Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 38 minuti |
Regia di | Roberto Meddi, Gioia Magrini |
Attori | Barbara Mastroianni, Chiara Mastroianni . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Le figlie di Marcello Mastroianni ricordano il padre a dieci anni dalla scomparsa.
CONSIGLIATO NÌ
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Lo sconosciuto del titolo, il Marcellus Dominicus Vincentius del sottotitolo, altri non è che il nostro Marcello Mastroianni, che ha lasciato gli schermi e le scene della vita nel 1996. Dieci anni dopo, davanti a una cinepresa che si è tramutata ormai in videocamera, le figlie Barbara e Chiara, l'italiana e "la francesina", per dirla come la diceva lui, si ritrovano per confrontare le foto e i documenti di famiglia e lasciare che evochino, come fotogrammi assemblati su un tavolo di cucina, il film della sua vita.
Dall'atto di nascita del '24, recuperato all'anagrafe di Fontana Liri, passando per la prima volta di Marcello al teatro Eliseo, quando in platea sedeva Visconti, per arrivare a ricordare con un sorriso l'ultima "pennichella" delle figlie e del padre sul divano parigino, a poco tempo dalla fine, il dialogo tra le sorelle rievoca un Mastroianni così privato che pare un genitore qualunque, uguale agli altri e a nessun altro.
I registi Magrini e Meddi (che nasce come assistente fotografo di Tazio Secchiaroli) fanno un uso col contagocce della viva voce del loro soggetto e lasciano fuori campo tutto ciò che è cinema e non privato, relegando veramente al ruolo di "sconosciuto" il più noto attore italiano in casa e all'estero. Il risultato impoverisce la figura di un uomo che con il cinema si è fuso, dandogli la vita e prendendosi in cambio l'immortalità. Per fortuna che il suo volto, umile e furbetto allo stesso tempo, spunta dalle fotografie e il suo sguardo si fa riconoscere oltre il filtro che vorrebbe rimpicciolirlo.
Per quanto nato da un'idea di Barbara Mastroianni, il documentario soffre anche della reticenza delle voci narranti, quasi che le figlie mettessero a disposizione con più disinvoltura la loro immagine e le loro carte piuttosto che le loro memorie nascoste. È una delicatezza che hanno preso dal padre, gentiluomo capace di rivestire di tenerezza anche la serietà, campione di discrezione e di tatto persino quando doveva annunciare alla figlia grande l'arrivo di una sorellina d'oltralpe.