Guido che sfidò le brigate rosse

Film 2007 | Drammatico

Regia di Giuseppe Ferrara. Un film con Massimo Ghini, Anna Galiena, Gianmarco Tognazzi, Elvira Giannini, Mattia Sbragia. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2007, Uscita cinema venerdì 22 giugno 2007 - MYmonetro 2,89 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 gennaio 2010

Vera storia dell'operaio sindacalista dell'Itasider Guido Rossa, in parallelo con le vicende delle brigate rosse di Genova, dalla metà degli anni '70 fino al loro tragico incontro. In Italia al Box Office Guido che sfidò le brigate rosse ha incassato 12 mila euro .

Consigliato sì!
2,89/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,50
PUBBLICO 3,17
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera necessaria, accurata nella ricostruzione, per non dimenticare.
Recensione di Tirza Bonifazi
mercoledì 6 giugno 2007
Recensione di Tirza Bonifazi
mercoledì 6 giugno 2007

Nella Genova degli anni di piombo Guido Rossa, un sindacalista dell'Italsider, si oppone al tentativo da parte delle Brigate Rosse di coinvolgere la classe operaia nell'abbattimento dello Stato Imperialista delle Multinazionali. Guido (Massimo Ghini) è un uomo rispettato e stimato, non si risparmia nell'aiutare il prossimo ed è deciso a combattere le azioni propagandistiche del movimento terroristico. Nel frattempo la cellula brigatista genovese che fa capo al Vecchio (Mattia Sbragia), nella quale militano l'ambizioso Roberto (Gianmarco Tognazzi) e l'agguerrita compagna Nora (Elvira Giannini), ha preso di mira l'Italsider cercando di fare proseliti. Il film di Giuseppe Ferrara ripercorre alcune tra le pagine più buie della nostra storia attraverso le gesta di un uomo coraggioso, intrecciando alla sua vita pubblica e privata i crimini commessi dalle BR. La vicenda di Guido Rossa - Medaglia d'Oro al valore civile - rischiava di finire nel dimenticatoio di un'Italia che "non cerca gli scheletri negli armadi", e per ricostruirla il regista ha fatto un lavoro accurato, raccogliendo le testimonianze di chi era stato al suo fianco e aveva combattuto con lui. Gli operai da una parte e i brigatisti dall'altra, la speranza e il terrore, la vita e la morte. Ferrara non si trattiene dal condannare e giudicare le azioni di coloro che non erano "compagni che sbagliavano", ma veri e propri sicari che, come citato nei titoli di coda, "hanno contribuito allo spostamento a destra del Paese". La forma narrativa elementare, scelta probabilmente per rendere il film accessibile a tutti, si presta più a un utilizzo televisivo che non cinematografico. Nonostante ciò, mentre la prima parte sembra mettere insieme i punti salienti di una serie a puntate, creando nella trama un effetto a "singhiozzo", la seconda si fa più fluida e coinvolgente. La fotografia di Riccardo Gambacciani (La cosa di Nanni Moretti) ritrae alla perfezione il periodo storico contemplato e l'inserimento di filmati d'epoca, nonché il riutilizzo di uno spezzone da Il caso Moro, fa scorrere il film sul filo documentaristico senza modificarne il linguaggio. Realizzato con il patrocinio dell'associazione per il Centenario della Cgil, Guido che sfidò le brigate rosse è un'opera necessaria. Per non dimenticare.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 18 maggio 2021
plz

Storia tristemente nota di un eroe della classe operaia che dona la vita ai suoi ideali. Ben recitato in una Genova operaia perfettamente realistica, tra operai, padroni, sindacati e ovviamente una terribile colonna Genovese delle BR perfettamente militarizzata e precisa nelle sue azioni. Non so quanto ci sia di romanzato nel racconto, non credo sia neanche importante saperlo, qualcosa sarà [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Quando le cose si devono fare, si fanno!"
Guido Rossa (Massimo Ghini)
dal film Guido che sfidò le brigate rosse - a cura di Salvatore Scaglia
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Dina D'Isa
Il Tempo

Dopo Cento giorni a Palermo, Il caso Moro e Giovanni Falcone, il regista Giuseppe Ferrara torna a indagare sugli eventi più scomodi della storia italiana. Stavolta, con il film Guido che sfidò le Brigate Rosse (prodotto da Carmine De Benedictis per Pianeta Spettacolo con Ilva Rivagroup e da agosto distribuito nelle sale da Emme Cinematografica), Ferrara fa luce sul caso Guido Rossa, sindacalista genovese [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

È importante che venga ricordata, o conosciuta, la figura di Guido Rossa. Operaio, sindacalista della Cgil, militante del Partito comunista assassinato dalle Brigate Rosse genovesi nel gennaio 1979. Giunta all'apice dell'efficienza militare con la strage di via Fani, il sequestro e l'omicidio di Moro tra il marzo e il maggio 1978, ma anche all'apice della sua penetrazione - relativa ma allarmante - [...] Vai alla recensione »

Michele Ossani
Il Sole-24 Ore

Il cinema di impegno civile, incentrato su episodi scomodi della storia italiana recente, è da sempre quello a cui Giuseppe Ferrara si dedica con risultati più o meno felici. "Guido che sfidò le Brigate Rosse", uscito in questi giorni nelle sale dopo una lunga attesa e vari problemi distributivi, costituisce senz'altro una delle sue opere più sentite e riuscite.

Stefano Lusardi
Ciak

Questo è un film che ci mette idealmente nei guai. Perché è importante, oltre che storicamente e politicamente necessario, che la Cgil, in occasione del suo centenario, abbia patrocinato un film per raccontare la grande lezione civile di Guido Rossa, sindacalista della Cgil presso lo stabilimento delle Acciaierie Italsider di Cornigliano, ucciso dalle Brigate Rosse sotto casa nel gennaio 1979.

Aldo Fittante
Film TV

Il coraggio non manca a Giuseppe Ferrara, cineasta militante che da decenni si sforza di far conciliare il cinema spettacolare e di genere con quello infiltrato d'impegno civile. Spesso i suoi film non vengono con il buco per una grana grossa poco filtrata, per una bulimia di denuncia, per un manicheismo che, appoggiato sulle immagini, stride come un treno sui binari di una metropolitana.

Federico Raponi
Liberazione

Come mandare al massacro un uomo, una tragica vicenda, un film. Guido Rossa nel '79 lavora all'Italsider di Genova, rappresentante di quel sindacato che i lottarmatisti accusano di essere colluso col padronato. Vuole contrastare l'ingresso dell'estremismo nelle fabbriche e partecipa quindi ai picchetti per impedire la propaganda. Denuncia allora il collega Francesco Berardi, che poi si suiciderà in [...] Vai alla recensione »

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