. Anche lo spettatore meno attento non può non cogliere la centralità della musica nel messaggio cinematografico di questo Dark Shadows.
Dice della musica Stanley kubrick” Esistono certe aree del sensibile e della realtà, o dell’irrealtà o della sensibilità più intima, comunque le vogliate chiamare,che sono peculiarmente inaccessibili alla parola .La musica ha accesso a queste aree. E così la pittura. Sono le forme di espressione non verbali che ci riescono”
Opera dark ,ironica ,malinconica, visionaria,di sentimenti , di valori ,di paure, dove lo spazio tempo sembra sfumare oltre la dimensione conosciuta, trascendendo anche il limite della morte.
Le immagini , le performance artistiche si intersecano mirabilmente con le risonanze enrgetiche di brani come Nights in White Satine,The Moody Blues, Top of the Worlds o....... I'm Silk of You, Get it not, Nomore Mr. Nice ,Guy all the Way.
Si può parlare di horror grottesco e nello stesso far pensare ; si può "esoterizzare" giocando e cadere nella profondità .
Si signori questo il nostro magico Dark Shadows
buona visone
weach illuminati
[-]
[+] bella recensione
(di camillo)
[ - ] bella recensione
[+] a volte ritornano....
(di antonio montefalcone)
[ - ] a volte ritornano....
[+] bravissimo
(di peppe2994)
[ - ] bravissimo
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
osteriacinematografo
|
mercoledì 4 luglio 2012
|
il vampiro garbato di burton
|
|
|
|
Alla fine del diciottesimo secolo, i coniugi Collins e il figlio Barnabas lasciano l’Inghilterra e approdano sulla costa orientale americana in cerca di fortuna. Si insediano nel Maine, dove Joshua e Naomi Collins avviano un’impresa ittica che in breve diviene un impero commerciale, al punto che la cittadina in cui risiedono viene battezzata come Collinsport.
Rimasto orfano in circostanze misteriose, Barnabas cresce nell’agiatezza e si lascia sedurre dal fascino irresistibile della serva Angelique Bouchard, finchè non conosce l’incantevole Josette DuPres, di cui s’innamora perdutamente.
[+]
Alla fine del diciottesimo secolo, i coniugi Collins e il figlio Barnabas lasciano l’Inghilterra e approdano sulla costa orientale americana in cerca di fortuna. Si insediano nel Maine, dove Joshua e Naomi Collins avviano un’impresa ittica che in breve diviene un impero commerciale, al punto che la cittadina in cui risiedono viene battezzata come Collinsport.
Rimasto orfano in circostanze misteriose, Barnabas cresce nell’agiatezza e si lascia sedurre dal fascino irresistibile della serva Angelique Bouchard, finchè non conosce l’incantevole Josette DuPres, di cui s’innamora perdutamente. Angelique, folle d’amore e accecata dalla gelosia, utilizza la magia per spingere Josette al suicidio e maledire Barnabas: dapprima tramuta l’uomo in un vampiro e poi lo seppellisce, condannandolo al buio di una bara per quasi duecento anni.
Corre l’anno 1972 quando Barnabas riacquista accidentalmente la libertà, ritrovandosi d’un balzo in un mondo completamente diverso rispetto a quello che aveva lasciato. L’impero Collins si è sgretolato, e la splendida tenuta di famiglia –Collinwood Manor- ha perso l’antico splendore.
Nella magione risiedono ancora i discendenti della bizzarra famiglia Collins: l’enigmatica Elizabeth Collins Stoddard, il suo insulso e impalpabile fratello Roger, i loro rispettivi figli, la ribelle Carolyn e lo stralunato David; la dottoressa Julia Hoffman, un’eccentrica psichiatra dedita all’alcool, e Willie Lomis, il bislacco custode di Collinwood. Allo strampalato quintetto si aggiunge ben presto l’istitutrice di David, Victoria Winters, una fanciulla dai tratti incredibilmente simili a quelli di Josette. Barnabas è un vampiro fuori dal tempo, un gentiluomo condannato all’omicidio per poter sopravvivere in un corpo e in una forma che non gli appartengono. L’azienda di famiglia è fallita e l’egemonia del mercato ittico locale è ora nelle mani della AngelBay, ditta –manco a dirlo- di proprietà di Angelique, la strega che condannò la famiglia Collins e che ne prese il posto in tutto e per tutto, acquisendo potere in modo incontrastato nel corso dei decenni.
Barnabas è però intenzionato a ridare lustro al nome dei suoi antenati, e col supporto della persuasione, delle sue doti sovrannaturali e di un tesoro segreto, ingaggia un duello senza esclusione di colpi con l’imperitura Angelique, con cui condivide la natura oscura e un rapporto di eterno ed indomito amore/odio, che li condurrà alla resa dei conti, nel momento in cui la perfida strega riconoscerà in Victoria la dolce Josette, e quell’amore puro ed eterno che il tempo e il letargo imposto a Barnabas non hanno saputo scalfire e che rimane insensibile al più vile degli incantesimi.
Ancora una volta la figura del vampiro viene utilizzata per raccontare l’amore eterno, indissolubile, un amore che si ripete e ricompone nei secoli, senza soluzione di continuità.
Johnny Depp interpreta il vampiro Barnabas indossando con classe l’ennesima maschera, muovendo con empasse ed eleganza il suo corpo immortale. Il vecchio Johhny azzecca anche questa trasformazione e quasi non sorprende più: Barnabas è un vampiro retrò, stilizzato, dotato di un linguaggio forbito e di uno sguardo intensissimo, di una grazia che ammalia, ma anche di sagacia e pungente ironia, che rendono il personaggio godibile senza incrinarne il fascino misterioso.
Eva Green è maestosa nei panni di Angelique: la sua figura sensuale s’impone sulla scena in modo devastante; è al tempo stesso cupa e splendente, e accigliata quanto basta per assecondare le atmosfere gotiche che avvolgono il film; ogni cosa par frantumarsi al suo cospetto, crollare sotto quello sguardo denso, profondo, perpetuo; la sua spietatezza mal cela l’amore tradito che le ha avvelenato l’anima, il sentimento non corrisposto che l’ha resa folle, l’imponderabile brama che la spinge a errare nello spazio e nel tempo alla ricerca di una relazione impossibile.
Bella Heathcote incarna il doppio ruolo di Josette DuPres e Victoria Winters con grazia e delicatezza: è timida ma irriverente, consapevole ma disorientata da quell’istinto che domina ogni suo passo e la conduce fra le braccia di un amore che diviene eternità; fra il suo (duplice) personaggio e Barnabas vige un’attrazione feroce, inscindibile, persino accresciuta dagli eventi ne hanno impedito il corso naturale; Victoria segue con volontà ferrea le inclinazioni della sua remota ed intima essenza, fino a sacrificare tutto, fino a donare il suo dolce pallore al volto di una sposa cadavere.
Helena Bonham Carter e Michelle Pfeiffer chiudono un cerchio d’interpreti davvero importante, tanto da rappresentare la forza estetica stessa dell’opera, da divenire essi stessi scenografia e mostra cinematografica.
Tim Burton recupera fedelmente una serie tv trasmessa negli Usa alla fine degli anni 60,serie di cui il regista non perse un episodio. La prima parte del film è ben strutturata: la commistione d’epoche,l’ottimo cast,le idee visive strabilianti di Burton,le ambientazioni claustrofobiche,la colonna sonora che riempie e completa le immagini,sono tutti elementi che contribuiscono a costruire un impianto architettonico che intriga lo spettatore.
Tim il ragno tesse la sua fantastica tela con lo stile inimitabile e il tocco magico che lo contraddistinguono, fino al punto in cui sembra perdere il polso della situazione, eccedendo in esplosioni e lupi mannari: la storia perde intensità lungo il tracciato narrativo , sfibrandosi sotto i colpi di accecanti e rumorose deflagrazioni, e infine incrinandosi come il viso e il corpo della Green.
“Dark shadows” è comunque un buon film, in cui gli elementi positivi prevalgono; ma chi, come me, ama senza tentennamenti il creatore di “Big fish”, ha l’obbligo di pretendere di più: quell’intensità che Burton promette nella prima parte dovrebbe perpetuarsi nella seconda ed oltre, come l’amore dei protagonisti; mentre la sua impronta conserva valore e riconoscibilità, il suo romanticismo cupo e nostalgico appare meno energico che in passato, tanto da smarrirsi nel prorompente epilogo. La speranza è che Tim Burton accusi una fisiologica e temporanea fiacchezza e non sia invece condizionato da un pubblico che esige sempre meno e che sguazza nelle acque chete del puro intrattenimento, privo per definizione delle contorte e sofisticate complicazioni che hanno reso celebre il visionario artista di Burbank.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a osteriacinematografo »
[ - ] lascia un commento a osteriacinematografo »
|
|
d'accordo? |
|
linus2k
|
lunedì 14 maggio 2012
|
bentornato tim!!!
|
|
|
|
Il bello di Tim Burton esce sempre quando ha carta bianca, quando si può divertire, quando non è bloccato da logiche di mercato... ed in Dark Shadows riemerge quel mondo favolosamente assurdo, gotico, ironico, che ha reso celebre il regista, ritrovando quello stile che aveva perso con il quanto meno imbarazzante "Alice in Wonderland" (ed uso un eufemismo)
Ispirato ad una longevolissima fiction degli anni 70, Burton ci racconta una storia di vampiri, streghe, maledizioni; ci racconta il suo vampiro, ben lontano dal mieloso e patinato "Twilight", personificato, nemmeno a dirlo, dal suo attore feticcio per eccellenza, Johnny Depp, anche lui sicuramente più a suo agio rispetto all'improponibile e improbabile Cappellaio Matto.
[+]
Il bello di Tim Burton esce sempre quando ha carta bianca, quando si può divertire, quando non è bloccato da logiche di mercato... ed in Dark Shadows riemerge quel mondo favolosamente assurdo, gotico, ironico, che ha reso celebre il regista, ritrovando quello stile che aveva perso con il quanto meno imbarazzante "Alice in Wonderland" (ed uso un eufemismo)
Ispirato ad una longevolissima fiction degli anni 70, Burton ci racconta una storia di vampiri, streghe, maledizioni; ci racconta il suo vampiro, ben lontano dal mieloso e patinato "Twilight", personificato, nemmeno a dirlo, dal suo attore feticcio per eccellenza, Johnny Depp, anche lui sicuramente più a suo agio rispetto all'improponibile e improbabile Cappellaio Matto.
Laddove tutti si buttano sul 3D e sulle nuove tecnologie, Burton si diverte a giocare con rimandi al passato..
Dark Shadows è un film senza tempo: ambientato tra il '700 e gli anni '70, trasuda un'aria vintage in ogni suo fotogramma... quel vintage anni '80-'90 con atmosfere che ricordano "La morte ti fa bella", "I Tenenbaum", "La guerra dei Roses", fino al burtiano "Beetlejuice", tutto condito con quell'aria gotica già presente in tante opere del regista.
La storia è piuttosto classica, una maledizione per gelosia ed un nobile diventa vampiro e viene seppellito vivo per 200 anni fino a risvegliarsi negli anni '70 a fare i conti con la sua discendenza in rovina, con un guazzabuglio tecnologico incomprensibile e la strega che dopo 200 anni persiste la sua battaglia per conquistare il suo amato e distruggere la sua famiglia ed i suoi cari...
Tutta la storia è impreziosita da un cast memorabile, dal già citato Depp a Michelle Pfeiffer alla Helena Bohan Carter fino ad una favolosa quanto inquietante Eva Green, bellissima e perfetta nel suo ruolo malvagio, tutti i caratteri sono ben descritti, tutti i personaggi narrati a tutto tondo... niente è fuori posto e l'ironia è perfettamente calata nella storia...
Da segnalare un momento meraviglioso e assolutamente memorabile con la partecipazione di Alice Cooper con la sua musica...
Burton ci regala un nuovo delizioso capitolo del suo favoloso e inquietante mondo che non riesce a far paura ma che è irresistibilmente affascinante...
Bentornato Tim! Rimani così!
[-]
[+] bravo!!!!!!!!!!!!!!
(di weach )
[ - ] bravo!!!!!!!!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a linus2k »
[ - ] lascia un commento a linus2k »
|
|
d'accordo? |
|
andyflash77
|
mercoledì 1 agosto 2012
|
brillante film con un divertente j. depp
|
|
|
|
A essere sinceri non sono in molti a ricordare la serie “Dark Shadows” andata in onda dal 1966 al 1971 negli States, prima soap opera nella storia della televisione che avesse a che fare con fantasmi e, in generale, con il soprannaturale. Dice: ok, quindi? Quindi quel “furbacchione” di Tim Burton decide di riesumare (mai termine è stato più calzante) il plot della serie, darla in mano ai suoi attori preferiti e vedere cosa succede. Ne esce un esempio di script creativo a basso consumo.
Dopo duecento anni la tomba di Barnabas viene riaperta e il vampiro liberato. Barnabas però si accorge di trovarsi negli anni Settanta e che il maniero di Colinwood è ancora lì, in rovina e con tutti gli eredi pronti a darsi battaglia.
[+]
A essere sinceri non sono in molti a ricordare la serie “Dark Shadows” andata in onda dal 1966 al 1971 negli States, prima soap opera nella storia della televisione che avesse a che fare con fantasmi e, in generale, con il soprannaturale. Dice: ok, quindi? Quindi quel “furbacchione” di Tim Burton decide di riesumare (mai termine è stato più calzante) il plot della serie, darla in mano ai suoi attori preferiti e vedere cosa succede. Ne esce un esempio di script creativo a basso consumo.
Dopo duecento anni la tomba di Barnabas viene riaperta e il vampiro liberato. Barnabas però si accorge di trovarsi negli anni Settanta e che il maniero di Colinwood è ancora lì, in rovina e con tutti gli eredi pronti a darsi battaglia. Tra segreti e antichi incantesimi, Barnabas dovrà trovare un modo per sconfiggere la strega che lo ha trasformato in un vampiro e sanare i malumori in famiglia…
Questo “Dark Shadows” sembra l’ennesima occasione per Johnny Depp di mettersi quintali di trucco in faccia e gigioneggiare in un universo dark costruito su misura. La prima parte è una commedia scritta con la mano sinistra: gag che giocano sul risveglio del vampiro negli anni Settanta e l’incontro con la famiglia. Si sbadiglia, ma si va avanti. E’ pur sempre Tim Burton! Nella seconda parte le cose si fanno più calde. I segreti nascosti dalla trama cominciano a emergere e così pure i personaggi, con Eva Green che giganteggia su tutti. Un po’ omaggio agli anni Settanta, un po’ commedia nera barra critica alla società moderna barra perversione personale, tutto come desidera Burton il film si lascia vedere, ma sincerante senza infamia e senza lode. Echeggia atmosfere pop. Ricorda diversi video musicali. Forse compare pure Alice Cooper. Il regista mai contento chiama alle armi un cast stellare. Michelle Pfeiffer non invecchia più. Helena Bonham Carter fa lo stesso film da circa vent’anni. Eva Green mostra il decolté e distrugge la stanza in una sessione di sesso. Tra realtà e fantasia.
Se sono in pochi a ricordarsi della serie tv, forse sono perfino meno a ricordarsi che nel 2004 il regista australiano P. J. Hogan (lo stesso di “I love Shopping” per capirci) aveva già diretto per la televisione un omonimo film ispirato alla serie. Inconsistente e disperso nell’etere. “Dark Shadows” forse non è così di culto come viene definita da tutti, ma lo diventa di sicuro se alle spalle c’è la premiata ditta Burton – Depp. Tutto chiaro: quando c’è il traino giusto, c’è tutto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andyflash77 »
[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
|
|
d'accordo? |
|
peppe2994
|
martedì 15 maggio 2012
|
burton e depp ancora insieme nel segno dei vampiri
|
|
|
|
Tim Burton e Johnny Depp di nuovo insieme nel segno dei vampiri,che vede come sempre al timone lo splendido regista e il formidabile Depp,da sempre indiscusso attore protagonista assoluto.Accanto a quest'ultimo troviamo un cast altrettanto valido e qualificato,a partire da Helena Bonham Carter nel ruolo della dottoressa Julia Hoffmane Michelle Pfeiffer nei panni di Elisabeth Collins ed Eva Green,la strega che maledisse Barbas Collins per tempo immemore e rinchiuso in una bara per due secoli.Al suo risveglio quest'ultimo ritorna a Collinwood,la casa abitata dai suoi discendenti e scopre che l'azienda sta cadendo in rovina,per opera di Angelique che vuole solo far cadere in rovina la sua famiglia e conquistare Barnabas a tutti costi.
[+]
Tim Burton e Johnny Depp di nuovo insieme nel segno dei vampiri,che vede come sempre al timone lo splendido regista e il formidabile Depp,da sempre indiscusso attore protagonista assoluto.Accanto a quest'ultimo troviamo un cast altrettanto valido e qualificato,a partire da Helena Bonham Carter nel ruolo della dottoressa Julia Hoffmane Michelle Pfeiffer nei panni di Elisabeth Collins ed Eva Green,la strega che maledisse Barbas Collins per tempo immemore e rinchiuso in una bara per due secoli.Al suo risveglio quest'ultimo ritorna a Collinwood,la casa abitata dai suoi discendenti e scopre che l'azienda sta cadendo in rovina,per opera di Angelique che vuole solo far cadere in rovina la sua famiglia e conquistare Barnabas a tutti costi.In tutto questo,Tim Burton mostra l'affetto per la famiglia e come il bene trionfa sempre sul male,dimostrando che l'amore non si conquista con la forza ma con il cuore,con questo il regista ha capovolto le sorti facendo passare per maledetta la strega,poichè non sa amare,mentre per Barnabas termina la maledizione trovando il suo amore eterno.Quindi,tra maledizioni,streghe,vampiri e amori forzati,Tim da origine al suo ennesimo capolavoro,naturalmente per l'amore,lo stile e l'eleganza che mette in tutte le sue pellicole,naturalmente insieme al grande Johnny Depp,molto più espressivo e personificato in precedenza,mostrando emozioni e una grande personalità mettendoci anche una particolare espressività.Complimenti a entrambi,sietela coppia più bella del cinema.
[-]
[+] buone riflessioni
(di weach )
[ - ] buone riflessioni
[+] bravo, una buona recensione!
(di antonio montefalcone)
[ - ] bravo, una buona recensione!
|
|
[+] lascia un commento a peppe2994 »
[ - ] lascia un commento a peppe2994 »
|
|
d'accordo? |
|
marezia
|
martedì 15 maggio 2012
|
il ritorno "fantastico" di un burton rinato
|
|
|
|
Miscela GENIALE di romanticismo (nel senso letterario del termine) e contemporaneità (col suo cinismo e la sua sciatteria) per una pellicola che io classificherei fantastica NEL VERO SENSO DELLA PAROLA. Da vocabolario: "suggestivamente insolito ed irreale", dominato, sorretto e plasmato sulla fantasia che lo esalta nutrendosi di rimandi suoi e non... C'è "La sposa cadavere" (nella fotografia e in molti passaggi funzionali e non), c'è anche un po' di "Rebecca- La prima moglie" con quell'incendio finale che distrugge la tenuta e tanti altri... ma è inutile perdersi nel gioco citazionista perché l'UNICO modo per godersi il film è SEDERSI LASCIANDOSI TRASPORTARE DALLE ATMOSFERE, DALLE MUSICHE, DALLA BELLEZZA DELLE IMMAGINI E DEI PROTAGONISTI, DAGLI EFFETTI SPECIALI E DALLA PROPRIA SENSIBILITA'.
[+]
Miscela GENIALE di romanticismo (nel senso letterario del termine) e contemporaneità (col suo cinismo e la sua sciatteria) per una pellicola che io classificherei fantastica NEL VERO SENSO DELLA PAROLA. Da vocabolario: "suggestivamente insolito ed irreale", dominato, sorretto e plasmato sulla fantasia che lo esalta nutrendosi di rimandi suoi e non... C'è "La sposa cadavere" (nella fotografia e in molti passaggi funzionali e non), c'è anche un po' di "Rebecca- La prima moglie" con quell'incendio finale che distrugge la tenuta e tanti altri... ma è inutile perdersi nel gioco citazionista perché l'UNICO modo per godersi il film è SEDERSI LASCIANDOSI TRASPORTARE DALLE ATMOSFERE, DALLE MUSICHE, DALLA BELLEZZA DELLE IMMAGINI E DEI PROTAGONISTI, DAGLI EFFETTI SPECIALI E DALLA PROPRIA SENSIBILITA'. Una sensibilità che se si è INTELLIGENTI e un po' sognatori godrà come MAI. Il film procede su due binari TALMENTE DIVERSI che è lo sfasamento vissuto da Depp (MERAVIGLIOSAMENTE ELEGANTE E SENSUALE) che ingenera nello spettatore l'impressione di lentezza e poca fluidità ma non è così. Lo spettatore è NATURALMENTE portato ad immedesimarsi in Depp, è lui che segue e da cui resta IRRIMEDIABILMENTE attratto e segue l'evolversi degli eventi in sua funzione per cui quando Barton "accelera" facendo irrompere la realtà (in contrapposizione alla fantasia, ricordo) a noi sembra che qualcosa stoni ma NON STONA NULLA. E' un film SENZA TEMPO, IMMORTALE. CAPOLAVORO che resterà nei secoli.
[-]
[+] errore
(di marezia)
[ - ] errore
[+] brava!!!!!!!!!!!!
(di weach )
[ - ] brava!!!!!!!!!!!!
[+] non vedo l'ora di vederlo!!!
(di xeri wolff)
[ - ] non vedo l'ora di vederlo!!!
|
|
[+] lascia un commento a marezia »
[ - ] lascia un commento a marezia »
|
|
d'accordo? |
|
camillo
|
lunedì 14 maggio 2012
|
tanto splatter e comicità!
|
|
|
|
Barnabas Collins, giovane che appartiene ad una grande famiglia che ha fatto fortuna in America, vive nel diciottesimo secolo. Barnabas frequenta una giovane serva, che però lui confessa di non amare. Lei però è una strega e con vari incantesimi uccide sia i suoi genitori, sia la sua ragazza, la quale si getta in un precipizio. Anche Barnabas si getta da esso, ma sopravvive, trasformato in un vampiro dalla strega e guadagnando così l'immortalità. Ben presto i cittadini della cittadina vicino alla sua villa chiuderanno Barnabas in una tomba, sotterrandolo metri e metri sottoterra. Barnabas sarà libero solo nell'anno 1972, quando degli scavatori lo ritroveranno.
[+]
Barnabas Collins, giovane che appartiene ad una grande famiglia che ha fatto fortuna in America, vive nel diciottesimo secolo. Barnabas frequenta una giovane serva, che però lui confessa di non amare. Lei però è una strega e con vari incantesimi uccide sia i suoi genitori, sia la sua ragazza, la quale si getta in un precipizio. Anche Barnabas si getta da esso, ma sopravvive, trasformato in un vampiro dalla strega e guadagnando così l'immortalità. Ben presto i cittadini della cittadina vicino alla sua villa chiuderanno Barnabas in una tomba, sotterrandolo metri e metri sottoterra. Barnabas sarà libero solo nell'anno 1972, quando degli scavatori lo ritroveranno. Farà poi conoscenza con i suoi successori nella villa di famiglia. Ma la strega ricomincerà a perseguitarlo. L'ambientazione è praticamente alla Tim Burton; gotica e lugubre, ma varia e colorata allo stesso tempo. Il film presenta momenti di violenza che si alternano a momenti di assoluto divertimento, dove ritroviamo un uomo che si ritrova ''smarrito e confuso'' riguardo alle cose ed alle tendenze del futuro. Buoni i pochi effetti speciali presenti nell'opera. Musiche azzeccatissime da scena a scena. Johnny Depp bravissimo come sempre. Si nota anche una certa somiglianza, per quanto riguarda la drammaticità, con le opere di Shakespeare. Un altro film da incorniciare per Tim Burton.
[-]
[+] questa è la schiuma!!!!!!!!!!!
(di weach )
[ - ] questa è la schiuma!!!!!!!!!!!
[+] ?
(di camillo)
[ - ] ?
|
|
[+] lascia un commento a camillo »
[ - ] lascia un commento a camillo »
|
|
d'accordo? |
|
killbillvol2
|
sabato 19 maggio 2012
|
dark shadows
|
|
|
|
Non è il miglior film di Burton. Ma questo si sapeva già. Ispirato all'omonima serie televisiva anni sessanta/settanta, Dark Shadows è una commedia horror, con protagonista un poco riconoscibile Johnny Depp, nei panni di un vampiro, maledetto da una strega malvagia da lui respinta. Dopo duecento ani si risveglia nel 1972... e tutto è completamente diverso. Il film riesce soprattutto nella prima parte, piena di gag riuscite che ogni tanto fano dvvero ridere (la scena con gli hippie è quasi un capolavoro), ma verso la fine si perde. Nella resa dei conti finale c'è un colpo di scea totalmente inutile, senza il quale la storia non sarebbe cambiata neanche di una virgola.
[+]
Non è il miglior film di Burton. Ma questo si sapeva già. Ispirato all'omonima serie televisiva anni sessanta/settanta, Dark Shadows è una commedia horror, con protagonista un poco riconoscibile Johnny Depp, nei panni di un vampiro, maledetto da una strega malvagia da lui respinta. Dopo duecento ani si risveglia nel 1972... e tutto è completamente diverso. Il film riesce soprattutto nella prima parte, piena di gag riuscite che ogni tanto fano dvvero ridere (la scena con gli hippie è quasi un capolavoro), ma verso la fine si perde. Nella resa dei conti finale c'è un colpo di scea totalmente inutile, senza il quale la storia non sarebbe cambiata neanche di una virgola. E' un gran miglioramento ripetto al noioso e insulso Alice in Wonderland che, a mio parere, è uno dei film più brutti del regista. La sceneggiatura dello scrittore di Orgoglio, Pregiudizio e Zombie, riesce nella prima metà, con un uomorismo tagliente, e con il giusto tocco orrorifico. I primi cinque minuti sono un prologo gotico, nel grande stile di Edward Mani di Forbice e Il Mistero di Sleepy Hollow, poi diventa una commedia anni settanta, con una fantastica colonna sonora e con un cameo di Alice Cooper (che per il vampiro Barnabas è "la donna più orrenda che abbia mai visto"). Diverte molto, ma non convince del tutto, nonostante dimostri che Tim Burton non ha ancora perso (per fortuna!!) il suo talento visionario.
VOTO: 3-
[-]
|
|
[+] lascia un commento a killbillvol2 »
[ - ] lascia un commento a killbillvol2 »
|
|
d'accordo? |
|
|