Anno | 1998 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Daniele Ciprì, Franco Maresco |
Attori | Pierrots, Marcello Miranda, Salvatore Gattuso, Carlo Giordano, Francesco Tirone . |
Tag | Da vedere 1998 |
MYmonetro | Valutazione: 0,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
|
La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. In Italia al Box Office Totò che visse due volte ha incassato 79 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. La rappresentazione vuole essere estrema, il filo è quello del precedente Zio di Brooklyn. Continuiamo a pensare che non sia difficile la pratica dello shock con le immagini, basta deciderlo. Nello Zio c'era qualche momento di forza espressiva, qui c'è solo presunzione e l'arroganza di un'attitudine che non c'è. I "due" hanno lanciato strali contro Venezia, che non aveva apprezzato il loro capolavoro. Inutile dire che il pubblico... la pensa come Venezia. Ma la tragedia più grande è che "la coppia" troverà i finanziamenti per altri film come questo.
Recensire questo monumento della cinematografia moderna, italiana ed europea richiede ingegni e sensibilità ben più alti delle mie. Tuttavia, la tragedia sessuale dell'uomo moderno, bestia abbandonata ai propri impulsi, nella solitudine, nella povertà, nell'abbandono estremo del meridione più profondo è la cosa che da subito ci sbatte in faccia questo film.
Diceva Marco Ferreri, il regista più anarchico del cinema italiano, che per combinare qualcosa bisogna riportare l'uomo allo stato brado, al livello animale (lo pensava anche Dino Risi): Ciprì e Maresco sono i registi che sono andati più all'estremo nella loro polemica contro una società non soltanto siciliana per la quale nutrono un dichiarato profondo disprezzo. [...] Vai alla recensione »
I film di Ciprì e Maresco sono in bianco e nero, e così pure i giudizi su di essi: o li ami o ti disgustano, bianco o nero. Difficile trovare una via di mezzo. Totò che visse due volte è composto da tre episodi: il primo racconta l'esistenza miserabile di Paletta, segnata dalle persecuzioni dei compaesani e dalla frustrazione sessuale; il secondo la storia d'amore [...] Vai alla recensione »
Film con un significato immenso, Ciprì e Maresco riescono ancora una volta a mettere in discussione il malcostume italiano utilizzando scene e tecniche puramente "pasoliniane". Un esempio di cinema grottesco, cattivo, struggente e cinico dove la classe dei due registi si vede e fa la differenza con tutto il cinema comico moderno fatto solo di volgarità senza un determinato scopo. [...] Vai alla recensione »
Nei suoi primi tre giorni di programmazione, in diciannove piccoli cinema nelle diverse città italiane, Totò che visse due volte di Daniele Ciprì e Franco Maresco ha avuto appena 6422 spettatori, ha incassato appena 68 milioni. Poco, molto poco. Fantastico: il film simboleggia dunque ben due mutamenti nel costume italiano. Da una parte ha accelerato nel Paese la fine della censura per gli adulti: il [...] Vai alla recensione »