sere
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domenica 25 maggio 2008
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tensione,e dolcezza
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un film mozzafiato,che mi ha tenuto sulle spine dall'inizio alla fine.nonostante i sottotitoli l'interesse non mi ha mai abbandonato.ottimo direi
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francesco l.s.
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venerdì 23 maggio 2008
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yeah
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di sinistra c'è ben poco in questo film visto che il crollo è quello di un impero alle volte disgustoso e che la caduta d tale impero è opera di una frattura interna e non dell arrivo del bianco cattivo e ipocrita..al di la di questo mi dispiace che nn sia un film di sinistra perchè è veramente una gran bel film
e dopo la storia su cristo di gibson pensavo fosse l ennessimo caso di un attore che si era dimenticato d essere tale e non altro,mi sono ricreduto è un gran bel film..bravo mel..
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matt
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mercoledì 30 aprile 2008
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la passione dei maya
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Dopo "La passione di Cristo", Mel Gibson ci ripropone con estremo realismo una vicenda di tormenti e redenzione: la caduta del popolo Maya. Come per la sua precedente opera, il controverso regista americano, utilizza la violenza in modo brutale e altamente esplicito, ma non gratuito o insensato; anche in questo caso infatti essa è uno strumento, un mezzo per dirci qualcosa, qualcosa di scioccante e vitale, un messaggio che può essere colto solamente mediante un canale potente come il messaggio stesso, un canale che ci colpisca nel profondo. La storia che fa da sfondo a tutto questo è un' avventura intensa e emozionante, immaginaria ma allo stesso tempo "vera", perchè dotata di contenuti veritieri e attuali: è la storia di un umile cacciatore che vive con il resto della sua famiglia in un piccolo villaggio; un uomo che di fronte ai segni della decadenza del suo popolo riesce a trovare il coraggio per reagire, la forza di restare in piedi per combatterli; un uomo che si trasforma così da semplice individuo a simbolo, un simbolo protetto da entità divine, perchè rappresenta il Bene, la tenacia, il desiderio di lottare per proteggere la propria casa e per tornare dalla propria famiglia, incarna la consapevolezza che gli errori del passato non vanno dimenticati, ma non bisogna mai lasciar morire la speranza di un Nuovo Inizio, e nel mondo di oggi questi messaggi dovrebbero essere ascoltati e colti, perchè anche la nostra società, seppure con usanze diverse ma al contempo simili, si sta avviando alla decadenza.
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Dopo "La passione di Cristo", Mel Gibson ci ripropone con estremo realismo una vicenda di tormenti e redenzione: la caduta del popolo Maya. Come per la sua precedente opera, il controverso regista americano, utilizza la violenza in modo brutale e altamente esplicito, ma non gratuito o insensato; anche in questo caso infatti essa è uno strumento, un mezzo per dirci qualcosa, qualcosa di scioccante e vitale, un messaggio che può essere colto solamente mediante un canale potente come il messaggio stesso, un canale che ci colpisca nel profondo. La storia che fa da sfondo a tutto questo è un' avventura intensa e emozionante, immaginaria ma allo stesso tempo "vera", perchè dotata di contenuti veritieri e attuali: è la storia di un umile cacciatore che vive con il resto della sua famiglia in un piccolo villaggio; un uomo che di fronte ai segni della decadenza del suo popolo riesce a trovare il coraggio per reagire, la forza di restare in piedi per combatterli; un uomo che si trasforma così da semplice individuo a simbolo, un simbolo protetto da entità divine, perchè rappresenta il Bene, la tenacia, il desiderio di lottare per proteggere la propria casa e per tornare dalla propria famiglia, incarna la consapevolezza che gli errori del passato non vanno dimenticati, ma non bisogna mai lasciar morire la speranza di un Nuovo Inizio, e nel mondo di oggi questi messaggi dovrebbero essere ascoltati e colti, perchè anche la nostra società, seppure con usanze diverse ma al contempo simili, si sta avviando alla decadenza.
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alessandra
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sabato 26 aprile 2008
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bellissimo!
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W Rudy Youngblood, w Mel Gipson!!
Questo è un mito di film, uno dei capolavori di Mel Gipson!
Mi è piaciuto troppo!
Anche per la sua originalità!
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franco manontroppo
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martedì 15 aprile 2008
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paura
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Un film che riesce a dare una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù che ha il potere di trasmettere l'angoscia negli occhi di quella povera gente. Riesce a trasmettere la PAURA della morte,l'istinto di sopravvivenza come raramente si è visto prima. Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni. Le inquadrature e le scenografie sono magistrali. .Leggo che molti giudicano questo film di riflesso a "the passion",capisco che ci possono essere alcune analogie ma cerchiamo di valutare un film per quello che è e non come allegato di un altro. Cortez non è propriamente ritratto come un eventuale "civilizzatore", serve a dare una collocazione storica, il preludio di una nuova era (buona o cattiva che sia) e la scena sulla spiaggia è di grande magia.
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Un film che riesce a dare una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù che ha il potere di trasmettere l'angoscia negli occhi di quella povera gente. Riesce a trasmettere la PAURA della morte,l'istinto di sopravvivenza come raramente si è visto prima. Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni. Le inquadrature e le scenografie sono magistrali. .Leggo che molti giudicano questo film di riflesso a "the passion",capisco che ci possono essere alcune analogie ma cerchiamo di valutare un film per quello che è e non come allegato di un altro. Cortez non è propriamente ritratto come un eventuale "civilizzatore", serve a dare una collocazione storica, il preludio di una nuova era (buona o cattiva che sia) e la scena sulla spiaggia è di grande magia. Infine devo dire che rimango esterrefatto leggendo veri e propri vaneggiamenti legati ad analogia Maya/USA... ma non riuscite proprio a staccarvi dalle vostre fissazioni paranoiche e lasciarvi trasportare dal racconto del film? Naturalmente ci sono alcuni punti criticabili ma sostanzialmente rimane un opera di grande personalità.
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the bride
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martedì 25 marzo 2008
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emozionante dal primo all'ultimo fotogramma
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Estremamente violento ma di forte impatto emozionale: lo spettatore vive in prima persona il terrore che i personaggi provano.Inoltre bella ambientazione, bei costumi, regia superba. Lo giudico un ottimo film proprio in virtù di questo; quando ho finito di vederlo ho avuto voglia di vederlo di nuovo, era tanto che non mi capitava
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maya
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lunedì 24 marzo 2008
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stupendo
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bravo mel! gran bel film...che però sconsiglio vivamente ai cine ipocriti e agl'intellettuali di sinistra
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antonio
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sabato 22 marzo 2008
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heil gibson!
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Apocalypto può piacere o non piacere ma quel che è certo è che anche questo film è l'ennesima conferma dell'ideologia filonazista di Gibson.
[+] e non un pò maoista/pinochettiana?
(di franco manontroppo)
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angelo
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domenica 16 marzo 2008
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stron......ata
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La veridicità della violenza è la veridicità della storia umana costellata da violenza e crudeltà verso il proprio simile per sete di potere ,(purtroppo) , ma come detto anche da esimi storici è sicuramente non attinente alla veridicità storica .
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lucido71
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lunedì 10 marzo 2008
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una farsa miserabile
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Quando era uscito il film non vedevo l'ora di andarlo a vedere, xché io sono un profondo conoscitore di tutte le culture precolombiane, e non capita spesso che girino pellicole su questi di indiani...(veri Americani). Poi tempo fa l'ho visto... e questo doveva essere uno spaccato della ineguagliabile civiltà Maya??!! E' un orrore, e Gibson mi ha decisamente deluso, nonostante io sia un suo fan sfegatato! Film che si riduce solo ad un inseguimento... mi viene in mente una trama che gli si può affiancare: L'Ultimo dei Mohicani, quello sì che è e resterà un vero capolavoro, x la storia, x l'amore, x la scenografia, x la colonna sonora, x gli attori... ad Apocalypto, ho visto recitare solo una bella pantera nera.
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Quando era uscito il film non vedevo l'ora di andarlo a vedere, xché io sono un profondo conoscitore di tutte le culture precolombiane, e non capita spesso che girino pellicole su questi di indiani...(veri Americani). Poi tempo fa l'ho visto... e questo doveva essere uno spaccato della ineguagliabile civiltà Maya??!! E' un orrore, e Gibson mi ha decisamente deluso, nonostante io sia un suo fan sfegatato! Film che si riduce solo ad un inseguimento... mi viene in mente una trama che gli si può affiancare: L'Ultimo dei Mohicani, quello sì che è e resterà un vero capolavoro, x la storia, x l'amore, x la scenografia, x la colonna sonora, x gli attori... ad Apocalypto, ho visto recitare solo una bella pantera nera. Che DELUSIONE e che spreco: fidatevi, i Maya erano un altro pianeta!!!
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