Il tesoro perduto

Un incendio distrugge un'importante galleria d'arte. Intervengono i vigili dl fuoco ma uno di loro, invece di tentare di spegnere le fiamme, ruba. Intercettato dall'auto del poliziotto Carl McBride è costretto ad abbandonare il carico. McBride viene incaricato di scoprire il significato di un'opera non catalogata. Si tratta dell'immagine utile per decodificare una mappa che indicherebbe il luogo, in un'isola sudamericana, dove Cristoforo Colombo seppellì il tesoro di una nave naufragata. Carl pensa di chiedere aiuto all'esperto fratello Bryan esponendolo così a una serie di rischi.
Jim Wynorski non doveva essere molto fiero di questo film se ha scelto lo pseudonimo di Jay Andrews. Bisogna riconoscere che ne aveva motivo se si considera che Il tesoro perduto è una specie di mix di generi mal amalgamato.
C'è il poliziotto disinvolto con il compito di far ridere (senza riuscirci) insieme al collega più serio che finisce male. Ci sono, come d'obbligo, i cattivi (aiutati dal poliziotto corrotto) e il ricercatore belloccio e pronto per l'avventura su un'isola esotica dove lo attende, oltre alle immancabili sparatorie, uno tsunami low budget. Ma troverà anche l'amore.
La bella di turno, nel ruolo di una coraggioosa pilota di aerei da turismo, costituisce l'unico elemento di curiosità di una storia già vista mille volte: è la tuttacurve Nicolette Sheridan in attesa di diventare la Edie Britt di Desperate Housewives. 