Anno | 2016 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 52 minuti |
Regia di | Gianmarco D'Agostino |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,76 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 novembre 2016
L'alluvione raccontata attraverso interviste inedite e impressionanti filmati d'archivio mai visti prima e interamente a colori.
CONSIGLIATO SÌ
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Alle 21:42 del 4 novembre 1966 le spallette dell'Arno, tra gli Acciaioli e il Ponte alle Grazie, hanno ceduto. Il fiume è straripato. Firenze è un'immensa palude limacciosa, di acqua e fango, detriti e macerie che si estendono per oltre sei chilometri nei quartieri a nord del fiume che attraversa il centro storico. I primi ad andarsene sono luce e gas, l'energia elettrica rimane privilegio di pochi, ben presto anche i viveri scarseggiano e molte delle botteghe artigiane non riescono a resistere alla potenza dell'acqua. Il dramma scivola silenzioso tra i viottoli acciottolati riversandosi nelle piazze, chi è riuscito a lasciare per tempo le proprie abitazioni assiste inerme all'invasione melmosa che avanza in direzione del centro città.
Alle 10.42 Firenze è totalmente isolata, le linee telefoniche interrotte, così come le reti stradali. Per molti l'unica soluzione è riversarsi sui tetti. La mattina del 5 novembre, l'ANSA batte la notizia: "una città di fango", con "migliaia di persone che vagano per le strade...non ci sono curiosi, ad aggirarsi smarriti, in questa scena allucinante, sono gli abitanti".
In questo contesto, cominciò a muoversi con la sua macchina da presa Beppe Fantacci che, accompagnato dal figlio Paolo (allora undicenne) e insieme a Emilio Pucci e Enzo Tayar, escogitò un modo per far fronte a quella che, in quel mattino di novembre, apparve subito come una catastrofe. In un emozionante crescendo, l'opera racconta come i tre uomini d'affari istituirono il Fondo ALFA (American Loans to Florenze Artisans) creato per sensibilizzare i manager americani dei più grandi stores americani e raccogliere così i fondi necessari ad aiutare l'artigianato a risollevarsi dal fango.
Il risultato è un documentario che mostra i giorni dell'alluvione e la lenta ripresa di una città messa in ginocchio dall'immensa forza distruttrice del fiume. Un documento ripreso dal giovane regista Gianmarco D'Agostino che, in occasione del cinquantenario da quel fatidico 4 novembre, alterna materiali d'archivio (inediti) con testimonianze dirette delle famiglie Bargellini, Fantacci, Ferragamo, Pucci e Tayar.
Così come fu per il maestro Zeffirelli che in quella stessa occasione mobilitò Richard Burton con un commovente videomessaggio di solidarietà, D'Agostino ripercorre i momenti concitati in cui Fantacci decise che era arrivato il momento per il mondo di aiutare l'industria fiorentina, in una storia dimenticata di profondo smarrimento e disperazione.
Per chi come me non era ancora nato nel 1966, vedere questo documentario è stato a dir poco emozionante e commovente. Avevo visto altre volte foto d'archivio e brevi filmati in bianco e nero, le immagini restituivano sempre il ricordo di un passato doloroso, ma quasi dimenticato. Una triste cartolina d'altri tempi. L'Arno, dopo la furia devastatrice della piena, aveva lasciato Firenze allibita, sotto [...] Vai alla recensione »
Ricordo bene quei giorni, quelli dell'alluvione, l'odore pungente del gasolio, l'umidità, il silenzio e la devastazione. Ero bambino ma tutto questo è stampato nella mia memoria. Sulla nostra alluvione si sono stampate migliaia e migliaia di pagine di libri fotografici, altalenanti fra la documentazione del disastro, la retorica e la miseria dei vinti dal fango.
"Camminando sull'acqua" è un documentario solido, preciso, puntuale. Il giovane regista Gianmarco D'Agostino è riuscito a mettere bene in luce l'operato di un uomo, Beppe Fantacci, che all'indomani della devastante alluvione del 1966 fu in grado di aiutare e donare speranza a tanti fiorentini. Sicuramente da guardare.
Un'attenta ricostruzione di quei drammatici giorni in cui vennero fuori le caratteristiche e i sentimenti migliori dei fiorentini
Il dramma di quei giorni filtrato dagli occhi attenti ed increduli di un babbo ed un figlio undicenne, testimonianza di un evento drammatico che diventa spunto per portare solidarietá e aiuto concreto alla rinascita del tessuto economico della cittá ferita, uno spirito di unione che accomuna persone diverse, che trovano la forza di reagire grazie a quel ritrovato senso di umanità' e calore.
Vivace scambio di testimonianze vissute in prima persona o raccolte dai familiari più vicini che hanno vissuto l'alluvione, tutte unanimi nell'evidenziare la volontà di rinascita della popolazione fiorentina. Bello che resti testimonianza viva della partecipazione concreta a quanto accaduto, non solo italiana ed europea, ma anche extraeuropea: la solidarietà in nome del bello che eleva l'uomo.
Vivace scambio di testimonianze vissute in prima persona o raccolte dai familiari più vicini che hanno vissuto l'alluvione, tutte unanimi nell'evidenziare la volontà di rinascita della popolazione fiorentina. Bello che resti testimonianza viva della partecipazione concreta a quanto accaduto, non solo italiana ed europea, ma anche extraeuropea: la solidarietà in nome del bello che eleva l'uomo.
Lasciatevi sorprendere dalla storia di un fiorentino da non dimenticare: Beppe Fantacci. Un racconto documentato dallo stesso protagonista del film che rivela come l'alluvione del 66 abbia segnato, anche in positivo le vite di chi quell'esperienza l'ha vissuta.
Vivace scambio di testimonianze vissute in prima persona o raccolte dai familiari più vicini che hanno vissuto l'alluvione, tutte unanimi nell'evidenziare la volontà di rinascita della popolazione fiorentina. Bello che resti testimonianza viva della partecipazione concreta a quanto accaduto, non solo italiana ed europea, ma anche extraeuropea: la solidarietà in [...] Vai alla recensione »
Camminado sull'acqua del giovane regista Gianmarco D'Agostino è un documentario molto delicato e toccante. Ti emoziona dal primo all'ultimo fotogramma. Dalle immagini d'epoca dell'alluvione e dalle interviste emerge bene lo stato d'animo di quei momenti, si sente la voglia di ricominciare e la solidarietà tra le persone.