Titolo originale | L'appât |
Anno | 1995 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Bertrand Tavernier |
Attori | Marie Gillain, Richard Berry, Olivier Sitruk, Bruno Putzulu, Philippe Duclos Clotilde Courau, Jean-Louis Richard, Jeanne Goupil, François Levantal. |
Uscita | giovedì 4 maggio 1995 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Due ragazzi e una ragazza vivono una vita sprofondata nella noia. Fare tanti soldi è la loro meta e il metodo utilizzato è quello più rapido: rubarli.... Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO NÌ
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Due ragazzi e una ragazza vivono una vita sprofondata nella noia. Fare tanti soldi è la loro meta e il metodo utilizzato è quello più rapido: rubarli. Se per rubare è necessario uccidere, lo fanno senza alcun soprassalto morale. Tavernier tenta l'analisi psicologica di una generazione priva di valori, ma non tutto è a fuoco. Orso d'Oro al Festival di Berlino 1995.
Modesto film francese, di meta anni 90, premiato con l Orso d Oro a Berlino, ma accolto in Italia -che io sappia- con pochi entusiasmi. Senza ironia velenosa, a stupirmi non sono gli articoli in Italia, ma il premio a Berlino. Tavernier, animato probabilmente da buona fede -un film di poco precedente , L627, prende spunto dal reale coinvolgimento del figlio in vicende di drogaìì [...] Vai alla recensione »
Delitti e castigo a Parigi. Tre giovani amici - Nathalie, Eric e Bruno - sognano un’esistenza diversa, negli Stati Uniti, lontana dalla noia padrona delle loro vuote giornate. Nathalie (Marie Gillain), molto carina, di giorno lavora in un negozio di abiti, mentre la sera si reca in un ristorante di lusso a caccia di facoltosi clienti. Non si lascia andare ad alcunché di male, per la verità: si limita [...] Vai alla recensione »
Disperato, pessimista, angosciato: Bertrand Tavernier, regista di L’esca, premiato con l’Orso d’oro al festival di Berlino, guarda da sempre al presente con occhio cupo. Purtroppo, però, il suo sguardo sembra essersi fatto, con il passare degli anni, meno penetrante. Quando si rivolge al passato(Che la festa cominci..., Una domenica in campagna, La vita e nient’altro) o a situazioni quasi atemporali(Colpo [...] Vai alla recensione »