Titolo originale | Ut og stjæle hester |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Norvegia, Svezia, Danimarca |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Hans Petter Moland |
Attori | Stellan Skarsgård, Tobias Santelmann, Danica Curcic, Pål Sverre Hagen, Anders Baasmo Christiansen Bjørn Floberg, Gard B. Eidsvold, Jon Ranes, Jonas Jörgensen, Sjur Vatne Brean, Tone Beate Mostraum, Maria Alm Norell, Marie Blokhus, Ane Ulimoen Øverli, Thorbjørn Harr, Jon Øigarden, Sebastian Stigh, Jan Gunnar Røise, Torjus Hopland Vollan, Aleksas Kazanavicius, Lukas Sødahl Moland, Edvin Lie Skår, Karigaila Jonas Jauniskis, Emilija Mikucionyte, Jurijs Krüze, Nikita Grigorev, Modestas Leskus, Vytenis Leskus, Anna Bjelkerud, Andreas Jonzell, Rolle Johannisson, Daniel Hoffmann, Ola Sund, Sofia Engman, Therese Johannsson, Sebastian Jonsson. |
MYmonetro | 2,51 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 marzo 2019
Un uomo deve fare i conti con il proprio burrascoso passato quando incontra una persona che proviene proprio da un mondo che pensava non esistesse più. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO NÌ
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Novembre 1999. In seguito alla morte della moglie, il sessantasettenne Trond Sanders ha deciso di lasciare Oslo per ritirarsi in un piccolissimo villaggio nel nord della Norvegia. In una serata invernale riconosce in un vicino di casa una persona che aveva conosciuto da ragazzo. Riaffiorano così i ricordi di un lontano 1948 quando Trond, allora adolescente, aveva trascorso un'intera estate in una baita vicino ad un fiume con il padre che allora ammirava tantissimo.
Lunghi pomeriggi nella foresta, corse su cavalli selvaggi e anche duro lavoro sui tronchi d'albero avevano costellato giornate ricche di momenti gioiosi ma anche dei primi tormenti.
Hans Petter Moland ha dichiarato che quando gli fu proposto l'adattamento del romanzo di Per Petterson rifiutò. Nel testo erano presenti troppe analogie con il suo vissuto e, in particolare, con il suo rapporto con la figura paterna e la sua terra d'origine. Il trascorrere degli anni gli ha permesso di elaborare meglio le problematiche del suo vissuto consentendogli di trovare la giusta misura per affrontarne le tematiche di base. Le quali sono quelle del rapporto genitore/figlio, del primo amore, della rivalità con il padre e della scoperta di un passato recente in cui il rapporto tra norvegesi e nazisti non era stato sempre limpido.
Come molte delle storie che raggiungono lo schermo dopo una lunga sedimentazione questo film è appesantito da un eccesso di elaborazione che ne frena in parte le potenzialità. A partire dall'uso un po' eccessivo della voce narrante che si accompagna a visioni paesaggistiche tanto pregevoli quanto a un certo punto ripetitive.
L'odio/amore con il padre è espresso con grande partecipazione dal giovane attore che ha il ruolo di Trond ragazzo. I suoi lineamenti nervosi, l'aria spesso incupita, il suo stesso sguardo comunicano gioia e rabbia con la giusta intensità. Ciò che manca è un ritmo narrativo che faccia del ricordo qualcosa di vivo anche per lo spettatore. Altrimenti il rischio è che, come si dice a teatro, la rappresentazione non passi la ribalta.
Un film (“dramma poliziesco” ?!) incredibilmente stucchevole, capace di suscitare soltanto un’insopportabile noia. Dialoghi praticamente assenti. Lunghe sequenze di espressioni di volti lugubri e muti, che riescono ad ammutolire regolarmente lo spettatore. Come si possa concepire un film del genere è un mistero. Una macchia per Moland e per il festival internazionale del cinema [...] Vai alla recensione »
Un film (“dramma poliziesco” ?!) incredibilmente stucchevole, capace di suscitare soltanto un’insopportabile noia. Dialoghi praticamente assenti. Lunghe sequenze di espressioni di volti lugubri e muti, che riescono ad ammutolire regolarmente lo spettatore. Come si possa concepire un film del genere è un mistero. Una macchia per Moland e per il festival internazionale del cinema [...] Vai alla recensione »
romanzo di formazione, ottime interpretazioni bel paesaggio...
Nel 1999, dopo un incidente d'auto nel quale ha causato la morte della moglie, l'anziano Trond Sandera (Stellan Skarsgård) si ritira in una baita immersa in un paesaggio nevoso, non lontano da Oslo. Qui una sera arriva Lars, un vicino della medesima età, che ha perso il cane. Lars, a poco a poco, diventa una presenza che porta Trond a ricordare eventi passati della propria infanzia e adolescenza.
Ognuno decide per se stesso nella vita, quando qualcosa arriva a fare troppo male, diceva suo padre, mentre raccoglieva le ortiche a mani nude che il giovane Trond non voleva raccogliere. Questa frase all'ormai 67enne Trond (Stellan Skarsgård) non ha mai smesso di tornargli in mente tutta la vita. Una vita solitaria e ritirata da vedovo dopo la morte accidentale della moglie in una piccola città nella [...] Vai alla recensione »
Un'estate di tanti anni fa, in campagna. Un fatto di sangue sepolto tra i ricordi. La memoria di un padre fedifrago con cui riconciliarsi. La vicenda di Fuori a rubar cavalli, il bestseller norvegese (Guanda) adattato da Hans Petter Moland, pare un catalogo programmaticamente stilato di temi maiuscoli: l'elaborazione del lutto, la tensione edipica tra padre e figlio, l'esplodere del desiderio (solo [...] Vai alla recensione »