Lietta Tornabuoni
La Stampa
Nei suoi primi tre giorni di programmazione, in diciannove piccoli cinema nelle diverse città italiane, Totò che visse due volte di Daniele Ciprì e Franco Maresco ha avuto appena 6422 spettatori, ha incassato appena 68 milioni. Poco, molto poco. Fantastico: il film simboleggia dunque ben due mutamenti nel costume italiano. Da una parte ha accelerato nel Paese la fine della censura per gli adulti: il fatto che fosse stato totalmente bocciato ed escluso per tutti da una prima commissione di censura e le conseguenti proteste, hanno certo contribuito alla approvazione da parte del Consiglio dei ministri d'un disegno di legge da sottoporsi al Parlamento che impedisce alla censura di vietare, bandire e sottrarre al pubblico qualsiasi film, che limita i poteri dei censori ai divieti per i minorenni. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1733 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 24 Marzo 1998