brian77
|
sabato 26 novembre 2011
|
travolgente, ma finto
|
|
|
|
Il film ha ritmo ed energia, spettacolarmente coinvolge, ma resta un'operazione in fondo artificiosa. Mi sa che lo prendete un po' troppo sul serio.
|
|
[+] lascia un commento a brian77 »
[ - ] lascia un commento a brian77 »
|
|
d'accordo? |
|
mauro bologna
|
martedì 30 agosto 2011
|
chissenefrega delle incongruenze storiche!
|
|
|
|
e chissenefrega delle incongruenze storiche! a mio avviso un bel film, specie la seconda parte nella jungla che inchioda alla sedia come un thriller, belle inquadrature, bella scenografia, bella l'idea della lingua originale, parlare di sangue in film come questo è obbligatorio, nessuno splatter a mio avviso.....due ore volate come solo ai bei film succede, gli amanti delle esattezze storiche stiano a casa a leggere i loro libri,mi ripeto dicendo che la fiction è anche questo....bravo mel!
|
|
[+] lascia un commento a mauro bologna »
[ - ] lascia un commento a mauro bologna »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
venerdì 19 agosto 2011
|
maya fra mito e verità
|
|
|
|
Apocalypto di Mel Gibson
è potente,incisivo, violento,vero come è la lotta per la sopravvivenza.
A poco valgono i rilievi negativi della critica posti ad avvalorare ricostruzioni storiche approssimative e non in assonanza con la verità storica dei Maya .
Il film, come già detto , penetrante, anche per il tentativo riuscito di vivificare il linguaggio Maya , quasi disperso, si impone per la sua forza ,un misto fra mito e verità storica.
Quando il protagonista Zampa di Giaguaro dice con forza "questa è la mia foresta ed io sono un cacciatore"la vibrazione dell'immagine si fonde perfettamente con il richiamo energetico della parola arcaica.
[+]
Apocalypto di Mel Gibson
è potente,incisivo, violento,vero come è la lotta per la sopravvivenza.
A poco valgono i rilievi negativi della critica posti ad avvalorare ricostruzioni storiche approssimative e non in assonanza con la verità storica dei Maya .
Il film, come già detto , penetrante, anche per il tentativo riuscito di vivificare il linguaggio Maya , quasi disperso, si impone per la sua forza ,un misto fra mito e verità storica.
Quando il protagonista Zampa di Giaguaro dice con forza "questa è la mia foresta ed io sono un cacciatore"la vibrazione dell'immagine si fonde perfettamente con il richiamo energetico della parola arcaica.
L'Apocalypto di Mel Gibson non ha bisogno di promozioni, si impone da se ,con il richiamo di attenzione che genera nello spettatore.
Come non si è apprezzato in certi casi , un cero gusto fuori luogo per i sangue della regia, nel caso di specie ,la violenza rappresentata è strumentale e vivifica una verità cruda di sopravvivenza nella foresta ; poi esiste il contrappasso di valori positivi quali l'amicizia giocosa del gruppo e l'amore per una famiglia da salvare, il legame indissolubile con la natura madre .
Altro ?Si! Andate a vederlo , acquistate il dvd merita , vale almeno quattro splendide stelle d'oro e non siamo specificamente estimatori di Mel Gibson.
Entriamo insieme nella foresta di Zampa di Giaguaro!!!!!!!!!!
buona visione
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
erixon
|
domenica 12 giugno 2011
|
amare la terra. bioetica del quindicesimo secolo
|
|
|
|
Se vi aspettate un documentario sui maya non è il film che cercate. Apocalypto è l'anticamera dell'Apocalypse now del Centro America, una grande fatica a lieto fine che precede una fatica cento volte maggiore e letale. Zampa di giaguaro è protagonista eccelso della cultura maya del XV secolo, testimone unico di violenze inaudite, saggio e paziente in attesa della principale consapevolezza: se sei nella tua foresta, se le capanne bruciano e i fratelli muoiono per mano di altri fratelli, se l'acqua e il fuoco diventano nemici inaspettatamente traditori, se vedi che la morte e la fuga ti circondano, non devi avere paura, perché sei nella tua foresta. Non c'è un buco di riposo, pochi silenzi ma solo per nascondersi.
[+]
Se vi aspettate un documentario sui maya non è il film che cercate. Apocalypto è l'anticamera dell'Apocalypse now del Centro America, una grande fatica a lieto fine che precede una fatica cento volte maggiore e letale. Zampa di giaguaro è protagonista eccelso della cultura maya del XV secolo, testimone unico di violenze inaudite, saggio e paziente in attesa della principale consapevolezza: se sei nella tua foresta, se le capanne bruciano e i fratelli muoiono per mano di altri fratelli, se l'acqua e il fuoco diventano nemici inaspettatamente traditori, se vedi che la morte e la fuga ti circondano, non devi avere paura, perché sei nella tua foresta. Non c'è un buco di riposo, pochi silenzi ma solo per nascondersi. La ormai nota sanguinaria violenza cresce costantemente fino agli ultimi minuti del film, quasi a voler costringere lo spettatore a supplicare la fine durante una tortura. In realtà quello che viene piantato è un seme di vendetta tarantiniano che pianta radici vibranti pure negli animi più puri e pudici. A metà film non si desidera altro che sommossa, resistenza e opposizione. Si è annebbiati dal susseguirsi di azioni tutt'altro che umane, tanto da veder solo sangue che scorre e uomini stolti che fanno pensare a stoltezze d'ogni tempo. Ma Zampa di giaguaro, pian piano, non vede più né sangue né stolti, abbandona la paura, è fermo e solido pur se stremato e, quando è il momento di restituire la violenza ricevuta, non lo fa per vendetta ma per difendere il proprio territorio, per puro istinto, perché si trova nella foresta in cui suo padre cacciava, suo nonno cacciava e i suoi figli cacceranno. Il finale è l'inizio della vera apocalisse ma Zampa di giaguaro, ormai, non può più aver paura, l'anestesia lo ha reso immune. Gibson è molto statico, in pochissime scene mostra dinamiche davvero particolari ma, principalmente, gioca su panoramiche e carrellate moto veloci. Forse nulle le riprese a spalla degne di Apocalypse now, forse troppo pulito il regista rispetto agli sporchi contenuti. Ha lavorato divinamente con la teatralità, costumi, scene e musiche.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a erixon »
[ - ] lascia un commento a erixon »
|
|
d'accordo? |
|
momoz
|
sabato 11 giugno 2011
|
la storia è solo contorno
|
|
|
|
Premettendo il fatto che il film mi è piaciuto moltissimo (e che di sicuro lo preferisco alla ben più retorica "Passione"), credo che qui tutti stiamo decisamente fraintendendo (o sopravvalutando, non so bene) le finalità artistiche del nostro Mel....
Per lui il riferimento storico è un contorno malleabile, qualcosa di assolutamente strumentale a raccontare una storia individuale ma che vuole racchiudere significati universali.
Di sicuro gli consiglierei di non essere altrettanto puntiglioso con le date ed i costumi per il prossimo film, perchè di fatto questi (malgrado l'estrema attenzione che gli riserva) non sono così importanti dal punto di vista dell'attendibilità storica, quanto a trasmettere la giusta emotività all'atmosfera, finendo solo per generare inutili clamori e visioni distorte.
[+]
Premettendo il fatto che il film mi è piaciuto moltissimo (e che di sicuro lo preferisco alla ben più retorica "Passione"), credo che qui tutti stiamo decisamente fraintendendo (o sopravvalutando, non so bene) le finalità artistiche del nostro Mel....
Per lui il riferimento storico è un contorno malleabile, qualcosa di assolutamente strumentale a raccontare una storia individuale ma che vuole racchiudere significati universali.
Di sicuro gli consiglierei di non essere altrettanto puntiglioso con le date ed i costumi per il prossimo film, perchè di fatto questi (malgrado l'estrema attenzione che gli riserva) non sono così importanti dal punto di vista dell'attendibilità storica, quanto a trasmettere la giusta emotività all'atmosfera, finendo solo per generare inutili clamori e visioni distorte.
La sua è in realtà una regia "di pancia" che predilige scelte dal forte impatto; un neo-espressionismo che non è poi così inadatto all'oggi, in una società che sembra aver perso qualsiasi contatto con le emozioni primordiali.
Credo infine che lui giochi moltissimo su questa indecisione di fondo (tra film prettamente d'azione e film di ricostruzione storica) per mettere prima di tutto in moto la complessa macchina del passaparola.
Se lasciasse da parte queste furberie forse riusciremmo tutti meglio a comprendere i suoi film e dove veramente vuole andare a parare, ma non so se quello che troveremmo piacerebbe poi a così tanti.....
[-]
|
|
[+] lascia un commento a momoz »
[ - ] lascia un commento a momoz »
|
|
d'accordo? |
|
vero2
|
sabato 11 giugno 2011
|
oh mio dio! che crudeltà! quanto sangue!
|
|
|
|
AIUTOOOOOOOOOOOOOOOO! E' un film bello (certo) ma diamine! Che crudeltà!
Ma che è successo a quel Mel Gibson che faceva film drammatici e poco sanguinosi (come Braveheart)?
Cavoli! Terribilissima la parte dove ai Maya "buoni" che cospargevano di blu tagliavano la testa e prendevano il cuore con violenza.
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a vero2 »
[ - ] lascia un commento a vero2 »
|
|
d'accordo? |
|
giordy.91
|
mercoledì 17 novembre 2010
|
complimenti!!!!!!!!!!!!!
|
|
|
|
Davvero bel film merita di essere visto...
|
|
[+] lascia un commento a giordy.91 »
[ - ] lascia un commento a giordy.91 »
|
|
d'accordo? |
|
paperino
|
lunedì 1 novembre 2010
|
due ore che passano in un soffio !
|
|
|
|
Devo premettere che sebbene mi sia piaciuto molto " Braveheart" non ho apprezzato " la Passione ": nonostante la ricostruzione storica, l'idea di usare il latino e alcune scene suggestive, i 20 minuti ( mi pare ) dedicati unicamente allo spettacolo di un uomo torturato mi sembra possano essere opera solo di un sadico.
Ho apprezzato molto invece questo film visto in DVD di cui ho guardato anche i contenuti speciali.
Non penso che possa essere considerato un film "di parte" stile indigeni cattivi e europei buoni anche perchè quest'ultimi si vedono solo per una manciata di secondi.
Anche se la collocazione temporale ( come ho letto affermino molti commentatori ) può non essere esatta tutto quanto mostrato sulle abitudini sanguinarie di alcuni indigeni ( ammetto di non sapere se Maya o atzechi ma io di quest e altre ancora più crudeli ho letto sul libro " L'atzeco " ) è storicamente verificabile e la riproduzione esatta dei costumi, trucchi, accconciature piercing e quant'altro ha richiesto tempo fatica.
[+]
Devo premettere che sebbene mi sia piaciuto molto " Braveheart" non ho apprezzato " la Passione ": nonostante la ricostruzione storica, l'idea di usare il latino e alcune scene suggestive, i 20 minuti ( mi pare ) dedicati unicamente allo spettacolo di un uomo torturato mi sembra possano essere opera solo di un sadico.
Ho apprezzato molto invece questo film visto in DVD di cui ho guardato anche i contenuti speciali.
Non penso che possa essere considerato un film "di parte" stile indigeni cattivi e europei buoni anche perchè quest'ultimi si vedono solo per una manciata di secondi.
Anche se la collocazione temporale ( come ho letto affermino molti commentatori ) può non essere esatta tutto quanto mostrato sulle abitudini sanguinarie di alcuni indigeni ( ammetto di non sapere se Maya o atzechi ma io di quest e altre ancora più crudeli ho letto sul libro " L'atzeco " ) è storicamente verificabile e la riproduzione esatta dei costumi, trucchi, accconciature piercing e quant'altro ha richiesto tempo fatica. Ho visto che sono state usate riproduzioni dell'epoca come modelli e anche alcuni colori sono stati ricavati da animali e piante come avveniva allora.
Su questo argomento ho visto altri film ma il realismo raggiunto da Gibson è veramente notevole! L'unica pecca può essere la resistenza fisica assolutamente non plausibile del protagonista che corre giorno e notte ferito ben due volte e riesce comunque a conservare le forze per il combattimento finale e , anche se non si vede, per trascinare moglie e figli fuori dal pozzo..
A parte questo penso che da questo genere di fim non si potesse desiderare di più!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paperino »
[ - ] lascia un commento a paperino »
|
|
d'accordo? |
|
tony montana
|
venerdì 22 ottobre 2010
|
sconvolgente, sanguinario e avvincente
|
|
|
|
Anzitutto, è necessario fare una piccola premessa: sarebbe opportuno che lo spettatore intenzionato a vedere Apocalypto non sia digiuno dei più recenti film diretti da Mel Gibson, siano essi Braveheart o La Passionedi Cristo. Questo, semplicemente perché avendoli già più o meno apprezzati e, probabilmente, anche assimilati, lo spettatore potrà essere in grado di assistere ad un livello di estrema violenza, di scene sanguinarie e di azioni efferate, difficilmente superabili in futuro. Detto questo, è necessario anche riconoscere i meriti del film stesso e, ovviamente, del regista, che risulta essere sempre più impegnato nella complessa ricostruzione di controverse pagine storiche.
[+]
Anzitutto, è necessario fare una piccola premessa: sarebbe opportuno che lo spettatore intenzionato a vedere Apocalypto non sia digiuno dei più recenti film diretti da Mel Gibson, siano essi Braveheart o La Passionedi Cristo. Questo, semplicemente perché avendoli già più o meno apprezzati e, probabilmente, anche assimilati, lo spettatore potrà essere in grado di assistere ad un livello di estrema violenza, di scene sanguinarie e di azioni efferate, difficilmente superabili in futuro. Detto questo, è necessario anche riconoscere i meriti del film stesso e, ovviamente, del regista, che risulta essere sempre più impegnato nella complessa ricostruzione di controverse pagine storiche.
E’ innegabile che la regia sia, in generale, di ottimo livello e che il film sia un vero kolossal. Il ritmo delle scene è incalzante; la suspense è assicurata fino all’ultimo minuto; l’azione non è mai assente. Inoltre, Gibson riesce a trasmettere pathos al pubblico – questo, per tutta la durata del film – sia attraverso il ritmo concitato dell’azione che attraverso la naturalezza degli attori – di origine indigena, i quali comunicano di volta in volta il loro stato d’animo. Senza contare che i caratteri dei vari personaggi, seppur sommariamente, sono tratteggiati in modo efficace, attribuendo un temperamento definito a ciascuno di essi. Inoltre, per quanto i dialoghi – peraltro, nell’antica lingua Maya – siano rarefatti e prevalga decisamente l’azione, l’attenzione dello spettatore è comunque tenuta desta fino alla fine del film. In realtà, questo avviene anche perché l’incipit di Apocalypto vede protagonisti alcuni degli indigeni che abitano nella foresta colti nella semplicità della loro vita quotidiana, nell’intimità del rispettivo nucleo familiare e nella vivacità dei rapporti di amicizia: insomma, viene mostrato quanto basta affinché lo spettatore si affezioni ai personaggi principali e ne segua le sorti con crescente apprensione, fino alla conclusione – molto dilatata – del film stesso. Infine, se la regia è di ottimo livello, non da meno risultano essere sia i costumi che la scenografia; in particolare, quest’ultima assume toni epici e surreali nella ricostruzione della città Maya e del Tempio, nel quale avvengono inconcepibili sacrifici umani.
Per quanto riguarda i punti deboli, invece, fra essi spicca la pseudo - immortalità di Zampa di Giaguaro, decisamente improbabile ed inverosimile se non fosse giustificata dalla presenza di un Fato che aleggia su di lui in quanto eletto, appunto, dal Destino. Allo stesso modo, le varie profezie che riguardano la sorte del giovane appaiono tutto sommato approssimative. Tuttavia, se sostanzialmente le lacune del film possono essere ricondotte a queste osservazioni, resta però da sottolineare come la precisa scelta fatta da Gibson di mostrare un solo lato della civiltà Maya faccia poi effettivamente dimenticare quanto invece ci sia stato di importante e di apprezzabile in essa, tanto da risultare affascinante e leggendaria ancora ai giorni nostri. Il nucleo tematico della trama, infatti, è costituito dalla cattura da parte dei Maya della popolazione indigena; questa è una cattura che, sulle prime, pare essere motivata da mire espansionistiche ma che, poco dopo, rivelerà risvolti e scopi sconvolgenti. I guerrieri Maya e tutta la loro eterogenea comunità vengono mostrati come esseri mostruosi, ignobilmente vendicativi e sadici, esageratamente crudeli, privi di pietà e di sentimento umano eccetto che per la propria famiglia. Tuttavia, l’uccisione di molti indigeni e la deportazione dei sopravvissuti eccetto i bambini, senza dimenticare la vendita delle donne come schiave, sembrano essere solo un preambolo a quello che accadrà poco dopo, ossia durante la scena-kolossal nella quale vengono mostrati quei sacrifici umani cui le popolazioni pagane ricorrevano, in questo caso per tornare agli antichi splendori. È questa sequenza l’apoteosi della cifra sanguinaria di Apocalypto e, più prosaicamente, dello sfarzo scenografico, oltre che della ricostruzione filologica del film stesso. Insomma, basterebbero solamente queste immagini per rendere il film indelebile – nel bene o nel male – nella memoria dello spettatore, anche se a onor del vero bisogna aggiungere che in esso viene assegnato uno spazio non irrilevante anche al valore della famiglia e a quello dell’amore, concepito non solo come creatore di vita ma, addirittura, come sorta di talismano contro la morte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tony montana »
[ - ] lascia un commento a tony montana »
|
|
d'accordo? |
|
lukac
|
lunedì 4 ottobre 2010
|
trama+fotografia+ambientazione= capolavoro
|
|
|
|
Per quanto è bello non ci si accorge nè dei sottotitoli nè della lingua parlata. Nei ricordi rimangono le frasi in italiano e tanto basta per descrivere un bellissimo film
|
|
[+] lascia un commento a lukac »
[ - ] lascia un commento a lukac »
|
|
d'accordo? |
|
|