Napolitaners

Film 2017 | Documentario, +13 80 min.

Anno2017
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata80 minuti
Regia diGianluca Vitiello
Uscitasabato 25 novembre 2017
DistribuzioneDna Lab
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,96 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Gianluca Vitiello. Un film Genere Documentario, - Italia, 2017, durata 80 minuti. Uscita cinema sabato 25 novembre 2017 distribuito da Dna Lab. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,96 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 novembre 2017

Un racconto inedito sulla citta di Napoli attraverso lo sguardo di chi ci e nato e che oggi la vive dal di fuori.

Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,92
CONSIGLIATO SÌ
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Un documentario davanti al quale è difficle rimanere freddi grazie all'esplosione di saudade.
Recensione di Francesca Ferri
venerdì 17 novembre 2017
Recensione di Francesca Ferri
venerdì 17 novembre 2017

Lasciare casa non è mai facile, lasciare Napoli a quanto pare è un trauma che può segnare indelebilmente la vita dei suoi abitanti. Pizzaioli, musicisti, professori, galleristi raccontano la propria amata e odiata città, quell'inguaribile sentimento di nostalgia e il desiderio di ricreare la propria Napoli altrove. Napolitaners, dunque, è un docu-film a più tappe, che raccoglie storie e ritratti di una nuova generazione di italiani nel mondo. Un racconto inedito sulla città di Napoli attraverso lo sguardo di chi ci è nato e di chi oggi la vive dal di fuori, lontano migliaia di chilometri da casa, per inseguire una passione, realizzare un progetto, intraprendere un nuovo percorso di vita. Una dichiarazione d'amore alla propria terra e allo spirito partenopeo.

Chi meglio di un emigrato comprende i sentimenti di un altro emigrato? Gianluca Vitiello, classe 1976, esordiente alla regia, è un artista e speaker di radio DeeJay che vive a Milano da 11 anni.

Ed è proprio dalla Madonnina che il regista inizia il racconto che prende il largo tra le vie di Berlino, New York, Ibiza e Tokyo. Il docu-film di Vitiello è un mosaico di ritratti-interviste in cui il regista non fa mai sentire la propria voce preferendo lasciare la parola agli espatriati. Tra i bar, le pizzerie, le case, i quartieri di città straniere, Vitiello va a cercare quel sentimento di casa, va a scavare tra le contraddittorie sensazioni di chi è partito, e convinto della propria scelta deve però convivere ogni giorno con la mancanza della propria e unica città.

Una storia divisa in 16 capitoli secondo le diverse sfumature della napoletaneità. "In ogni città ho intervistato quattro-cinque persone - spiega Vitiello - dai pizzaioli e ristoratori alla fascia di intellettuali e di professionisti, ognuno con il proprio vissuto e il denominatore comune della mancanza profonda del luogo d'origine". Così, a Milano, Vitiello incontra Morris Re, fondatore di N.A.M. - Napoletani a Milano -, un gruppo di 4mila persone riuniti nel capoluogo lombardo nel segno della napoletanità, Emiliano Pepe, che parte inseguendo il sogno della musica, Tony Arca, cantante di serenate neomelodiche e proprietario di "Mergellina Bakery" che sforna cornetti e sfogliatelle di notte per i napoletani a Milano.

A New York, invece, c'è Alberto "Polo" Cretara che nel quartiere di China Town ha fondato Radio Nuova York, a Berlino Gigiotto del Vecchio e Stefania Palumbo che hanno portato la loro falleria d'arte Supportico Lopez dal rione Sanità al cuore della creatività tedesca, a Ibiza Alessio Matrone, C.E.O di Optima Italia e oggi proprietario del ristorante "It", infine a Tokyo Peppe Errichiello della pizzeria "Napoli sta' ca", da 11 anni in Giappone, dove ha fondato il Club Napoli Tokyo. Volti eterogenei, dunque, accomunati dall'appartenenza a quella che loro considerano una città speciale. Eppure Napoli è la grande assente del documentario di Vitiello, mostrata solo in due graffiti dell'artista Jorit sulle due icone della città come Maradona e San Gennaro.
Se Napoli non si vede, di Napoli si vedono i simboli. Sulla macchinetta del caffè inizia la storia, dal ragù della domenica i ricordi si dipanano e sulle note della canzone napoletana gli animi si infiammano. Ma anche la musica è contemporanea. Perché se Vitiello si concede qualche classico come Pino Daniele, preferisce lasciar spazio alle nuove voci come Gnut (Passione), Valerio Jovine feat O'Zulu ("Napulitan"), Emiliano Pepe ("Napoletano"), Tarall & Wine alias Gnut e Dario Sansone ("L'importante è ca staje buono").
Nonostante il montaggio un po' ripetitivo del documentario che colpisce più per il soggetto che per la realizzazione, è difficile rimanere freddi di fronte all'esplosione di saudade. Una nota di amarezza, in fondo, tocca anche chi di Napoli non è, di fronte alle storie di moderna emigrazione dalla città specchio dei mali italiani.

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NAPOLITANERS disponibile in DVD o BluRay

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