Titolo originale | The Only Living Boy in New York |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Marc Webb |
Attori | Kate Beckinsale, Kiersey Clemons, Jeff Bridges, Callum Turner, Pierce Brosnan Faith Logan, James Saito, Andy Mackenzie, Debi Mazar, Doris McCarthy, Cynthia Nixon, Tate Donovan, Wallace Shawn, Anh Duong, Ben Hollandsworth, John Bolger, Bill Camp, Richard Bekins, Ryan Speakman, Oliver Thornton, Alexander Sokovikov, Ed Jewett, Amy Hohn, Adam Siegel (II), Madhur Jaffrey, Peter Francis James, James M. Ryan, Lilly Moran, Jody Lee Bradley, Jeffrey M. Marchetti, Mietta Gornall, Andres Acosta, Brandon Hudson, Brianna Kohn, Robyn Indira Williams, Marcus Farrar, Johnny Gale, Christine Ohlman, Shavey Brown, Ameerah Kindle, Eden Orshan, Lucas Shine. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,23 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 ottobre 2017
Un uomo sposato ha un'amante molto giovane. Il figlio cerca di dissuaderlo dal continuare questa relazione ma sarà dura resistere al fascino della donna. Al Box Office Usa The Only Living Boy in New York ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 609 mila dollari e 57,6 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Thomas Webb è un ventenne prossimo alla laurea che non ha la minima idea di cosa fare del resto della propria vita. Sa solo che è innamorato di Mimi, una coetanea che studia scrittura creativa alla New York University e che ha un ragazzo fisso: ragion per cui, nonostante una notte di passione trascorsa con Thomas, adesso lo ha ributtato nella "friendzone", scegliendo di avere con lui un rapporto esclusivamente platonico. Il ragazzo vorrebbe fare lo scrittore ma suo padre, che dirige una casa editrice, ha liquidato il suo talento come meramente "utilizzabile", il che non ha aiutato i rapporti già tesi fra genitore e figlio. La madre di Thomas, diagnosticata come depressa bipolare, completa il quadretto di questa famiglia disfunzionale newyorkese.
In contrasto con i genitori, Thomas ha scelto di abbandonare i quartieri alti e trasferirsi in un modestissimo appartamento del Lower East Side.
Il suo nuovo vicino, "un letto disfatto di uomo" con una passione per Lou Reed, comincia a dargli consigli su come diventare scrittore e fidanzarsi con Mimi. Ma quando Thomas scopre che suo padre ha una relazione con una donna più giovane, Johanna, le cose si complicano.
Quando Johanna chiede a Thomas: "Stai cercando di sedurmi?" abbiamo la conferma che Marc Webb, già autore dei ben più riusciti (500) giorni insieme e Gifted ma anche di due episodi della saga di Spiderman, stia seguendo la falsariga di una pietra miliare del cinema americano: Il laureato di Mike Nichols. Tra l'altro il titolo del film di Webb è tratto da una canzone di Simon & Garfunkel (ricordate la loro Mrs. Robinson?) e il cognome di Thomas, come quello del regista, è lo stesso di Charles Webb, l'autore del romanzo su cui è basato il film di Nichols.
Peccato che The Only Living Boy in New York stravolga completamente il senso de Il laureato, e non per darne una rilettura contemporanea, ma per trasformare in una parabola conformista quello che è stato un film rivoluzionario tanto dal punto di vista contenutistico quanto da quello cinematografico. La narrazione filmica di Webb è rigidamente convenzionale e indulge nel rappresentare il ghota newyorkese non con quel disgusto claustrofobico con cui Nichols raccontava l'alta borghesia californiana dal punto di vista della generazione che avrebbe fatto il '68, ma con il compiacimento snob di fare sedere allo stesso tavolo esponenti del cool newyorkese come Wally Shawn, Anh Duong e Debi Mazar in un esplicito invito agli spettatori a giocare a "quanti vip riconosci" e a ritenere il regista parte di quell'intellighentia.
"Noi siamo migliori di loro", si raccontano Thomas e Mimi, ma in realtà sono già imbevuti di quella supponenza intellettuale che ha inchiodato i genitori e i loro amici a uno stereotipo che si autoperpetua. Anche il vicino di casa di Thomas fa in fondo parte di quel clan esclusivo (ed escludente, anche del pubblico). Qui nessuno vuole davvero fare la rivoluzione, nessuno vuole armarsi di un crocifisso e menare fendenti ai cani rabbiosi che difendono lo status quo. E se fosse questo il tema del film, allora sì che sarebbe interessante.
Invece The Only Living Boy in New York perde clamorosamente l'occasione di partire da uno spunto cinematografico eccellente e immaginarne l'evoluzione (o involuzione) 50 anni dopo, e spreca il talento di un cast che comprende Jeff Bridges nei panni del vicino e Pierce Brosnan e Cynthia Nixon in quelli del padre e della madre di Thomas. Per due terzi la trama (benché molto già vista) sembra promettere scintille, ma il terzo atto si sforza così tanto di allineare tutti i birilli e chiudere nitidamente tutte le linee narrative, aggiungendo per buona misura una glassa buonistica alta un dito, da mandare definitivamente alle ortiche l'intero potenziale satirico dell'insieme. Viene voglia di rivedersi Il laureato, per l'ennesima volta.
È un relato del passaggio della tarda adolescenza alla maturità per un ragazzo intelligente e pieno di talento però che non è riuscito a trovare un suo posto nel mondo che lo circonda. Un film meravigliosamente newyorkese, con una trama brillante, puntellata di dialoghi intelligenti, freschi e molto attuali, sull’amore, i giovani, la famiglia e la vita contemporanea [...] Vai alla recensione »
Pellicola molto newyorkese, drammatica ma non troppo e con un cast veramente sublime, Jeff Bridges su tutti. Non lo paragonerei al Laureato o ad altri film del genere in quanto qui il tema portante è il rapporto padre-figlio, il resto è secondario. Da vedere.