Il pianeta azzurro

E' davvero necessaria una grande passione per sviluppare in forma rigorosamente cineamatoriale (pellicola 16 mm e camera fissa) un poema audio-visivo di così grandi e palesi ambizioni. Ed è singolare constatare che questo misconosciuto film 'underground' a costo zero potrebbe costituire una delle espressioni più acrone e apolidi mai sviluppate in seno cinema [...] Vai alla recensione »

Per me è uno dei migliori film che ho avuto la fortuna di vedere. Credo che Franco Piavoli sia ingiustamente trascurato dai media italini, ma si sa la libertà ha un prezzo e Franco è un uomo libero.

...pero' due palle che non finiscono piu', quando finisce e' un sollievo.

Quante volte si è detto che l'avere imboccato la via narrativa, l'apparentarsi più col teatro che con le arti visive,ha menomato il cinema, gli ha sottratto gran parte del suo potenziale fantastico? Siamo qui a ribattere il chiodo e a tirare per la giacca chi fosse arcistufo dei cento filmini, filmetti e filmoni prodotti dall'industria dello spettacolo.

I take no pleasure in dumping on a 25-year-old pseudo-experimental nature documentary, but neither did I find much to like in “Blue Planet.” Granted, there are dozens of lovely images to behold in this lush 35-millimeter tone (deaf) poem by the filmmaker Franco Piavoli: the fat fall of plump raindrops; a meadow sculptured by wind; workmen silhouetted at dusk; a scrawl of hieroglyphic sunlight along [...] Vai alla recensione »