Dark Shadows |
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Un film di Tim Burton.
Con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Eva Green, Chloë Grace Moretz.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 140 min.
- USA 2011.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 11 maggio 2012.
MYMONETRO
Dark Shadows
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Depp in serie b
di Roberto Escobar L'Espresso
Come fosse Edward Manidiforbici, Barnabas Collins (Johnny Depp) protende le lunghe mani e nervoso ne muove le dita irte di unghie. Bisogna capirlo. È rimasto per 190 anni in una bara serrata con grosse catene e sepolta nella campagna attorno a Collinsport, da qualche parte nel Maine. Nel 1782 ce lo ha fatto rinchiudere per gelosia Angelique Rouchard (Eva Green, strega sensuale e vendicativa, dopo averlo trasformato in un vampiro. Ora una escavatrice lo ha riportato alla luce, insieme con la sua brama di sangue e con la sua voglia di riportare all’antico splendore l'ormai cadente palazzo di famiglia.
Per sua sfortuna, e per fortuna degli sceneggiatori John August e Seth Grahame-Smith, la bella Angelique è ancora nei pressi. Ispirato a una serie televisiva a Tidara in onda negli Usa tra il 1966 e il 1971, il film di Tim Bunon ne porta anche il titolo: “Dark Shadows" (Usa, 2012, 113’). E le sue ombre sono davvero scure, oltre che splendidamente fotografate. Lo sono fin dall'inizo, quando - arrivato nel Maine dall’Inghilterra —Joshua (Ivan Kaye), il padre di Barnahas, diventa ricco con la pesca, fonda una città e si fa costruire un enorme maniero similgotico. Però, nell’anno del Signore 1972, niente resta di quello splendore tetro, a parte la propronipote Elizaberh Michelle Pfeiffer), una matriarca ancora belloccia, con la giunta di una serie di altri discendenti di varia età, mostruosi quasi quanto lui. E c’è anche Vittoria (Bella Hearhcote). istitutrice del piccolo David (Gully McGrath), tale e quale all’antica Josette che aveva scatenato la gelosia della strega. Quel che ne viene è prevedibile, almeno in fatto di intreccio narrativo: Collinsport è sconvolta dalle ire contrapposte di Barnabas e Angelique, rivali anche in fatto di industria ittica. Quanto al cinema inteso nel senso migliore, cioè in quello delle immagini e della loro capacità di emozionare, l’ormai ultracinquantenne autore americano mette insieme quanto per lui si puo dire il minimo sindacale. Certo, nei personaggi ancora fa vivere un ricordo dei suoi cari mostri. Barnabas è uno di loro, o è raccontato come se lo fosse. Ma gli manca il meglio: il loro equilibrio sempre mobile e precario tra una perfidia che trionfa e un fascino che spaesa. Nel suo corpo e nella sua anima di vampiro - ossia, nella recitazione di Depp e nella regia di Burton - ci sono più mestiere e spettacolo che turbamento e poesia. In platea ci si diverte, ma Edward Manidiforbici resta lontano.
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