George and Tammy

Cresciuta in una fattoria di cotone nel Mississippi, Virginia Pugh è una grande appassionata di musica e fin da bambina è fan della stella del country George Jones. Dopo gli studi di canto e il matrimonio con l'autore di canzoni Don Chapel, Virginia riesce a iniziare la carriera da cantante sotto lo pseudonimo di Tammy Wynette. Nonostante una vita di abusi, grazie alla sua determinazione è divenuta una stella in ascesa del country: per questo, le viene offerto di aprire un concerto del suo idolo George Jones, che a causa dei problemi di alcolismo sta invece cominciando a perdere smalto. Fin dal primo incontro, tra i due nasce un'intesa che darà vita a una prolifica collaborazione artistica e a una storia d'amore intensa e tormentata, capace di superare i confini del matrimonio.

Ispirato al libro di memorie di Georgette Jones "The Three of Us", George e Tammy è un potente biopic musicale che racconta - tra realtà e finzione - la tragica ma straordinaria vita di una coppia che ha segnato la storia musicale degli Stati Uniti.

Profonda e mai pietista, la miniserie ricostruisce attraverso uno sguardo penetrante l'immagine dei due cantanti, senza dimenticare il contesto storico-sociale e regalando al pubblico delle performance attoriali di rara intensità.

Per apprezzare George e Tammy non è necessario essere fan della musica country o conoscere le canzoni di Tammy Wynette e George Jones. Benché la miniserie sia ricca di esibizioni musicali che raccontano talvolta per assonanza talaltra per opposizione le vicende narrate, la profondità degli eventi in scena supera le coordinate spaziali e temporali cui si riferisce per dare alla luce una storia ricca di umanità in grado di raggiungere l'emotività di qualsiasi spettatore.

L'amore tre George e Tammy è infatti un amore sincero e passionale, capace di attraversare le epoche e di sopravvivere alle avversità. E di avversità ce ne sono non poche in questa storia triste e imperfetta, fatta di abusi, maltrattamenti, dipendenze e fragilità. Ad emergere con maggior forza è la figura di Tammy, una donna resa fragile dalle continue violenze subite, ma non per questo debole. Con la sua splendida interpretazione Jessica Chastain dà infatti vita a una donna complessa e determinata, che ha saputo portare avanti la sua carriera nonostante gli abusi sopportati all'interno di un mondo fatto per gli uomini.

Se per George - un Michael Shannon in ottima forma - la dipendenza da alcool è, agli occhi dei fan dell'epoca, un elemento di colore, a Tammy non è concessa alcuna défaillance, pena la disintegrazione della sua immagine pubblica. E questo lo sanno bene gli uomini che la circondano, sempre pronti a ricattarla facendo leva sui pregiudizi di una società ancora incapace di riservare un equo trattamento alle donne. Lo sa soprattutto George Richey, ultimo marito della cantante interpretato da un ispiratissimo Steve Zahn, che con la sua recitazione riesce a suscitare un forte senso di repulsione nello spettatore. Dopo i primi episodi, la presenza di Richey in ogni inquadratura risulta inquietante e opprimente, quasi claustrofobica.

Impossibile poi non citare i costumi, estremamente fedeli a quelli indossati da Jones e Wynette nel corso delle esibizioni pubbliche, messe in scena attraverso performance musicali intense e credibili sostenute dalla recitazione di Shannon e Chastain, che soprattutto cantando riescono a restituire tutte le nuances del complicato e intenso rapporto tra i due.

Insomma, dopo il due volte premio Oscar Gli occhi di Tammy Faye - vincitore nel 2022 del premio alla Miglior attrice per Jessica Chastain e del Miglior trucco e acconciatura - Abe Sylvia firma un altro biopic di qualità, che pur non distanziandosi dai canoni del genere colpisce nel segno, dipingendo un duplice ritratto ricco di colori e sfumature. Impossibile rimanere indifferenti a George e Tammy. 