Anno | 2004 |
Genere | Thriller |
Produzione | Italia, Svizzera |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Roberto Andò |
Attori | Daniel Auteuil, Greta Scacchi, Giorgio Lupano, Anna Mouglalis, Michael Lonsdale Marcello Cocchi, Serge Merlin, François Germond. |
MYmonetro | 2,40 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 novembre 2011
Auteuil è uno scrittore ossessionato dalla privacy nel nuovo film di Andò, un noir dove un mistero sepolto torna alla luce. Accanto a lui due bellissime: la nostra Greta Scacchi e la conturbante Anna Mouglalis. In Italia al Box Office Sotto falso nome ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 499 mila euro e 483 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Daniel Boltanski è un celebre scrittore, ma a causa della sua ossessione per la riservatezza si firma con lo pseudonimo di Serge Novak, aiutato dal suo agente. Un giorno Daniel ha un'avventura con una giovane donna. Scoprirà il mattino dopo che è la sposa del figlio di cui si è sempre occupato poco. La relazione prosegue e lo scrittore si trova al centro di un ricatto: potrebbe avere copiato il romanzo che gli ha dato il primo successo e potrebbe avere una figlia mai riconosciuta in Polonia. Andò dirige questo thriller decisamente patinato con alcune considerazioni valide sul tema della scrittura ma con un eccesso di colpi di scena prevedibili e con la musica, in questo caso spesso ridondante, di Einaudi. Auteuil si sta chiudendo sempre più in ruoli tra il cinico e l'attonito che non rendono giustizia alla sua bravura di attore.
Ando' scrive e dirige un buon noir introspettivo, scavando nell'anima di un sempre impeccabile Daniel Auteuil. Il film sembra fatto su misura per un attore del suo calibro, e lui lo calza a pennello. La regia e' un po' manieristica ma di grande effetto, fotografia e location da cartolina. Nel cast spiccano una bellissima e convincente Anna Mouglalis, e una grande attrice qual'e' [...] Vai alla recensione »
Daniel è uno scrittore di successo amante della riservatezza, autore di svariati best seller firmati con lo pseudonimo Serge Novak. Figlio di un sarto polacco, vive nel lusso e viaggia molto, mancando spesso da casa ove ad attenderlo c'è la docile e paziente moglie Nicoletta, che ama molto nonostante sia un libertino conclamato; lo stesso non si può dire di Fabrizio, [...] Vai alla recensione »
Andò non è Camilleri. Il giallo, se giallo si può definire questa storia,non ha soluzioni, solo morti. Nel tentativo di essere diverso, di nascondere l’ identità del suo personaggio il regista crea solo personaggi dai falsi nomi. Non starò a raccontare la storia per non privare lo spettatore di dare ogni sua interpretazione, una logica o fantasiosa spiegazione.
un noir diurno edonistico voyeurista laccato, calligrafico fino al midollo. la narrazione a tinte borghesi è una zavorra, e il clima sempre sottotono, insieme ad un ritmo insostenibilmente lento, ne fanno un film mal riuscito. la trama inoltre è piena di cavilli e traverse che non aiutano lo spettatore. musiche incessanti e onnipresenti che fanno il resto.
A chi appartiene un libro: a chi ne racconta la storia scrivendola oppure a chi quella storia l’ha vissuta? Scrivere è un modo per l’autore di celarsi o di rivelarsi, usando lo schermo delle parole? È più interessante in un libro ciò che viene rivelato o ciò che resta nascosto? E ancora, giocare con la scrittura può essere più pericoloso che giocare con la vita? È intorno a questi interrogativi, cerebrali [...] Vai alla recensione »
Un «noir» italiano. Scritto e diretto da Roberto Andò di cui si era già salutato con simpatia «Il manoscritto del principe», su Tomasi di Lampedusa prima di imporsi con il Gattopardo. Uno scrittore anche qui, che scrive però sotto falso nome, ottenendo un grande successo editoriale mai riconducibile alla sua vita privata e al suo vero nome. Vive in Svizzera, ma un giorno viene in Italia per assistere [...] Vai alla recensione »
Andò, nato regista teatrale e autore del Manoscritto del principe, è un siciliano dalla vocazione più europea che italiana, come conferma anche l’atmosfera di questo film. Uno scrittore ebreo di origine polacca, che ha sempre lavorato sotto pseudonimo, viene sedotto dalla sposina del figliastro, e ricattato dall’amichetta di lei. Ma il vero mistero sta più in fondo: in una storia di plagi e di suicidi, [...] Vai alla recensione »
Vale la pena soffermarsi sulla figura del regista Roberto Andò. Palermitano colto, vanta frequentazione e confidenza con Pinter, Sciascia, Calvino, Guttuso, Berio, con Francesco Rosi e con Moni Ovadia, con il Regio di Parma e il San Carlo di Napoli, con la regia teatrale e d'opera, con la multimedialità, con le scene europee, con i festival da ex direttore delle Orestiadi di Gibellina e attuale del [...] Vai alla recensione »