Anno | 2003 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 79 minuti |
Regia di | Chris Kentis |
Attori | Blanchard Ryan, Daniel Travis, Saul Stein, Estelle Lau, Michael E. Willimson Christina Zenarro, John Charles (II). |
Uscita | martedì 20 luglio 2004 |
MYmonetro | 2,59 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 novembre 2015
Due sub, riemersi un po' in ritardo per essere rimasti ad osservare una murena, si ritrovano, soli e impotenti, in mezzo all'oceano. In Italia al Box Office Open Water ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 1,5 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Opera seconda del giovane regista Chris Kentis, che lo ha scritto, diretto e montato, il film racconta l'allucinante avventura di una giovane coppia dispersa nell'oceano dopo un'immersione.
Il registro stilistico scelto dal regista ci mette in condizione fin dal principio di capire che tra i due qualcosa non va: troppo lavoro, stress, incomunicabilità sono presenze minacciose e persistenti. I due sono alla deriva, e non solo perché lasciati in balia dell'Oceano. La chiave di volta (vincente) della pellicola è proprio il suo saper rappresentare in maniera genuina e valida, gli stati d'animo della coppia in mezzo al mare in una climax discendente che li porterà dall'entusiasmo allo sconcerto, dalla rabbia al panico...Inoltre, a chiusura di 80 minuti tesi e nervosi, arriva come ciliegina sulla torta, un finale spiazzante ed inimmaginabile, allo stesso tempo atipico e paradossalmente coerente con il plot. Una vera sorpresa.
Open Water è girato sull' acqua ma molte delle tematiche che affronta, seppur in maniera giustamente superficiale, sono in realtà argomenti che ci affliggono anche e soprattutto sulla terra ferma: i veri problemi non sono le meduse, gli squali o le tempeste, ma la fragilità umana, la superficialità, l'approssimazione con la quale spesso affrontiamo problemi e cose più grandi di noi.
Grandiosi i protagonisti (Daniel Travis e Blanchard Ryan), che fisicamente ed emotivamente provati, dimostrano una genuina dedizione alla causa del film e un affiatamento strabiliante. Che dire? Open Water ridefinisce il concetto di film acquatico, così come, a suo tempo fece Lo squalo di Spielberg (il paragone non è azzardato) ed entra nell'olimpo dei cult movies con pieno merito. Da non perdere.
Open water appartiene a quella razza di film in cui l'idea di partenza ne vale mezzo. Nello specifico, si tratta dell'allucinante vicenda di due subacquei, marito e moglie, che vengono abbandonati per errore in mezzo all'Oceano durante un'immersione. Partite da qui e fate lavorare la fantasia.
Il limite del film, purtroppo, è il suo adagiarsi su questa premessa: si vede poco, pochissimo, e di contrasto si fida tanto (troppo?) sul coinvolgimento dello spettatore. Squali che sfiorano gambe, pochi e scontornati scambi di battute tra i due protagonisti, riprese sottomarine col contagocce: quasi niente è raccontato, pressoché tutto va immaginato. Un film povero, da un certo punto di vista, che ribaltato diventa un lusinghiero "essenziale".
Come detto, metà del film è l'idea: l'altra metà la fa il pubblico. Coloro che tengono sepolto nel loro subconscio un sano e primordiale terrore dell'abisso marino, si terranno lontani dalla costa per qualche anno dopo Open water; per tutti gli altri la visione del film potrebbe ridursi ad una incomprensibile contemplazione di un'ora e venti minuti di mare aperto su pellicola. Forse sarebbe stato meglio andare al mare...
Gli squali sono tornati al cinema, simboli del terrore che ha attraversato generazioni, a partire dal capostipite spielberghiano, ancora oggi inquietante, nonostante gli anni. Il film di Chris Kentis, piccola produzione indipendente, ha tuttavia una forte connotazione autoriale, e veicola la tensione e la paura, attraverso l'espediente dell'attesa, della suddivisione fra il mondo che vive sopra il mare e quello che vive sotto, sommerso, inquietante. Tratto da una storia vera, Open Water, racconta la vicenda di Daniel e Susan, che, oppressi dal lavoro, decidono di trascorrere una vacanza nei mari caldi. Come spesso capita in questi luoghi, un'immersione per ammirare il fondale marino è un'attrazione irresistibile, a tal punto da soffermarsi qualche attimo in più, affascinati da pesci e coralli, ed essere abbandonati dalla barca che li ha accompagnati. Soli in mare aperto (da qui Open water) i due protagonisti si troveranno ad affrontare il mare e a confrontarsi con se stessi.
Il fascino di questa piccola opera è, per gran parte, nel taglio televisivo da real tv, che accompagna lo spettatore nella normalità di una vacanza come molte altre, in cui due ragazzi vivono le emozioni di un'esperienza nuova, immaginata solamente nei documentari televisivi di History Channel e del National Geographic. I dialoghi quotidiani si innescano nella situazione paradossale, e il mare si manifesta con le pinne degli squali, affioranti all'improvviso, proiettili di una roulette russa con il potere di decidere cosa sarà del futuro dei protagonisti alla deriva. Non perdetevi i titoli di coda.
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Un film sugli squali diverso dal solito. Un buon film che si sofferma più sul dare una sensazione di inquietudine e terrore nel nol sapere cosa c'è in quell'infinita d'acqua sotto di noi, piuttosto che sugli attacchi degli squali. E' un film che gioca molto sul fattore psicologico, tramite il rumore dell'acqua, le ombre attraverso le onde, le sagome degli squali che [...] Vai alla recensione »
Difficile,lo sappiamo ,dire qualcosa di nuovo nell'enorme filone degli "shark movies",argomento trattato in tutte le salse. In questo film la carne ( di pesce,ovviamente) al fuoco e' davvero poca ,soggetto esilissimo che non puo' reggere un intero film ,nemmeno breve; pertanto i primi 20 minuti sono dedicati ai 2 protagonisti...all'asciutto. SPOILER: La morte dell'uomo (avvenuta come? dissanguamento [...] Vai alla recensione »
Mi sono imbattuto in questo film facendo zapping tra i canali e vi assicuro che sono stati i peggiori 80 minuti della mia vita. Privo di suspense, pochi colpi di scena, trama strutturata male, ci sarebbe tanto altro da aggiungere ma non mi dilungherò molto. Improbabile pensare che possa essere una situazione possibile nella vita reale. Finale sensato anche se antiestetico.
Questo film è veramente uno dei più brutti che abbia mai visto: narrazione lenta, quello che doveva essere un finale a sorpresa si è rivelato banale e scontato, storia povera di contenuti. Unica nota positiva è il sottofondo musicale ben fatto e capace di creare l'atmosfera giusta. Mi sono visto il film pensando: "La storia di due che si sono persi in mezzo al mare: [...] Vai alla recensione »
Per una volta condivido l'opinione espressa nella recensione:si tratta di una storia vera e ciò accresce il dramma. E' incredibile,surreale,agghiacciante,ma è successo davvero. Lo dico a chi ha dato un voto basso...immedesimatevi per un attimo coi due sfortunati protagonisti,poi ne riparliamo. Una storia allucinante,figlia del destino e dell'imperfezione dell'essere [...] Vai alla recensione »
E`un film di una crudezza allarmante. Del resto, come raccontare una storia semplice, che deve essere normale (senza flash back o altri artifici), di due tipi qualunque in vacanza (io, voi, loro) che dimenticati in mezzo al mare (qui nei caraibi ma nella realtà in australia) aspettano un logico e normalissimo ritorno dell'imbarcazione del tour che hanno pagato insieme ad altri? Se si supera un po' [...] Vai alla recensione »
Peccato,con un altro regista ed altri attori,poteva uscire un buon film. Tra le altre cose, é impossibile che su una quindicina di maschi ,Sulla barca, nessuno si accorga della presenza di una bella bionda tipo Charlize Teron!!
Ispirato a una storia vera "Open Water" racconta senza troppo clamore una vicenda drammatica andando dritto al dunque, una sceneggiatura povera di idee alternative durante tutto il percorso narrativo che lascia allo spettatore la condivisione impotente di un dramma assurdo. Saluti.
Film di serie H lentissimo senza suspense con un finale piatto.
Non male lo sviluppo. Con due attori un po' più bravi e credibili nel recitare quella situazione sarebbe stato un buon film. L'evento da cui è scaturito l'isolamento in acqua e verosimile in posti dove c'è un po' di leggerezza nella gestione di situazioni che necessitano d'attenzione. E questo fa riflettere lo spettatore-turista e inquieta.
di solito sono un po' piu ricercato nel commentare un film, che mi abbia o no lasciato qualcosa, ma di fronte a OPEN WATER, credetemi, non posso che scrivere che è entrato nella mia personale lista dei 3 peggiori film di sempre. Da non guardare assolutamente, mi ha fatto venire il mal di mare con ste riprese mosse, e una trama con zero sviluppo e tutt'altro che avvincente.
Devo aggiungere altro? Si capiva dal titolo come sarebbe andato il film e come sarebbe finito. E poi questa regia pseudo-amatoriale come la si giustifica? Col basso budget, per imitare Lars Von Trier o "the Blair witch project?" All'inizio sembrava tutto normale ma si capiva come sarebbero andate le cose. Che mi metti la ragazza nuda che serve? Insomma, pessimo, orrido, [...] Vai alla recensione »
Mi spiace ma nonostante si ispiri a una storia vera non mi sento di dare di più a questo film;troppa noia e troppa poca suspance avvolge questo film, troppo banale l'espediente degli squali, troppo corto e scene troppe ripetitive. Sono d'accordo con chi dice che questo film vuole trasmettere allo spettatore un certo di tipo di emozioni,ovvero angoscia e impotenza di fronte al lento e inesorabile [...] Vai alla recensione »
Bel film, anche se trasmette un'angoscia addosso infinita. Senso totale di smarrimento, di impotenza,...voglia di resistere, di farcela a qualsiasi costo. Il valore della vita e l'istinto di sopravvivenza in certi casi si manifestano veramente a 360°. Finale deludente... se fosse stato più completo e chiaro mi avrebbe portato alle 4 stelle, invece 3, secondo me sono più che sufficienti per questo [...] Vai alla recensione »
Sono rimasto estremamente deluso da questa pellicola. Inizialmente mi aspettavo chissà che dato le aspettative, invece si è rivelato un deludente e noiosissimo film drammatico che non mette nessunissima suspense e in più annoia molto perché prolisso e poco originale. L'unica cosa che potrebbe dare al film un tocco di "tensione" è il discorso che [...] Vai alla recensione »
A prima vista sembra un documentario... Poi pensi... "No, è un filmino delle vcanze trasmesso per non si sa quale ragione in TV!"... Alla fine scopri che Open Water, è soltanto un film mediocre... I protagonisti, passano la maggior parte del film dispersi nell'oceano tra attacchi di squali, attacchi di meduse e attacchi di panico... e qual'è lunica battuta che mi è rimasta impressa??? Nel bel mezzo [...] Vai alla recensione »
NON LEGGO MAI RECENSIONI E CRITICHE PRIMA DELLA VISIONE DI UN FILM PROPRIO PER NON RESTARNE INFLUENZATO O PEGGIO PER LEGGERE EVENTUALI FINALI GIA' DEFINITI.. IL FILM A MIO GIUDIZIO HA LA PECCA PRINCIPALE NELLA NARRAZIONE..COMPLETAMENTE DA RIDEFINIRE PER RISULTARE QUANTO MENO CREDIBILE... SICURAMENTE VI SONO ELEMENTI APPREZZABILI..DAL PUNTO DI VISTA DELLA PSICOLOGIA DEI BRAVI PROTAGONISTI.
Tutto può accadere in mare aperto. Anche che una coppia di appassionati sub, Susan e Daniel (Blanchard Ryan e Daniel Travis) in cerca di relax in un’isola caraibica, salgano su un barcone che li porta al largo dell’oceano e lì vengano dimenticati, per un tragico errore di computo del capo “comitiva”. Ed è a questo punto che inizia a correre il timer del piccolo ma illuminante film indipendente scritto, [...] Vai alla recensione »
A guardare dentro e fuori di noi le grandi paure ancestrali sono soprattutto due. Quella del buio, che riguarda specialmente i bambini, e quella dell'acqua, che coinvolge in particolare gli adulti (i bambini, nell'acqua, ci nascono). Entrambe sono figlie dell'unica grande paura, che è quella dell'ignoto. Una premessa obbligatoria per spiegare l'entusiasmo con cui è stato accolto all'ultimo Sundance [...] Vai alla recensione »
Che mare di spavento: tra gli horror della settimana, Open Water di Chris Kantis con Daniel Travis e Blanchard Ryan non usa trucchi nè effetti speciali, è girato in digitale a basso costo, è popolato di squali e racconta una storia veramente accaduta. Thomas ed Eileen Lonergan, subacquei americani in vacanza a Port Douglas lungo la barriera corallina australiana, avevano speso tutti i loro risparmi [...] Vai alla recensione »
Acque trasparenti, palme e capanne di paglia, cocktail spessi di zucchero e di coloranti e creme solari dense come cake, folclore da esportazione per legioni di umanoidi rosati in sandali di gomma: Chris KonUs traccia con poche pennellate, e una piacevole dose di antipatia per il turismo yuppie caraibico, il set del suo thriller minimalista con squali, Open Water.
A-a-abbronzatissima, cantava Edoardo Vianello qualche decina d’anni fa. Un tormento-ne che testimoniava l’ebbrezza di un’estate al mare, il riscatto su un anno di nevrosi, depressioni; l’esplosione di una vacanza tutta fisica, tra piadine ed un sano edonismo, un illusione terapeutica, che con tutte le logiche differenze viviamo ancora oggi. Nel 1975 ii primo campanello d’allarme, da parte di Steven [...] Vai alla recensione »
Rivelazione al Sundance, Open Water è interessante per varie ragioni; la prima è che è realizzato a conduzione familiare con un budget irrisorio, girato in digitale e praticamente senza cast. La seconda è che sa promuovere i suoi punti forti a partire dal fatto che si tratta di una “storia vera”; e la terza è che questi punti vanno a colpire il lato oscuro che è in ognuno di noi.