kronos
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giovedì 23 settembre 2010
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giungla crudele
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Se l'intenzione era produrre un apologo sulla fine di una civiltà (barbara e pagana) gli esiti di 'Apocalypto' sono quantomeno inconsistenti. E non per cattiveria verso il sedicente cattolico integralista Gibson, ma semplicemente perchè della civiltà Maya e relative contraddizioni si vede poco o nulla. E si analizza ancora meno.
Ma se si preferisce leggere il film come Thriller d'ambientazione esotica il risultato, nonostante qualche pacchianeria, è globalmente dignitoso.
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pikkolo
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venerdì 20 agosto 2010
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film da cineteca
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un film (da uno strepitoso Mel Gibson)che ha fatto gridare allo scandalo ma che non è stato compreso appieno;Mel Gibson si conferma uno dei migliori registi di questi tempi.prendendo spunto da fatti realmente accaduti,i sacrifici umani,i rapimenti di schiavi e le guerre fratricide che avevano luogo nella giungla,il regista ci racconta una storia cruda ma assolutamente verosimile,cosa che non capita spesso,essendo il mondo del cinema ormai invaso da filmetti sterili e gonfi di violenza fine a se stessa.La violenza che ci viene mostrata non è mai gratuita ma ci mostra un modo di vivere che sacrifici umani a parte sopravvive ancora in remote regioni del nostro pianeta;il film è assolutamente convincente,crudo daccordo,ma molto ben fatto e che non lascia respiro in quanto a ritmo e realismo.
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un film (da uno strepitoso Mel Gibson)che ha fatto gridare allo scandalo ma che non è stato compreso appieno;Mel Gibson si conferma uno dei migliori registi di questi tempi.prendendo spunto da fatti realmente accaduti,i sacrifici umani,i rapimenti di schiavi e le guerre fratricide che avevano luogo nella giungla,il regista ci racconta una storia cruda ma assolutamente verosimile,cosa che non capita spesso,essendo il mondo del cinema ormai invaso da filmetti sterili e gonfi di violenza fine a se stessa.La violenza che ci viene mostrata non è mai gratuita ma ci mostra un modo di vivere che sacrifici umani a parte sopravvive ancora in remote regioni del nostro pianeta;il film è assolutamente convincente,crudo daccordo,ma molto ben fatto e che non lascia respiro in quanto a ritmo e realismo.le scene di violenza non sono mai splatter cosa di cui ormai sono piene le produzioni odierne.ben vengano certi film che ci mostrano modi di vivere che ormai scompaiono e che comunque fanno parte della storia dell'Umanità.Un film azzeccato,diretto magistralmente e altrettanto da maestri interpretato.Assolutamente da non perdere..
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alex41
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sabato 17 aprile 2010
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mel colpisce ancora.
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Dopo il capolavoro "La Passione Di Cristo", Mel torna col dirigere film sul tema storico, ma stavolta toccherà ai Maya essere i protagonisti di una cruda e violenta storia sulla sopravvivenza e sulla caccia senza tregua. E' fatto benissimo, quasi quanto La Passione, la storia è drammatica ma molto avvincente. Ricco di scene crude (la cattura del cinghiale, la scena sulla piramide maya) e con una bellissima scenografia degna di un Oscar, che però non ha vinto purtroppo. Bello comunque, non quanto La Passione, però comunque è un film che di sicuro farà epoca.
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andreabarella
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domenica 31 gennaio 2010
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acido
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al di là degli errori storici il film è coinvolgente molto meglio rispetto all'epopea di cristo sfoggiata da gibson , un film potente e cinico che ripercorre un periodo storico trascurato dal cinema, la sua forza sta nella fotografia e nell'uso di attori leggeri , il risultato è un gran bel film d'impatto......da vedere..
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ethan
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mercoledì 9 dicembre 2009
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aztechi, maya, incas...
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Queste civiltà sud americane, secondo, il mio parere erano destinate a fare la fine che fecero, perchè, "culturalmente" molto arretrate rispetto all'Europa dell'epoca, in Italia, ad esempio, c'era il Rinascimento, da loro, non conoscevano ancora la ruota, artisticamente avevano: vasellame, sculture di idoli digrignanti e poco altro. Politicamente, si limitavano a distruggere le tribù vicine, massacrandole e sterminandole, così che quando arrivarono i Conquistadores (Cortèz, Pizzarro ecc.) questi ebbero facilmente la loro alleanza, accelerando così la fine di queste civiltà! In quanto al film è molto spettacolare e coinvolgente, anche se il protagonista, durante la fuga nella foresta, mi è sembrato la controfigura di Rambo.
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Queste civiltà sud americane, secondo, il mio parere erano destinate a fare la fine che fecero, perchè, "culturalmente" molto arretrate rispetto all'Europa dell'epoca, in Italia, ad esempio, c'era il Rinascimento, da loro, non conoscevano ancora la ruota, artisticamente avevano: vasellame, sculture di idoli digrignanti e poco altro. Politicamente, si limitavano a distruggere le tribù vicine, massacrandole e sterminandole, così che quando arrivarono i Conquistadores (Cortèz, Pizzarro ecc.) questi ebbero facilmente la loro alleanza, accelerando così la fine di queste civiltà! In quanto al film è molto spettacolare e coinvolgente, anche se il protagonista, durante la fuga nella foresta, mi è sembrato la controfigura di Rambo. Niente di grave, comunque.
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(di andreabarella)
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pedro navaja
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giovedì 5 novembre 2009
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anche la migliore ricostruzione storica
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Innanzitutto un bellissimo film. Da non perdere. Da rivedere. Come sempre ottima la scelta della lingua locale. Non mi dilungo in molte altre considerazioni positive che hanno fatto già in molti.
Aggiungo però una nota: ho letto quanto scritto da molti critici del cinema. Critiche positive ma quasi sempre con l'appunto: film antistorico, sanguinario, troppe vivisezioni, ecc. Del resto i critici del cinema sono appunto critici e non storici o archeologi, ne tanto meno linguisti.
Cari critici, se prima di scrivere ciò vi foste letti qualcosa sulla storia delle culture mesoamericane, avrete apprezzato ancor più il film di Gibson. I Maya (molti gruppi denominati genericamente maya: guardate, a tutt'oggi in Guatemala si parlano decine di lingue maya), aztechi o mexica (il sistematico sacrificio umano, e forse qualcosa di più che un semplice sacrificio, con il coltello di ossidiana non credo sia un mistero per nessuno, sembra solo per i critici di cimena), olmechi, zapotechi, ecc
Cari miei, non solo Gibson ha realizzato un bellissimo film, ma ha fatto anche la migliore ricostruzione storica fino ad oggi, in una fiction, del mondo mesoamericano prima della conquista.
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Innanzitutto un bellissimo film. Da non perdere. Da rivedere. Come sempre ottima la scelta della lingua locale. Non mi dilungo in molte altre considerazioni positive che hanno fatto già in molti.
Aggiungo però una nota: ho letto quanto scritto da molti critici del cinema. Critiche positive ma quasi sempre con l'appunto: film antistorico, sanguinario, troppe vivisezioni, ecc. Del resto i critici del cinema sono appunto critici e non storici o archeologi, ne tanto meno linguisti.
Cari critici, se prima di scrivere ciò vi foste letti qualcosa sulla storia delle culture mesoamericane, avrete apprezzato ancor più il film di Gibson. I Maya (molti gruppi denominati genericamente maya: guardate, a tutt'oggi in Guatemala si parlano decine di lingue maya), aztechi o mexica (il sistematico sacrificio umano, e forse qualcosa di più che un semplice sacrificio, con il coltello di ossidiana non credo sia un mistero per nessuno, sembra solo per i critici di cimena), olmechi, zapotechi, ecc
Cari miei, non solo Gibson ha realizzato un bellissimo film, ma ha fatto anche la migliore ricostruzione storica fino ad oggi, in una fiction, del mondo mesoamericano prima della conquista. Stop.
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goldy
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mercoledì 11 marzo 2009
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che fatica vivere
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Quante polemiche sterili e prevedibili per questo film che essendo targato Gibson ha smosso tutti i pregiudizi possibili di ciritici e recensori pavidi e codini dal quale hanno immediatamente preso le distanze! Eppure il film fa riflettere su quanta fatica l'uomo abbia dovuto produrre per farsi largo in una realtà crudele e ostile. Quanto abbia dovuto lottare per rendere l'ambiente attorno a lui più vivibile. Come abbia saputo convivere con leggi della natura che ancora oggi non vogliamo accettare nella loro inequivocabile crudezza. Come non riflettere sul miracolo che ha permesso il formarsi di un pensiero improntato alla bontà, alla salvezza, al perdono e al consolidarsi di un pensiero consolatorio in alcune parti del mondo e non in altre.
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Quante polemiche sterili e prevedibili per questo film che essendo targato Gibson ha smosso tutti i pregiudizi possibili di ciritici e recensori pavidi e codini dal quale hanno immediatamente preso le distanze! Eppure il film fa riflettere su quanta fatica l'uomo abbia dovuto produrre per farsi largo in una realtà crudele e ostile. Quanto abbia dovuto lottare per rendere l'ambiente attorno a lui più vivibile. Come abbia saputo convivere con leggi della natura che ancora oggi non vogliamo accettare nella loro inequivocabile crudezza. Come non riflettere sul miracolo che ha permesso il formarsi di un pensiero improntato alla bontà, alla salvezza, al perdono e al consolidarsi di un pensiero consolatorio in alcune parti del mondo e non in altre. Come non commuoversi al pensiero della quantità di paura da cui lentamente gli esseri si sono liberati lasciando spazio al sorgere di sentimenti non solo dettati dall'ignoranza e dalle esigenze della pura sopravvivenza? Tutto questo suggerisce Apocalypto, e molto altro , ed è talmente efficace con le sue bellissime immagini che un esercito compatto di recensori si trova alleato a sminuirne la suggestione. Gente non caratterizzata da agilità di pensiero nè dalla generosa volontà di saper cogliere il nuovo ovunque sia possibile scovarlo.
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francio
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mercoledì 4 febbraio 2009
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bello il film, non condivido la tesi di fondo
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Mi è piaciuto molto il film, ma non entrerà nei miei preferiti per la violenza troppo insistita ("psicologica" prima ancora che fisica!) che non amo, ma che contribuisce certo a creare quell'atmosfera che ti entra nelle ossa e che ti lascia il segno. Inoltre consiglio di vederlo solo se poi ci si può documentare un pochino per non assorbirne pregiudizi storici pericolosi (è un film, non un documentario). Non condivido poi la tesi enunciata chiaramente all'inizio del film secondo cui una grande civiltà viene conquistata solo quando si autodistrugge. La grande civiltà del protagonista e dei villaggi della foresta, si è autodistrutta o è stata distrutta? ...Altra cosa è dire che la conquista è più facile se l'avvesrario è debole, ma questa è un'ovvietà.
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Mi è piaciuto molto il film, ma non entrerà nei miei preferiti per la violenza troppo insistita ("psicologica" prima ancora che fisica!) che non amo, ma che contribuisce certo a creare quell'atmosfera che ti entra nelle ossa e che ti lascia il segno. Inoltre consiglio di vederlo solo se poi ci si può documentare un pochino per non assorbirne pregiudizi storici pericolosi (è un film, non un documentario). Non condivido poi la tesi enunciata chiaramente all'inizio del film secondo cui una grande civiltà viene conquistata solo quando si autodistrugge. La grande civiltà del protagonista e dei villaggi della foresta, si è autodistrutta o è stata distrutta? ...Altra cosa è dire che la conquista è più facile se l'avvesrario è debole, ma questa è un'ovvietà. Fuori dal contesto storico, trovo Apocalypto bello nelle immaggini e coinvolgente nonostante la storia quasi banale (fuga di un uomo dalla violenza dei crudeli nemici che compiono sacrifici umani con la sua gente). Nel contesto storico e sociale di oggi, invece, mi sembra troppo evidente il messaggio finale che vuole i conquistatori cristiani salvatori dei maya "buoni". Mi piacerebbe che facesse il seguito: anche lì ci sarebbero molte occasioni di scene violente. Un ultimo pensiero infine ai poveri maya "di città" che ci guardano dal cielo: io non credo che siate antropologicamente più cattivi di tutti (mai da nessuno di essi traspare un umano senso di pietà!)... credo solo che Mel non ce l'abbia fatto vedere per sua scelta!
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[+] che dimenticanza! rudy youngblood!
(di francio)
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paola
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venerdì 30 gennaio 2009
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la paura
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la paura è una malattia ,striscia nell'anima di chi la prova !!!
(vero come non mai) se iniziassimo a vivere senza paura staremmo tutti meglio
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daddi
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venerdì 12 dicembre 2008
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film ecezzionale
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questo film é bellissimo complimenti a mel gibson e ai produttori apocalypto e stupendo sono senza parole
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