Titolo originale | Body Double |
Anno | 1984 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Brian De Palma |
Attori | Melanie Griffith, Craig Wasson, Gregg Henry, Guy Boyd, Dennis Franz, Barbara Crampton David Haskell (II), Brinke Stevens, Jerry Brutsche, Casey Sander, Jeremy Lawrence, Russ Marin, David Ursin, Monte Landis, Rod Loomis, Rob Paulsen, Larry Flash Jenkins, Lane Davies, Deborah Shelton, Rebecca Stanley, Al Israel, Douglas Warhit, B.J. Jones, Linda Shaw, Mindi Miller, Denise Loveday, Gela Jacobson, Ray Hassett, Rick Gunderson, Michael Kearns, Gary F. Griffith, Michael White, Emmett Brown, H. David Fletcher, Marcia Del Mar, Phil Redrow, Slavitza Jovan, Jack Mayhall, Alexandra Day, Pamela Weston, Melissa Christian, Patty Lotz, Barbara Peckinpaugh, Wes Edwards, Chuck Waters, Paul Calabria. |
Tag | Da vedere 1984 |
MYmonetro | 3,18 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 novembre 2017
Jake Scully è un attore di Los Angeles disoccupato (ha avuto un attacco di claustrofobia mentre faceva il vampiro nella bara), che si trasferisce nell... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes,
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Prendete due gioielli del cinema come Vertigo e Rear Window, aggiungeteci lo stile e il talento visionario di Brian De Palma e otterrete Body Double. Al posto del volto ordinario (e insieme straordinario) di James Stewart, c'è quello più impaurito di Craig Wasson, nei panni di Jake, un attore di B-movies in crisi sia sul piano professionale, avendo perso il ruolo di vampiro in un horror a basso costo per colpa della sua claustrofobia, che su quello sentimentale, dopo aver pescato la sua ragazza a letto con un altro. L'amicizia con Sam, un simpatico collega, gli procura un domicilio provvisorio in un lussuoso attico, con vista nell'appartamento di una deliziosa sconosciuta che ogni giorno, alla stessa ora, si abbandona ad un conturbante strip-tease. All'iniziale compiacimento voyeuristico, Jake aggiunge ben presto una sensazione di profonda angoscia, scoprendo che la donna oggetto delle sue contemplazioni è pedinata da un losco figuro. Quando una notte il misterioso persecutore s'intrufola nell'appartamento di lei per ucciderla, Jake corre a salvarla. Ma la realtà si rivelerà molto più intricata dell'apparenza.
Grande appassionato di Hitchcock, De Palma confeziona una storia che rende omaggio al maestro senza cadere nella trappola della sterile imitazione. In verità non è la prima volta che il regista si confronta con Vertigo, già ricordato in uno dei suoi film più hitchcockiani, Obsession, in cui al tema del doppio si associano suggestioni di Rebecca e di Dial M for Murder. Ma in Body Double il controverso rapporto tra realtà e apparenza, sintetizzato nell'ambiguità della figura femminile, si unisce al tema del voyeurismo, deportato da Rear Window, ma arricchito da interessanti, anche se non sempre risolte, intenzioni metacinematografiche. Ciò è riscontrabile anzitutto in Jake, attore-spettatore che subisce con impotenza la realtà che lo circonda e la cui stessa vita, trasformata in plot da un oscuro regista, lo ha relegato al ruolo di testimone, antesignano in questo senso del personaggio di Nicolas Bardo nel più tardo Femme fatale. Ma metacinema è soprattutto The Vampire's Kiss, il curioso "film nel film", che incornicia la storia in una ringkomposition, implicando una riflessione sul genere costituita dalle ironiche inquadrature relative al backstage. Punto debole di questa dinamica è nell'inserto probabilmente onirico (ma il regista, come al solito, sembra proporre più d'una lettura, a discrezione dello spettatore) nel momento di massima suspense del film, quando Jake deve finalmente affrontare la sua fobia, a scapito della tensione, che s'allenta notevolmente, e del finale, che assume connotati comici, come l'improbabile deus ex machina.
Spia evidente di ambizioni metafilmiche è infine lo stesso titolo, ben più eloquente della vergognosa resa italiana. "Doppio corpo" indica la controfigura, specie quella impiegata per scene di nudo, suggerendo quindi una cruciale chiave di lettura, che trova riscontro concreto nella fisicità e nelle movenze della provocante Melanie Griffith, simbolico richiamo all'inquietante sensualità femminile decantata da Hitchcock e figlia, non a caso, dell'odiosamata musa Tippi Hedren. Ma si potrebbe anche intendere l'intero film come un "doppio corpo", costituito da quell'ambiguo binomio realtà-apparenza su cui si gioca la storia e che rientrerebbe sempre nella logica metacinematografica di cui si nutre il film.
Comunque, al di là delle potenziali linee interpretative, Body Double è un thriller coinvolgente, con un buon suspense e, anche se non tanto claustrofobico come potrebbe suggerire il suo protagonista, resta una perla nella filmografia di un regista che come pochi altri sa utilizzare con originalità la lezione del maestro Alfred Hitchcock.
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Il film uscito nel 1984 venne accolto pessimamente dalla critica americana e benevolmente dal quella italiana spesso provinciale nei giudizi, per cui quando vede un film un pò strampalato va in "in brodo di giuggiole": è un film d'avanguardia. La regia è di Brian De Palma che si prese per questo film (meritatamente) un Razzie Award, un regista (Blow Out, Scarface, [...] Vai alla recensione »
"Non puoi credere a tutto ciò che vedi". La lezione fondamentale di "Omicidio a luci rosse" ("Body Double", cioè "controfigura", è, invece, il titolo americano) è, infatti, di andare oltre l'apparenza, spesso ingannatrice, di osservare meglio, di guardare alla vera realtà delle cose e delle persone, alla sostanza, che può [...] Vai alla recensione »
Un giallo che non fa paura, non crea tensione ed annoia, arricchito da un pessimo contributo attoriale. Il tema del voyeurismo ė trattato in modo banale e superficiale. Musiche terribili, ripetitive. Non riesce nemmeno a far sorridere nei momenti in cui dovrebbe. Ė impossibile ed offensivo a mio parere paragonare questa produzione a capolavori come Carrie o Fury o Il fantasma del palcoscenico [...] Vai alla recensione »
Thriller al cardiopalma di un De Palma particolarmente ispirato, che ci regala un piccolo capolavoro del suo genere.Inquadrature mozzafiato,colpi di scena,musiche appropriate,angoscie esistenziali,paranoie claustrofobiche,ossessioni voyeristiche.Veramente notevole questo film che è quasi passato inosservato,mentre invece regala due ore di autentico divertimento.
"Non puoi credere a tutto ciò che vedi". La lezione fondamentale di "Omicidio a luci rosse" ("Body Double", cioè "controfigura", è, invece, il titolo americano) è, infatti, di andare oltre l'apparenza, spesso ingannatrice, di osservare meglio, di guardare alla vera realtà delle cose e delle persone, alla [...] Vai alla recensione »
Di De Palma si è detto ch eè un allievo di Hitchcock, anche in senso dispregiativo. Che ai tempi di "Mission:Impossible" si era venduto al cinema più commerciale. Ma questo film, in ogni caso, è forse una riflessione sul concetto stesso di cinema. Già dalla prima scena è intuibile come a lui interessi, più che raccontare una storia, USARE [...] Vai alla recensione »
Body Double appartiene a quel drappello di pellicole di De Palma apertamente citazionali e virtuosistiche che si presentano come una dilatazione tecnica e manierata di motivi del cinema di Hitchcock; ci riferiamo fra gli altri a Obsession, Dressed to Kill, Blow Out, fino al più recente Snake Eyes, tutti film considerati generalmente 'minori' (in rapporto ai capolavori 'ufficiali' Carrie, Scarface, [...] Vai alla recensione »
DePalma riprende la formula di "Vestito per uccidere" e torna a omaggiare Hitchcock(in questo caso il modello dichiarato è "La donna che visse due volte")in uno dei thriller più famosi della storia.Anche in qesto caso la trama passa in secondo piano rispetto al virtuosismo ammaliante e alla poetica sanguinosa e sensuale,diretta allo spettatore.
Jake è un attore che fatica a sbarcare il lunario, lavorando in serie tv minori e film low budget. Un brutto giorno scopre la moglie a letto con un altro e se ne va di casa. Trova alloggio da un collega incontrato durante i provini, Sam, che però deve recarsi a Seattle per lavoro: prima di partire Sam illustra a Jake come tenere in ordine la “casa” durante la sua assenza. Vai alla recensione »
Htc. certamente : La donna che visse due volte, La finestra sul cortile, ma il nostro darione a pacchi, anche se a De Palma ha sempre dato fastidio ammettere di 'Ispirarsi' , palgiare, copiare brutalmente, non solo Argento, ma tutto il nostro cinema di genere. Pino Donaggio arriva non via Sanremo, ma da una colonna sonora di un oscuro triller italiano, che il saccheggiatore avrebbe [...] Vai alla recensione »
Omicidio a luci rosse mi ricorda vagamente Fuori Orario di Martin Scorsese. Nel suo complesso non mi convince e mi aspettavo davvero molto di più da questo così tanto acclamato CULT. Classica pellicola con i colori tipici degli anni 80. Il De Palma di Carlito's way e Scarface è lontano anni luce. Voto 5/6
Una cagata pazzesca.. Lento nello svolgimento, noioso, scoppiazzato a destra e a manca, inverossimile nella maggior parte delle scene. La donna che x 20 minuti di film non si accorge di essere pedinata se non quando quello le salta addosso, ancora + stupida che dopo che hanno tentato di strangolarla resta mezzora con l'omicida nella stanza a farsi ammazzare con un trapano, inciampa nel letto [...] Vai alla recensione »
Ingredienti per "Omicidio a Luci Rosse": prendete "La Donna che Visse Due Volte" (da cui De Palma prende, nell'ordine: la fobia del protagonista, trasformandola da vertigini a claustrofobia; l'omicidio realizzato con uno scambio di donne; il testimone "involontariamente" complice dell'omicidio; la conoscenza e l'uso a suo vantaggio, da parte dell'assassino, della fobia del protagonista), aggiungete [...] Vai alla recensione »
La trama poteva essere buona, ma un sacco di escamotage non funzionano. I personaggi fanno cose stupide, immotivate. Detective che invece di stare ad ascoltare il testimone lo scherniscono; poliziotti che non ti credono quando servono, e un finale che lascia veramente perplessi. Per chi si aspetta un thriller affascinante troverà tutt'altro.
Trama che sembra a episodi, riprese che a tratti sembrano quelle di un filmino da matrimonio, storia scopiazzata e fase thriller complicata e confusa, due cose belle nel film: la shelton e l'appartamento stile ufo. Saluti.
"Body Double"(non il titolo italiano, accattivante per "maniaci""Omicidio a luci rosse"): già il titotlo, ma quanto veicola, gioca sull'ambiguità:due donne diverse, che al protagonista, che non le ha mai viste in volto, sembrano la stessa. il tema del "doppio"/Doppelgaenger, in questione, dunque, senza se e senza ma.
i miei complimenti vanno al recensionista flegian tn,il quale ha saputo scrivere una recensione straordinariamente eloquente,precisa,dettagliata,ma soprattutto che ha saputo cogliere la vera essenza di questo film,trasmettendo al lettore emozioni e tutta una serie di riflessioni personali. non ho mai letto una recensione talmente bella e straordinaria,sei un grande flegian e il numero 1 su questo [...] Vai alla recensione »