cinematt
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giovedì 2 ottobre 2008
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cronemberg caro grande maestro, grazie.
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Per fortuna Cronemberg non ha ancora esaurito la sua vena creativa e la sua meravigliosa capacità di dare a questa, forma incisiva ed eleganza assoluta, su ogni piano della costruzione del film. Avete notato i colori? Luce morbida, colori pastello, interni caldi, come già in A history of violence questo trattamento delicato di colore e scenografie - un po' vintage - rende tridimensionale, al confronto, la materia scabrosa ma profondamente umana del racconto. Il cast di questo suo ultimo film eccezionale, come di tutti i suoi lavori del resto, è ancora una volta una collezione di facce che non si dimenticano, che calzano perfettamente il carattere dei personaggi, con le loro mille sfaccettature mai del tutto buoni o cattivi, così come nella vita.
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Per fortuna Cronemberg non ha ancora esaurito la sua vena creativa e la sua meravigliosa capacità di dare a questa, forma incisiva ed eleganza assoluta, su ogni piano della costruzione del film. Avete notato i colori? Luce morbida, colori pastello, interni caldi, come già in A history of violence questo trattamento delicato di colore e scenografie - un po' vintage - rende tridimensionale, al confronto, la materia scabrosa ma profondamente umana del racconto. Il cast di questo suo ultimo film eccezionale, come di tutti i suoi lavori del resto, è ancora una volta una collezione di facce che non si dimenticano, che calzano perfettamente il carattere dei personaggi, con le loro mille sfaccettature mai del tutto buoni o cattivi, così come nella vita. Anche questo fa di Cronemberg un grande maestro, caro perché sa parlarci di ognuno di noi, dei nostri sogni e speranze e paure, con estrema umanità, anche quando si tratta dei "cattivi". Come può sfuggire il senso di questo capolavoro a Loretta? parliamone e impariamo a decifrare con più attenzione i lavori di grandi maestri del cinema. Se vogliamo un paragone con un altro maestro prendiamo Hitchcok di cui rievoca la misura della messa in scena, la precisione dei piani nelle inquadrature, la suspence delicata, dove vorresti sapere in fretta come va a finire ma il maestro centellina le informazioni e lo sviluppo della trama. insomma, grazie caro maestro e continua così. M
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luciano
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venerdì 26 settembre 2008
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lento e povero
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Una storia striminzita e non svuluppata a dovere dal sceneggiatore costringe il film ad essere lento, lento fino a provocare fastidio. Mortensen tiene il piedi il film solo con la sua faccia, bella, per carità, ma non mi si venga a dire che è un grande attore. Come tanti (Eastwood, Charles Bronson, ecc..) hanno nella faccia il loro valore. Solo che hanno, in ogni film e per tutto il film, una sola espressione, anzi due: di fronte e di lato. Ma per essere un bravo attore bisogna fingere ed interpretare emozioni diverse. Bronson, Eastwood e in minor parte Mortensen hanno la medesima espressione sia quando sparano alla nuca del nemico, sia quando baciano l'innamorata.
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sdl
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sabato 13 settembre 2008
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ma dai...
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Film semplicemente magistrale, direzione filmica e di attori perfetta, tempi della narrazione perfetti, interpreti perfetti. Non capisco come si fa a dire che questo è un film che fa schifo. Se si ha lo stomacuccio debole forse è meglio astenersi, ma di certo non si può spalare merda su un regista di questo calibro solo perchè si è abiutuati a vedere solo i film di Natale. Ah un ultima cosa, per favore non paragoniamo neanche minimamente Scamarcio con Mortensen, per favore non mi fate sentire bestemmie...
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mauri
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lunedì 8 settembre 2008
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buon film, tosto
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buon film, consigliabile per stomaci forti. Qualche scena di sangue era evitabile....un po truculento, drammatico, forse in certe parti sembra noioso ma ...meglio non anticipare nulla...Cronenberg spesso non mi è piaciuto, qui invece ci sa fare...comunque un film tosto...
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paky
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giovedì 4 settembre 2008
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non bellissimo
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E' un film che si può vedere.. ma niente di eccezionale, è molto lento nei ritmi. Due stelle
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giordanob59
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domenica 17 agosto 2008
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........esagerato e irreale...........
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Il film è romanzato,ma,è irreale, il mondo della mafia e della criminalità viene "mitizzato"......invece,da quel che si sa...è molto più crudele e non incline hai sentimentalismi
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adriana
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sabato 12 luglio 2008
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potente speranza nel ruolo femminile
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Cronenberg in questo film apre gli occhi sulle donne e dona loro tutta la compassione e la forza di cui è capace, quasi fossero diventate l'unica via d'uscita e di salvezza per la vita
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cinofilo_bau
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lunedì 23 giugno 2008
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ma che questione morale!
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David Cronemberg torna a colpire, finalmente, dopo “la Mosca” il direttore canadese aveva un po straorzato con racconti sulla realta immaginata e la reale immaginazione e il doppio e il suo doppio e via di seguito.
La promessa dell assassino racconta una storia che ha per protagonisti dei russi, per lo piu mafiosi, ma non e un film sulla mafia russa e nemmeno sui russi: avrebbe potuto raccontare, allo stesso modo anche se con atmosfere diverse, una storia di mafia italiana, cinese, marsigliese e qui mi fermo per non ammazzare l’ analogia.
No non e’ un film sulla mafia, russa o che sia, anche se in questo mondo e’ ambientata. E’ , soprattutto, un film sulla condizione dell’ uomo occidentale ai nostri giorni, su come la violenza, che pensiamo di aver abbandonato assieme al medioevo sia sempre presente e di come la nostra illusione di essere liberi e di essere padroni del nostro destino sia, in fondo, una illusione.
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David Cronemberg torna a colpire, finalmente, dopo “la Mosca” il direttore canadese aveva un po straorzato con racconti sulla realta immaginata e la reale immaginazione e il doppio e il suo doppio e via di seguito.
La promessa dell assassino racconta una storia che ha per protagonisti dei russi, per lo piu mafiosi, ma non e un film sulla mafia russa e nemmeno sui russi: avrebbe potuto raccontare, allo stesso modo anche se con atmosfere diverse, una storia di mafia italiana, cinese, marsigliese e qui mi fermo per non ammazzare l’ analogia.
No non e’ un film sulla mafia, russa o che sia, anche se in questo mondo e’ ambientata. E’ , soprattutto, un film sulla condizione dell’ uomo occidentale ai nostri giorni, su come la violenza, che pensiamo di aver abbandonato assieme al medioevo sia sempre presente e di come la nostra illusione di essere liberi e di essere padroni del nostro destino sia, in fondo, una illusione. Almeno per molti, per I piu’. I personaggi non fanno scelte, nessuno di loro. Ognuno segue la strtada piu facile, che e’ per lo piu’, proprio in virtu di questa illusione di liberta, la sola percorribile, date le circostanze. “Quelli sono schiavi non hanno scelta”, dice piu’ o meno il mafioso Mortensen (ottimo) parlando della ragazza vittima, ma in realta si capisce, o si puo’ intuire, che parla di noi, della gente che non ricorre alla violenza come modo di vivere. I personaggi appartengono a mondi diversi: da un lato la gente “normale” (cioe’ come noi) che esce di casa, fa un lavoro per vivere, piu o meno dignitosamente, dall’ altro le persone che vivono alle spalle dei primi e per questo al di sopra di essi, imponendo le loro leggi o meglio, il loro rifiuto per le leggi del vivere civile. Ai primi non resta che ignorare questo mondo parallelo, non farsi coinvolgere, non intromettersi, pena la distruzione. Un film duro, violento, ma in cui le scene di violenza non sono ne molte e nemmeno gratuite: al contrario e’ proprio la cornice del mondo “normale” (il nostro) che prevale e gli episodi di violenza sono cosi secchi, quasi improvvisi ancorche’ attesi, da risultare scioccanti come uno schiaffo in viso. E` una violenza reale, plausibile, e per questo raggelante. La trama e’ affatto contorta, anzi dal punto di vista del plot potrebbe essere considerata persino banale (con quello che siamo abituati a vedere al cinema, con doppi, tripli e a volte anche quintupli colpi di scena) ma la storia che ne risulta non e’ mai banale. Eccezionali I protagonisti di Mortensen ho gia detto (Viggo lascia perdere I signori inanellati), naomi Watts brava, e bella, Cassel, sempre a suo agio (con quella faccia un po cosi) nelle parti del “vilain”; e, uno fra tutti il patriarca, Ermin Mueller Stahl con la sua brava faccia da nonnino perbene capace tuttavia delle peggiori efferatezze, a sangue freddo (come in Music box). Da vedere!
as so lu ta men te!
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paolo ciarpaglini
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sabato 21 giugno 2008
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nicholai.
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Il personaggio a cui da vita Viggo-Nicholai, per'altro reduce da un film a mio avviso, eccellente, ed emozionante come pochi;'A istory of violence', è da antologia. Merito dell'ottima regia di Cronemberg, ma soprattutto di una dell'interpretazione mostruosa, superlativa di Mortensen. Una storia 'nuova', fuori dagli archeotipi stereotopizzati, quanto ripetitivi hollywoodiani. Affidate a Mortensen, un pò come Jhoaquin Phoenix, una parte introspettiva, da dannato-buono, o vittima, ed il risultato sarà grandioso, 'solo' grandioso. Ciò che accomuna i due attori, e che a me colpisce e piace immensamente, è la luce vissuta, malinconica, travagliata che traspare fortissima, dirompente. Ricordo Viggo agli esordi, in 'Dayligth.
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Il personaggio a cui da vita Viggo-Nicholai, per'altro reduce da un film a mio avviso, eccellente, ed emozionante come pochi;'A istory of violence', è da antologia. Merito dell'ottima regia di Cronemberg, ma soprattutto di una dell'interpretazione mostruosa, superlativa di Mortensen. Una storia 'nuova', fuori dagli archeotipi stereotopizzati, quanto ripetitivi hollywoodiani. Affidate a Mortensen, un pò come Jhoaquin Phoenix, una parte introspettiva, da dannato-buono, o vittima, ed il risultato sarà grandioso, 'solo' grandioso. Ciò che accomuna i due attori, e che a me colpisce e piace immensamente, è la luce vissuta, malinconica, travagliata che traspare fortissima, dirompente. Ricordo Viggo agli esordi, in 'Dayligth..', nei panni di un testardo e forzato 'arrampicatore'... Anni luce, Mortensen è ben altro, lo si è visto nel proseguo della sua carriera. Anche la parte dell'avventuriero alla indiana Jones, in 'Oceano di fuoco' seppure passabile, non raggiunge mai e non concede all'attore, di esprimere il meglio di se. Ci vuole qualcosa di estremamente impegnato, come la lotta strenua col dolore di un passato, o presente, che non lascia scampo affinchè questi due giganti, esprimano il meglio. Ho nominato Phoenix, solo perchè è uno dei miei attori preferiti, e perchè l'accostamento può starci. In 'A history of violance', Viggo, è una bomba disinnescata, ma pronta a tornare esplosiva non appena il passato riaffiora, e non lascia alternativa. Quì invece è un predestinato, un dannato appunto, costretto dal passato su una strada estremamente pericolosa, fatta di accettazione, ma non di sottomissione. Cassel è un'ottimo attore, ed in questo ruolo in particolare appare credibilissimo, direi insostituibile. Ottimi anche Armin Mhuller, e la bella Naomi Watts, ma il pilastro dell'intera pellicola è Nicholai. Una miscela perfetta, letale ma con un cuore. Emblematica la scena finale in cui seduto al tavolo, fissa il vuoto, conscio dell'unica via che la vita gli offre. Qualcuno, me compreso, avrebbe potuto aspettarsi un lieto fine. Il sentimento che nasce fra lui ed Anna è autentico, ma non può svilupparsi, è inconciliabile. Ed entrambi ne sono consapevoli infine. Come ho già detto in un'altra recensione, mi sono dovuto ricredere ampiamente, del tutto anzi; Mortensen è un grande. Dietro quel viso scavato, ed occhi pieni di solitudine c'è molto, mlto di più che un 'semplice e bravissimo attore'. Poeta, pittore, musicista, ho letto che parla ottimamente tre lingue, inglese, danese e spagnolo. In modo esauriente italiano, francese e tedesco. E se la cava con norvegese e altro... Una persona poliedrica eprofonda, che mai ti aspetteresti ad una prima occhiata. Aggiungo, ma questa è un'osservazione personale, e forse fuoriluogo, che è uno dei pochissimi attori d'oltreoceano (nonostante sua madre fosse danese), a non 'balbettare' durante le interviste. Una moda questa, che sembra essersi impossessata, o peggio assurta a status simmbol, tra i suoi colleghi. Grandioso... non ho altre parole.
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fhg
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domenica 15 giugno 2008
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un po' artificiale
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solo per l'impegno del regista nel trasmettere la psicologia russa dò a questo film 3 stelle... Anche se non rappresenta la vera verità della russia, (si ma in modo molto parziale)
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(di cinofilo_bau)
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