Possessed

Alla notizia della scomparsa della sorellina, Hee-jin ritorna a casa dalla madre per aiutarla a trovare So-jin. Trascorrono solo pochi giorni che i primi segnali di stranezza cominciano a imporsi sulla naturale routine del condominio. I vicini di casa, uno dietro l'altro, muoiono in circostanze misteriose: suicidio o rese dei conti sataniche? Hee-jin, disorientata dalle confessioni dei coinquilini e bistrattata dal detective affidato al caso, dovrà combattere anche contro una madre ossessionata dalla fede religiosa. Alla ricerca della piccola So-jin, parteciperanno spiriti e uomini in carne ed ossa, sfumando il confine tra realtà e soprannaturale.
L'esordio alla regia dell'architetto Lee Yong-ju si dimostra all'altezza delle intenzioni. Il terrore della protagonista è anche il nostro che stiamo seduti in poltrona a seguire le vicende. Piano piano, con un sottile gioco di accumulo di piccole tensioni, il mistero della sorellina scomparsa si rivela parte di un meccanismo più grande, una trappola difficile da disinnescare, legata a magie nere e misticismi grezzi e pericolosi. Pur scegliendo una rappresentazione abbastanza tradizionale della paura (i riferimenti a Ring, le allucinazioni e le apparizioni improvvise dietro porte e finestre), il film riesce a creare un originale senso di smarrimento. Il peso inaccettabile dell'integralismo religioso, rappresentato dalla madre, fa parte di uno specifico comportamento umano che è sintomo di deviazione. Allo stesso modo anche gli inquilini del palazzo tratteggiano diverse estremizzazioni psicologiche (la fede nelle doti della sciamana, la credenza di poter guarire da una malattia gravissima grazie alle preghiere) che snobbano pedissequamente lucidità e razionalità. L'inquietudine che nasce da questi atteggiamenti si fa strada e prende corpo mano a mano che gli inquilini del palazzo dispensano dettagli sulla sparizione di So-jin.
La protagonista, immersa nelle lugubri atmosfere che il regista riesce a creare, è costretta a trasformarsi in una detective con il compito di decifrare gli indizi. Ma non sarà un'impresa facile. La costruzione delle scene è precisa e consapevole dei mezzi e l'incubo ci appare senza fine: un pregio che il film mantiene saldo fino alla imprevedibile conclusione, senza deludere le aspettative. 