Always - Per sempre

Nei canoni del genere ma con un sapore nostalgico. Quasi melò.

Questo capolavoro non ha età, ogni volta che lo vedo mi commuove.

Introduzione lunga ma piacevole, poi diventa tutto troppo sdolcinato e prevedibile come qualcosa già vista, spielberg ha fatto certamente di meglio, ma è una favola leggera da vedere in compagnia. Saluti.

Spielberg è cosi bravo, cosi sincero, un così grande artista popolare americano, da riuscire toccante persino con il remake d’un film del 1943 caro al suo cuore di vecchio ragazzino, A Guy Named Joe (Joe il pilota) di Victor Fleming, scritto da Dalton Trumbo, interpretato da Spencer Tracy, Irene Dunne e Van Johnson: storia d’un pilota della Seconda guerra mondiale che, caduto in battaglia aerea, da [...] Vai alla recensione »

Always, di Steven Spielberg, è pieno d’amore: dall’amore infantile per grandi oggetti-giocattolo (quali possono essere gli aerei), all’amore “serio” per la vita, per il cinema, per i personaggi e per lo spettatore. E la pietosa bugia che ci ripetiamo per lenire i dolori più atroci - ovvero che l’amore possa vincere anche la morte -qui ci sembra divenire, per una volta, vera.

Un film romantico, così Steven Spielberg definisce il suo Aiways. Lo avrebbe voluto girare già una decina d’anni fa, con Paul Newman al posto di Richard Dreyfuss (che, curiosamente, in più d’una inquadratura gli somiglia). Ma -dice a Nigel Andrews(La Stampa, 12 marzo 1990) -, «benché avessi già completato la sceneggiatura, mi accorsi di non essere ancora maturo per un film romantico».