Il sorpasso

Film 1962 | Drammatico +16 108 min.

Anno1962
GenereDrammatico
ProduzioneItalia
Durata108 minuti
Regia diDino Risi
AttoriVittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora, Luciana Angiolillo Luigi Zerbinati, Franca Polesello, Linda Sini, Mila Stanic, Bruna Simionato, John Francis Lane, Annette Stroyberg, Nando Angelini, Edda Ferronao, Barbara Simon, Lilly Darelli.
TagDa vedere 1962
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 4,70 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Dino Risi. Un film Da vedere 1962 con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora, Luciana Angiolillo. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 1962, durata 108 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 4,70 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 9 maggio 2016

Due occasionali amici passano insieme una giornata di vacanza destinata a finire in tragedia. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello,

Consigliato assolutamente sì!
4,70/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA
PUBBLICO 4,11
ASSOLUTAMENTE SÌ
Il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza.
Recensione di Pino Farinotti
Recensione di Pino Farinotti

Il giorno di Ferragosto due occasionali amici, uno studente universitario un po' timido e un quarantenne immaturo, passano assieme la giornata spostandosi con l'auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all'epilogo inatteso e drammatico: la morte dello studente causata dall'incoscienza dell'altro. Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto e lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la figura di padre. La partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in quesa scuola dei dritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di rotta mostrato all'epilogo. Un risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come ne La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio che poggiava su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema centenario.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 15 marzo 2011
Paolo Bisi

Bruno Cortona, quarantenne romano, trova nel correre in macchina e nel sorridere alla vita l'unico modo per non abbattersi e non pensare ai fallimenti a cui è sempre andato incontro. Nella calda giornata di ferragosto, coinvolge nelle sue avventure un timido studente di legge, Roberto. Il contatto con Bruno e con la sua voglia di vivere lo cambieranno per sempre, fino all'ultima curva, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 settembre 2010
chriss

Il sorpasso è un capolavoro del cinema on the road. Ad esser pignoli è il primo road-movie all' italiana ed il capostipite di una piccola, grande famiglia di film (on the road), compresi quelli americani (Easy rider, Fandango, Thelma e Louise, Duel, the Hitcher, solo per citarne alcuni). Il film, considerato uno degli emblemi del boom economico dell' Italia del dopoguerra, divenne [...] Vai alla recensione »

venerdì 29 maggio 2009
ziogiafo

ziogiafo – Italia, 1962 - Da una stretta collaborazione tra Dino Risi ed Ettore Scola nacque questa splendida ma pungente commedia che riportava sul grande schermo in maniera realistica gli “effetti collaterali” del boom economico italiano, quasi sfociando nel documentario. Una sorta di road-movie all'italiana che affronta tante tematiche dell’epoca, da quelle più frivole a quelle più complesse, a [...] Vai alla recensione »

domenica 25 aprile 2010
riccardo-87

Semplicemente uno spettacolo! Commedia all’italiana del più alto livello, “il sorpasso” di Dino Risi si merita senz’altro un posto nell’olimpo del cinema italiano e mondiale. La finezza che percorre le scene di questo capolavoro è indescrivibile, come la genialità del regista nel porre accanto le due personalità opposte di Roberto Mariani ( Jean – louis Trintignant) e Bruno Cortona (Vittorio Gassman), [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 maggio 2018
Parsifal

Dino Risi, regista ed autore d'eccellenza del cinema italiano, nel 1962 con i fraterni amici e colleghi Scola e Maccari diede vita ad un vero e proprio capolavoro, tutt'ora attualissimo nei contenuti, il rimo road- moavie europeo ,a la quale si ispirò anche D.Hopper nella stesura della sceneggiatura di Easy Rider. Nella Roma abbandonata e deserta del giorno di Ferragosto, si aggira con [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 novembre 2012
Filippo Catani

Ferragosto a Roma. Un uomo decisamente immaturo fa casualmente la conoscenza con uno studente di giurisprudenza introverso. I due vivranno la giornata di Ferragosto e quella successiva all'insegna della spericolatezza. Il film fa giustamente parte dell'Olimpo del cinema italiano e non solo e non fa che aumentare i rimpianti dello spettatore contemporaneo per un cinema, un genere e degli attori [...] Vai alla recensione »

sabato 3 novembre 2012
ciboxgiallorosso

Quando in Italia si scrivevano commedie con una profondità e un'ironia(nel senso pirandelliano del termine) davvero introvabili al giorno d'oggi. Come non accorgersi della bellezza dell'ironia che mette in relazione poli opposti e ci permette di sentire, attraverso risate che mettono di buon umore, il peso di due persone davvero in contrapposizione tra loro.

giovedì 10 luglio 2014
Luigi Chierico

Correva l’anno 1962 allorché il già noto e bravo regista Dino Risi decise di girare “Il sorpasso” affidando nelle mani del già “Mattatore” Vittorio Gassman l’allora splendida Lancia Aurelia Sport, per le sue scorribande su strada. Il risultato fu eccezionale ed ancora oggi il film lo si ricorda e rivede volentieri.Vittorio di 40 anni è Bruno Cortona, Jean-Louis Trintignant di 32 anni è Roberto Mariani.L’età [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 maggio 2013
Rankine

Un grande cineasta, a volte, riesce a fare un buon film raccontando semplicemente gli stereotipi che caratterizzano un’epoca e una nazione. Ma come mai Il sorpasso non è semplicemente un buon film ma un capolavoro, un cult movie capace di far sognare generazioni? Qual è il segreto di questo film? La risposta, tanto banale quanto geniale, sta proprio nella magistrale interpretazione di Gassman e di [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 dicembre 2011
Gianni Lucini

«Tutti ar mare, tutti ar mare/a mostra’ le chiappe chiare/co’ li pesci in mezzo all’onne/noi s’annamo a divertì…» (Tutti al mare, tutti al mare/a mostrare le chiappe chiare/con i pesci in mezzo alle onde/ci andiamo a divertire). La canzone nata dalla fantasia popolare, strutturata da un anonimo cantore e resa più tardi famosa dall’interpretazion [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 gennaio 2010
lamax61°

Amaro o dolceamaro? Il furfante ce la fa sempre. L'italiano è un po' furfante e maestro nell'arte di arrangiarsi e trovare la scappatoia necessaria per schivare la sorte. Tutti preci/difetti che Risi esalta  con sapienza Da qualche parte ho letto che anche Scorsese reputa questo film un "masterpiece" al quale lui si è spesso ispirato.

martedì 17 agosto 2021
bryan_finley

Il film simbolo sul boom economico degli anni '60 in Italia. Gassman superlativo, ruba la scena a tutti. Bruno Cortona è un bellimbusto arrogante che solo lui poteva interpretare al meglio, Trintignant si adatta a una parte da "spalla" ma è grandioso anche lui. La Lancia spider sportiva completa il trio dei protagonisti. Già, due attori più un'attrice femmina [...] Vai alla recensione »

martedì 19 gennaio 2016
andrejuve

“Il sorpasso” è un film del 1962 diretto da Dino Risi. Bruno Cortona nel giorno di ferragosto vaga nella periferia di Roma a bordo della sua autovettura. A un certo punto si ferma a bordo della strada e nota un’abitazione all’interno della quale è situato un giovane ragazzo, di nome Roberto Mariani, il quale è intento a studiare per preparare un esame di [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 marzo 2015
Great Steven

IL SORPASSO (IT, 1962) diretto da DINO RISI. Interpretato da VITTORIO GASSMAN, JEAN-LOUIS TRINTIGNANT, CATHERINE SPAAK, LUCIANA ANGIOLILLO, CLAUDIO GORA, LUIGI ZERBINATI, FRANCA POLESELLO, LINDA SINI, JOHN FRANCIS LANE, ANNETTE STROYBERG, NANDO ANGELINI Bruno Cortona, venditore di mobili dal carattere vivace e irriverente, e Roberto Mariani, timido studente iscritto alla facoltà di legge, [...] Vai alla recensione »

domenica 13 maggio 2018
stefano capasso

Nel giorno di ferragosto, per le strade di una Roma deserta e chiusa per ferie, il quarantenne Bruno, cerca di organizzarsi la giornata di vacanza a bordo della sua Lancia Aurelia Sport. Casualmente incontra Bruno, giovane studente universitario dal carattere timido e riservato: l’esatto opposto di Bruno. Coinvolto suo malgrado ad uscire per un pranzo fuori porta Roberto non perde occasione per [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 agosto 2014
Video-r

È l'estate del 1962 e Bruno Cortona (Vittorio Gassman), incallito playboy della capitale, si aggira in una Roma deserta, alla ricerca di un telefono e di sigarette. In questo suo vagabondare senza sosta arriva infine sotto casa di Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), giovane studente di legge, che si lascia facilmente convincere a seguirlo nelle sue scorribande.

giovedì 19 dicembre 2013
DOMENICO RIZZI

Smaliziato ritratto dell'Italia del boom economico, che si è lasciata alle spalle le tragedie della guerra, della  fame e della miseria. In questa domenica di metà agosto, la gente è tutta al mare e Bruno (Gassman) - un trentaseienne che vive alla giornata a bordo di un'auto sportiva - incappa nel timido studente universitario Roberto (Trintignan [...] Vai alla recensione »

sabato 1 ottobre 2022
Giovanni Morandi

 Questo film fu il primo road-movie italiano e, non solo (gil americani Easy Rider e Thelma & Louse vennero molto dopo). Che gli italiani, siano da sempre attirati dai motori è un dato di fatto, poi al tempo del boom, sulle nostre strade sfrecciavano auto di ogni tipo e per ogni tasca e non servivano solo per andare da un punto ad un altro della nostra splendida penisola, erano, [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 agosto 2020
elgatoloco

"IL Sorpasso"(Dino Risi, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con Ruggero Maccari e Ettore Scola, 1962), oltre ad essere uno straordinario affresco del Ferragosto del"boom"(come sempre"boom"per pochi, ricchi, frattaglie, al massimo, per gli altri), è pià che il confronto tra due generazioni(i quarantenne interpretato da Gassman e lo studente, comunque [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 luglio 2020
xblefrlo

Nella Roma deserta di Ferragosto, il timido Roberto, intento a studiare per il suo prossimo esame universitario, riceve la visita inaspettata ed indesiderata di Bruno, un tipo molto estroverso che da un po' di tempo sfreccia a bordo della sua spider in cerca di una sigaretta. Sebbene il giovane studente sulle prime sia molto diffidente nei confronti dell'ospite, anche a causa della notevole [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 ottobre 2011
Gianni Lucini

«Decappottabile e supercompressa», così Bruno Cortona, il protagonista del film definisce la sua Aurelia B 24. Cortona ha il volto di Vittorio Gasmann ed è l’emblema dell’euforia eccessiva che domina gli anni del boom. La vettura, insieme a Jean-Louis Trintignant, è una sorta di terza protagonista della vicenda destinata a finire distrutta nella tragica [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 febbraio 2010
elchico

Ottimo film,chiaro,una magnifica fotografia dell'Italia che era,con i suo costumi,usanze,pregi e difetti.Chi ama l'Italia deve amare questo film.La sequenza del film e' un scontro psicologico tra i due personaggi,uno arrivista,opportunista e irresponsabile,il classico cialtrone,l'altro introverso,ma riflessivo,di buon costume.Un viaggio che non stanca mai,e i due personaggi piano piano si avvicinano,si [...] Vai alla recensione »

domenica 25 dicembre 2011
Dandy

Spaccato irrefrenabile e sfacciatamente sociologico dell'Italia del boom,i cui difetti vengono incarnati(euforia incontenibile ma artificiale,il cinismo presuntuoso,l'irresponsabilità)così come i pochi pregi(l'ottimismo,l'allegria)dall'istrionico Gassman(in un ruolo originariamente pensato per Alberto Sordi).Geniale per la fusione tra commedia e road movie(pare che Dennis Hopper ci si sia ispirato [...] Vai alla recensione »

martedì 25 gennaio 2011
TheMichTemp

Gassman incontenibile e in forma strepitosa.

mercoledì 26 agosto 2009
giuseppepilone

Forse non tutti sanno che la vettura scelta per il film 'Il sorpasso' inizialmente si trattava di una Alfa Romeo Giulietta spider. Solo all'ultimo momento si è optato per la Lancia Aurelia Sport spider. Si tratta di un aneddoto confermato molti anni fa dalla autorevole rivista 'Quattroruote'. Anche l'attore inizialmente scelto era il compianto Alberto Sordi e non Vittorio Gassman.

martedì 25 agosto 2009
luc66

film capolavoro che racconta la straordinaria voglia di vita dell'Italia degli anni '60 (che decennio fantastico!). Gassman e Trintignant sono calati perfettamente nei loro ruoli: come non immedesimarsi e non amare il personaggio di Bruno che con la sua esplosiva vitalità e leggerezza (nonché cialtroneria) stravolge la giornata di uno spento e represso studente coinvolgendolo in una serie di avventurose [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 ottobre 2009
porpo

Caro Francesco, la mia personale opinione è che la riflessione sull'ambiguità dei concetti di "bene" e "male" non fosse assolutamente nelle intenzioni più sentite dal regista. Questo film esprime la sua grandezza, a mio avviso, non tramite un confronto di valori cosmici, ma per mezzo di allegorie prettamente sociali, temporalmente e geograficamente collocabili e riconoscibili.

sabato 19 dicembre 2015
sverin

Un film di grande pregio, filante, appassionante, brioso, ricco di eventi, articolato, dinamico, "on the road". I personaggi sono centrati in pieno, verosimili. Gassman eccezionale e vero. Anche drammatico e pregevolemente amaro nei suoi contenuti, anche prima del dramma finale. Fotografa con  abilità gli ultimi scenari dei tempi prima del "boom economico".

domenica 23 dicembre 2018
Inesperto

Un classicissimo del cinema nostrano. In parte commedia, in parte drammatico, questo film ci racconta l'avventura di due uomini che passano 2 interi giorni insieme da perfetti estranei. E' un pezzo di vita che due caratteri praticamente opposti si trovano ad affrontare insieme, trovando appoggi morali l'uno nell'altro. Bruno, uno splendido quarantenne nullafacente e solitario on the [...] Vai alla recensione »

domenica 22 gennaio 2017
Aieie Brazorf

vai cavallina!!!

venerdì 5 agosto 2016
street_spirit

Sicuramente la miglior commedia italiana tra quelle che ho visto

sabato 17 ottobre 2015
marilena

Potrebbe appararire come un banale quadro dell'Italia di quegli anni questo capolavoro del cinema nostrano che sembra esssere stato girato ieri: dialoghi incalzanti, spunti di riflessione attualissimi sui più svariati temi: gli affetti, la libertà, la solitudine, la passione per le donne, per le 4 ruote e per la velocità, il non voler programmare nulla , ma semplicemente vivere [...] Vai alla recensione »

martedì 13 ottobre 2015
Filippo

Dddddddd

lunedì 12 ottobre 2015
Filippo

ddsdffd

martedì 18 marzo 2014
Barolo

Splendido film da vedere e rivedere per catturarne tutte le sfumature,sono completamente d'accordo con la recensione di "ciboXgiallorosso"che paragona il viaggio di trintignant alla discesa  di Dante nei gironi infernali,la pellicola è veramente straordinaria nei dialoghi, nelle atmosfere, nelle musiche e nella recitazione.

lunedì 16 agosto 2021
elgatoloco

Con un esordio un po'ossimorico, direi che"IL sorpasso"(DIno Risi, 1962, scrittodal regista con Ettore Scola e Ruggero Maccari)è ancora attualissimo, se lo  si contestualizza storicamente: Italia del boom economico, società(invero solo per pochi)"affluente", inganno legato ad illusioni consumistiche(Ferragosto, vacanza al mare etc.

lunedì 12 ottobre 2015
Filippo

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lunedì 12 ottobre 2015
Filippo

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FOCUS
FOCUS
lunedì 27 giugno 2022
Pino Farinotti

Jean-Louis Trintignant è stato adeguatamente celebrato. Lo meritava. Rete4 ha trasmesso Il sorpasso, capolavoro del nostro cinema di tutte le epoche e magnifica istantanea di quel grande attore francese. Come molti ho rivisto il film di Dino Risi, e, come tutti, non l’ho abbandonato per tutta la proiezione, sopportando l’“insopportabile” pubblicità pur di non perdere neppure un secondo.

É più che doveroso, quel promemoria: “riraccontare” Il sorpasso, che in sessant’anni non ha perso niente della sua vedibilità.

La regia è di Risi, gli attori sono Vittorio Gassman, Claudio Gora, Catherine Spaak, Jean-Louis Trintignant. Ma lo sappiamo. Il giorno di Ferragosto due occasionali amici, uno studente universitario un po’ timido e un quarantenne immaturo, passano assieme la giornata spostandosi con l’auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso e drammatico: la morte dello studente causata da un incidente causato dall’incoscienza dell’altro. Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra.

Un’intuizione geniale è all’origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all’italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell’impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l’intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un’intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico.

In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto e lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la figura di padre. La partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L’attonito Trintignant in questa scuola dei dritti è infatti l’unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell’epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle.

Come in La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d’oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema.

FOCUS
martedì 8 ottobre 2019
Pino Farinotti

Qualche giorno fa il canale Iris ha proposto Il sorpasso, del 1962, di Dino Risi, con Vittorio Gassman. È un film eterno e grande. Fa parte della cosiddetta "Commedia all'italiana", la magnifica corrente che prese il testimone del neorealismo. E che testimone. Sopra ho scritto "eterno". Ci sono film storicizzati, che hanno segnato una stagione, ma passata quella stagione hanno perso molto, a volte tutto, della loro "vedibilità". Ho spesso fatto l'esempio di Jules e Jim, casualmente del 1962, manifesto della famosa, sopravvalutata Nouvelle Vague, per estetica e contenti. Adesso vale la pena di guardarlo se sei allievo di una scuola di cinema. Ma il Sorpasso non ti lascia un momento. Cominci e rimani fino alla fine. In quell'epoca i cineasti possedevano qualità e coraggio, prendevano posizione, alludo, fra gli altri, a titoli come La grande guerra (Monicelli), I mostri (Risi), Il Boom (De Sica), Tutti a casa (Comencini). C'era il coraggio dell'amarezza, del dramma e del finale non felice, ma raccontati con leggerezza e col sorriso. Grande cinema davvero. E ai registi aggiungo gli sceneggiatori, gente come Age e Scarpelli, Sonego, Scola e Maccari, che hanno saputo raccontare l'Italia, con un'efficacia che non riscontri nella letteratura nobile degli scrittori loro contemporanei.

Anche il Sorpasso ti diverte ma la chiusura è... crudele. Tutti ricordano la storia. Il quarantenne Bruno (Gassman) conosce per caso lo studente Roberto (Trintignant) a Ferragosto. La città è vuota e Bruno, affascinante e simpaticamente prepotente, "costringe" il giovane a passare due giorni con lui. Bruno guida un'Aurelia sport supercompressa, che all'epoca divenne di moda, come la Aston Martin DB 6 di Bond in Goldfinger, - fatte le debite ...sproporzioni - e siamo sempre nel '62, e la Mustang di Trintignant di Un uomo, una donna, pochi anni dopo. Gassman suona quel maledetto clacson e dispensa la sua filosofia spicciola. Accompagna Roberto nel posto delle sue vacanze da bambino, gli distrugge il ricordo della famiglia dimostrandogli il cugino non è figlio di suo zio, ma del fattore. Incontrano un domestico, Occhio fino, visibilmente gay. Gassman dice "Così avete anche la checca di campagna... non lo avevi capito? Occhio fino... finocchio." Nemmeno Risi, e nessun'altro, potrebbe permettersi un passaggio del genere in questa epoca.

Poi eccoli sulle spiagge della Versilia. E lì, quel genio di Risi sostiene il racconto con gli inserti irresistibili delle canzoni di allora, "L'uomo in frac" di Modugno, "Saint Tropez" di Peppino di Capri, "Quando calienta el sol" dei Marcellos Ferial, "Con le pinne fucile ed occhiali" di Vianello. Roberto, all'inizio imbarazzato e infastidito, a poco a poco sta al gioco. Si lascia sedurre dalla personalità di Bruno. Alla fine, in macchina è lui a premere il clacson, a incitare Bruno ad andare più forte. Tanto che hanno un incidente. Bruno resta illeso, Roberto muore.

Sia chiaro, Dino Risi è una della mie passioni, scontato che le sue scelte fossero corrette. L'ho detto più volte, niente è più discrezionale del cinema. Però una "discrezione" può essere quella di (ri)considerare, magari per puro esercizio, gli equilibri drammaturgici di una storia. Non c'è dubbio, che dopo aver seguito Gassman e Trintignant nel loro road, dopo la partecipazione, l'identificazione, l'assunzione, soprattutto il divertimento e il sorriso, quel finale cada come una mannaia. Ci resti male. Ti eri troppo affezionato. Ecco una proposta di alternativa. Il film iniziava con Roberto alla finestra che vede Bruno lì sotto, si parlano e nasce il rapporto. Roberto sta preparando un esame di giurisprudenza. Bruno vede il volume "mamma mia, che noia", poi fa la telefonata che doveva fare. E poi comincia il loro viaggio. Nuovo finale: Bruno riporta a casa Roberto, che dalla finestra vede Bruno che lo saluta dall'"Aurelia" e riparte strombazzando. Non c'è dubbio che Risi avrebbe dettato l'espressione e le mosse giuste a Trintignant, che si risiede davanti al testo di legge, con un sorriso vagamente amaro: ha toccato un'esperienza di vita che non sarà la sua. Migliore o peggiore, chissà. Ci poteva stare.

Frasi
Chi è 'sta cicciona?
Mia mamma.
Ah perbacco, bella donna!
Dialogo tra Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant) - Bruno Cortona (Vittorio Gassman)
dal film Il sorpasso
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Irene Bignardi
La Repubblica

Come eravamo. O come erano: i solitari di un tempo, i timidi, i prepotenti, gli sbruffoni, gli esibizionisti, le ragazze in fiore di quarant'anni fa, o giù di lì. Come eravamo in agosto, nell'Italia del boom, in una Roma deserta, così diversa, così vuota, così metafisica. Ë a Ferragosto che inizia il capolavoro di Dino Risi, protagonista una Aurelia «decappottabile e supercompressa», simbolo del ritrovato [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Uno degli esponenti più tipici degli uomini di oggi è il fatuo, sicuro di sé, millantatone, grossolano e chiassoso, che vive di espedienti, che crede di vincere sempre, che non immagina nemmeno di incontrare gente di parere contrario, poco disposta a servirlo, e che alla fine, nonostante la sua disinvolta sicumera, è costretto ad ammettere, volente o nolente, di aver sempre fallito: in amore, in affari, [...] Vai alla recensione »

NEWS
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venerdì 17 agosto 2012
Rossella Farinotti

Il tempo, cinquant'anni, è decisamente sufficiente per un giudizio, meglio, per un'affermazione del resto abbondantemente ... affermata: Il sorpasso, di Dino Risi, è un capolavoro, probabilmente "il" capolavoro del regista.

winner
miglior attore
Nastri d'Argento
1963
winner
miglior attore
David di Donatello
1963
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