Big - Grande

Ragazzino sogna di diventare subito grande. Grazie a un incantesimo lo diventa. Con il corpo di un trentenne e il cervello da undicenne, fa un carrierone come manager di un'industria di giocattoli (chi conosce meglio i gusti di una clientela undicenne di un manager con l'età mentale del cliente?). Per giunta si porta a letto una bella dirigente (attratta evidentemente da quel "non so che" di infantile nel comportamento). 

Big è una commedia brillante toccata dal fantastico. L’evento principale del film è la trasformazione fisica di Josh da ragazzo in adulto. Da questo evento partono le riflessioni sulla crescita e sulla preadolescenza, il gioco comico imperniato sul contrasto tra corpo e anima. La preadolescenza è il periodo in cui il corpo inizia a cambiare, in cui il ragazzo inizia a sentirsi grande. Il primo segno della crescita naturale è la trasformazione fisica, cui si accompagna la trasformazione interiore. Big è incentrato sull’evento di una crescita esteriore immediata, soprannaturale. Il protagonista ha un corpo da adulto ma l’anima di un ragazzo di 13 anni. Nel finale pare affermarsi l’idea che la vita ha le sue tappe e i suoi tempi stabiliti, il suo percorso naturale in cui non si possono compiere salti innaturali, che possono solo danneggiare il percorso e chi lo compie. Alla base della trasformazione di Josh c’è il desiderio di essere grande, di avere le stesse opportunità e libertà che hanno gli adulti, in un mondo che gli appare dominato dalle leggi dei grandi. Nell’ambito del rapporto tra ragazzi e adulti s’innesta il tema del lavoro: all’inizio per Josh il lavoro è un gioco, e per questo gli viene facile; per gli adulti che lo circondano, invece, il lavoro è un conflitto, è qualcosa che li porta a sottrarre tempo ai contatti umani, ai bisogni affettivi. Josh giunge sul punto di farsi trascinare dalle logiche del lavoro adulto: dimentica momentaneamente il gioco, il piacere fine a se stesso, l’amicizia, ma lo spirito fanciullesco riprende presto il sopravvento. Come il lavoro, anche l’amore è per Josh inizialmente un gioco: poi arrivano le responsabilità, e Josh si tira indietro, non essendo ancora pronto ad affrontare problemi da adulti. Da parte sua, Susan è attratta dall’animo fanciullesco di Josh, che le fa riscoprire il carattere infantile e l’innocenza che sono nascosti e vivi, seppur sopiti, in lei. Ogni bambino ha fretta di diventare adulto, ogni adulto vorrebbe tornare bambino. Ma alla fine, nel film sia il bambino che l’adulto riscoprono l’attaccamento alla condizione attuale, e separandosi riprendono il proprio percorso naturale.