Titolo originale | Pelle Erobreren |
Anno | 1987 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Danimarca |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Bille August |
Attori | Max von Sydow, Pelle Hvenegaard, Erik Paaske, Björn Granath, Thure Lindhardt, Kristina Torngvists, Morten Jorgensen, Axel Strøbye Astrid Villaume, Lena Pia Bernhardsson, Troels Asmussen, Anne Lise Hirsch Bjerrum, Buster Larsen, John Wittig, Benjamin Holck Henriksen, Karen Wegener, Anne Sofie Grabol, Nis Bank-Mikkelsen. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 luglio 2015
Dal romanzo di Martin Andersen Nexo. Alla fine del diciannovesimo secolo, un contadino svedese, vedovo e poverissimo, si trasferisce in Danimarca con ... Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai Golden Globes,
CONSIGLIATO SÌ
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Dal romanzo di Martin Andersen Nexo. Alla fine del diciannovesimo secolo, un contadino svedese, vedovo e poverissimo, si trasferisce in Danimarca con il figlio di nove anni. Trovano lavoro come stallieri in una fattoria retta da un dispotico capoccia. Ma un giorno il piccolo Pelle se ne andrà in America. Palma d'Oro al Festival di Cannes 1988.
Pelle alla conquista del mondo è una saga, un’epopea, un affresco, un film-romanzo. È tratto dal primo dei quattro volumi dell’opera letteraria Pelle Erobreren (Pelle il Conquistatore, 1906-10), di Martin Andersen Nexø. Il film segue il percorso di formazione di Pelle, soprattutto attraverso il rapporto con la figura del padre. All’inizio, Lasse lo prende spesso in braccio, gli dà coraggio e fiducia. In seguito, si rivela incapace di difendere Pelle dai soprusi, perché non sa ribellarsi al potere. I ruoli tradizionalmente fissati nei rapporti tra padre-figlio si rovesciano, Pelle diventa guida e sostegno del padre. Entra in scena il padre putativo, Erik, l’unico lavoratore capace di ribellarsi allo sfruttamento, all’autorità. Erik vuole viaggiare, conoscere il mondo, essere libero, rappresenta la necessità della ribellione, della lotta sociale, il sogno della libertà. Alla fine, Erik resta mentalmente menomato e decade dal ruolo di padre vicario; il maestro muore; il padre naturale, Lasse, non ha la forza di seguire il figlio nel viaggio in America. Pelle deve partire da solo. Il percorso di formazione è compiuto: il rapporto tra padre e figlio è divenuto un rapporto tra pari. Pelle abbandona l’infanzia (ma non la capacità di sognare), si ritrova cresciuto, senza guide, a dover inseguire i suoi sogni e affrontare il futuro e il mondo da solo, con le sue sole forze. Il film è aperto, chiuso, dominato dalla figura simbolica del mare. Sia all’inizio che alla fine, il mare si lega all’utopia di una terra e di una vita migliori, rappresenta la possibilità dell’esistenza e della realizzazione di un sogno. All’inizio, Pelle immagina la Danimarca come una sorta di Eden, ma a terra i suoi eterei sogni si scontrano con la pesantezza della realtà. In seguito, si vede che il mare può trasformarsi in ghiaccio, in qualcosa di freddo e duro, può far stare male, può anche dare la morte. Alla fine, Pelle corre solo e piccolo sullo sfondo del mare: non vediamo nessuna nave, e non sappiamo quindi se davvero Pelle partirà, ma il film, con l’immensa presenza del mare, si apre alla speranza. Palma d’oro a Cannes 1988.
PELLE ALLA CONQUISTA DEL MONDO disponibile in DVD o BluRay |
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