Miracolo di una notte d'inverno

Il piccolo Nikolas vive in Finlandia in un villaggio di pescatori. Dopo la morte dei genitori e della sorellina viene adottato dalle famiglie della comunità che, essendo povere, possono tenerlo con loro solo per un anno. Quindi ad ogni vigilia di Natale Nikolas cambia casa ma, essendo un'abile intagliatore di legno, lascia di nascosto un regalo artigianale per ringraziare chi lo ha ospitato. In seguito a un periodo di penuria di cibo il bambino deve andare a servire il temibile Iisakki il quale però scopre le sue doti e gli diviene amico. Progressivamente, man mano che Nikolas cresce, la consegna dei doni si amplia. Sempre nel più totale anonimato.
Dalla remota Finlandia (terra che di Babbo Natale è esperta) giunge un film per famiglie di ottima qualità e in grado di attrarre adulti e bambini. Perché tutti (o quasi) si sono prima o poi chiesti (quando avevano ancora la fortuna di credere in lui) come vivesse Santa Claus prima di divenire il grande dispensatore di doni ai bambini. Questo film offre una risposta calandola in un clima dickensiano in cui la generosità del grande uomo con la barba bianca ha origine in un bambino precocemente segnato da un destino avverso che gli consente però di scoprire la solidarietà di chi lo circonda. È da un bisogno di riconoscenza che nasce l'idea di lasciare un senso tangibile che si espanderà poi nel voler regalare un sorriso ai piccoli il mattino di Natale. Juha Wuolijoki ambienta la vicenda in Lapponia e le offre il giusto mix di leggenda e di realismo offrendo anche un motivo di suspense. Perché man mano che Nikolas cresce e diventa un uomo e poi un vecchio il dubbio che possa morire si insinuerà nei piccoli spettatori più sensibili. La sceneggiatura non farà nulla per evitarlo per poi offrire alla fine una soluzione ricca di sentimenti positivi. 