Capitani coraggiosi

Ispirato all'omonimo romanzo di Kipling, il film racconta la storia di un ricco ragazzino, salvato da un pescatore. Il ragazzo passa qualche mese sulla goletta tra marinai rudi, ma di buon cuore. Per lui è una grande lezione di vita. Un buon film, arricchito da uno Spencer Tracy in gran forma: per questa interpretazione si guadagnò l'Oscar. 

La We’re Here arriva a Gloucester. Harvey prende con sé l’organetto di Manuel. Arriva anche Mr. Cheney, ma Harvey lo sente lontano e si chiude nel dolore per la perdita di Manuel. Mentre il ragazzo porta in chiesa il candelabro per il padre di Manuel, Disko parla con Mr. Cheney del legame nato tra i due. Viene officiata una cerimonia per i caduti del mare. Vi presenzia anche Harvey, che ora accetta il conforto del padre.

Capitani coraggiosi è una libera trasposizione del romanzo di Rudyard Kipling. Tramite il genere del viaggio per mare, film e libro seguono il percorso di formazione di Harvey, il suo passaggio dall’infanzia all’adolescenza vista come prima tappa verso la maturità. All’inizio della storia, Harvey è un bambino viziato e svogliato. La madre è morta (mentre nel libro è viva), il padre è assente. Mr Cheney scopre di non conoscere il figlio, di aver dedicato poco tempo alla sua educazione. Per stargli più vicino, lo porta con sé in un viaggio verso l’Europa, ma lungo il tragitto Mr Cheney si occupa più del lavoro che del figlio e Harvey continua a tenere un comportamento arrogante. In seguito a una sfida con altri ragazzi, Harvey cade in mare. La caduta in acqua è per il giovane una morte simbolica e insieme una rinascita, un’abluzione purificatrice. Il pescatore Manuel lo salva materialmente, e lo salverà spiritualmente. Harvey arriva a bordo della goletta We’re Here (Noi siamo qui). Si delinea così il contrasto tra due tipi di vita, di pensiero, di educazione: da una parte, il mondo della terraferma (della Cultura, dell’intelletto); dall’altra, il mondo del mare (della Natura, del sentimento), ossia il mondo della We’re Here (e il nome della goletta sembra un’asserzione orgogliosa di presenza e autonomia). Quello della terraferma è il mondo della ricchezza materiale, della logica del profitto, del potere e del successo. Quello del mare è il mondo della gioia di vivere e conoscere, della libertà, della poesia, dell’amore per la natura. Nel mondo multiforme della We’re Here, nello sconfinato mondo del mare, Harvey dimentica la terraferma, il passato e il futuro: esiste solo il presente, l’ora, il qui. Nel libro, Harvey trova una figura paterna sostitutiva nel capitano Disko. Nel film, il padre putativo di Harvey è Manuel, che lo rieduca attraverso i valori del mondo del mare, gli trasmette il saper fare del lavoro e il dover fare dell’etica, alternando affetto e severità. Il padre naturale di Harvey era chiuso nel lavoro, poco impegnato nell’educazione del figlio; al contrario, il padre putativo è sempre presente, si impegna con Harvey in ogni momento della giornata, come a dire che fare il genitore è un’esperienza da vivere e verificare ogni giorno con presenza costante. Come la pesca, anche l’essere padre deve fondarsi su un duro lavoro quotidiano; allo stesso modo, per Harvey la crescita non avviene di colpo, ma richiede ogni giorno lavoro e dedizione. Il tema centrale del film è il rapporto con la figura paterna, che riguarda non solo Harvey, ma anche Manuel. I padri naturali dei due primeggiano nei loro campi (il padre di Harvey negli affari, quello di Manuel nella pesca), e lasciano ai figli il proprio bagaglio di esperienza, che nel caso del padre di Harvey è il denaro, e nel caso del padre di Manuel è l’organetto, che serve a esprimere nella musica e nel canto la felicità scaturita dalla contemplazione della natura e della propria intimità. Harvey percorre, almeno temporaneamente, una via diversa da quella del padre, quella del mare; Manuel sceglie la stessa via del padre e, come il padre, muore in mare (nel libro, invece, Manuel non muore). Con la morte di Manuel, Harvey vive il dolore del lutto, della perdita, affronta una seconda morte simbolica, dopo la caduta in mare. Quando torna in porto dopo il viaggio iniziatico e ritrova il padre naturale, lo sente estraneo, come gli è estranea la terraferma, e si chiude nel ricordo del padre putativo. Solo durante la funzione funebre per i caduti del mare, accetta il conforto del padre, nel momento in cui questi si unisce autenticamente al dolore del figlio. Harvey separa il padre naturale dal mondo della terraferma e dai valori che in esso dominano, trova il mondo del mare anche nel padre naturale. Negli ultimi momenti del film, vediamo Harvey andare a pesca col padre e in sovrimpressione scorgiamo un primo piano di Manuel: per Harvey, il rapporto con la figura paterna si sostanzierà nell’unione tra il ricordo del padre putativo e la presenza di quello naturale. Il riferimento paterno del giovane sarà una figura sdoppiata: d’ora in poi sarà figlio di due padri. La morte e il dolore segnano per Harvey la fine dell’infanzia, il ritorno al mondo della terraferma, il distacco dal mare. Continuerà la sua vita e seguirà forse le orme del padre, ma al contempo avrà un legame con Manuel e il mondo del mare, che saranno traccia indelebile e guida sia per Harvey, per la sua condotta di vita, sia per Mr Cheyne, per la sua condotta di padre. Il mondo del mare trova con Harvey un modo di entrare nel mondo della terraferma e, in certa misura, di cambiarlo.