Digimon Adventure - Last Evolution Kizuna

Cinque anni dopo gli ultimi eventi raccontati nella saga delle Digimon Adventure, i Digiprescelti sono cresciuti e non sono più ragazzi. Tra questi, Izzy dirige un'azienda di tecnologie avanzate, Joe si è a medicina, Mimi è una influencer, Sora si è dedicato all'attività di famiglia e Taichi è pure uno studente universitario, andato nel frattempo a vivere da solo. È lui ad accorgersi che i partner Digimon di ciascuno di loro sono a tempo e che, battaglia dopo battaglia, il conto alla rovescia non solo è cominciato, ma si velocizza dopo ogni scontro. Che fare, dunque? Combattere per difendere i bisognosi o abbandonare la lotta e preservare il rapporto con il Digimon?

Dopo più di vent'anni di storie e infiniti personaggi, l'universo dei Digimon parrebbe essere giunto al termine della sua corsa con questo film d'animazione spettacolare e roboante, ma anche stranamente malinconico e forse definitivo.

Come molte altre saghe (animate e non), quello delle Digimon Adventure è un vero e proprio mondo, un universo parallelo. Oggi va di moda dire multiverso, o più ancora franchise, se le considerazioni si fanno soprattutto sugli aspetti produttivi e commerciali di prodotti pensati in serie.

Ora che dovremmo essere giunti alla fine, a ripercorrerne le tappe di tutto il ciclo di Digimon s'impiega quasi più tempo che a vedere quest'ultimo capitolo, l'ultima evoluzione.

Nate nel 1999 dalla fantasia di Akiyoshi Hongo e della Toei Animation, le Digimon Adventure hanno generato film, serie, cortometraggi, romanzi, fumetti, drama-CD, videogame, giocattoli, giochi di carte e vari altri oggetti collezionabili a partire da uno spunto che ancora oggi regge l'intera impalcatura: un gruppo di ragazzi e ragazze viene trasportato in una dimensione parallela, il Digiworld, per salvarla dall'invasione di forze malvagie. I cinque ragazzi e le due ragazze sono dei Digiprescelti e a ciascuno viene assegnato un Digimon partner, che in realtà sta al loro fianco (a loro insaputa) fin dalla nascita. Grazie a dei Digivice, i Digimon dei Digiprescelti (con tutti questi prefissi sembra di stare nella parodia di "Strange Days" del Moretti di Aprile...) assumono varie forme e varie modalità di combattimento con il quale sbaragliare gli avversari.

Il resto è storia di vari film e infinte ramificazioni di trama che ora dovrebbero essere giunte al termine, tra l'affetto dei fan della prima ora, l'orrore di alcuni di quei fan della prima ora e l'entusiastica adesione dei fan raccatati nel frattempo per strada. Digimon Adventure: Last Evolution Kizuna si svolge cinque anni dopo gli eventi della serie di film in sei parti, Digimon Adventure Tri, e mette i protagonisti di fronte alla scelta tra l'esaurimento del rapporto con i fedele partner e l'eventualità di anteporre l'affetto e l'amicizia all'impegno nella battaglia.

Il tono stranamente malinconico dell'operazione - con momenti in cui l'azione si placa e i personaggi si soffermano sul loro futuro in sequenze misteriosamente silenziose - è forse la concessione principale ai reduci ormai cresciuti degli anni '90, insieme ad alcuni passaggi che riprendono l'animazione originale, più pastosa e artigianale, di Mamoru Hosoda, regista dei primi film.

Per il resto siamo di fronte a un classico film d'animazione contemporaneo, rivolto a un pubblico ultra-specializzato che sa tutto di ciò che succede e coglie idealmente ogni derivazione e autocitazione del franchise. A conferma della natura autoriflessiva, da un lato il film gioca sulla ripresa del passato (tutto ricomincia nelle strade di Tokyo), dall'altro presenta continue e mirabolanti scene d'azione all'interno di un plot da detective story.

Nel film non mancano le classiche cose dall'universo Digimon (commenti saccenti dei personaggi, schermi interattivi, incroci fra eroismi e nerdismi, colori esplosivi, musica incalzante, elogio dell'unione), ma c'è anche un'anima più dolente del solito e una consapevolezza matura della caducità delle cose, in linea comunque con la tendenza della saga a trattare temi adulti, come la morte, la separazione e la fine delle relazioni.

Non è un caso che agli appassionati e alla critica americana il film abbia fatto venire in mente la saga di Toy Story, e in particolare l'idea di cantare la fine dell'infanzia e la necessità di dire addio ai propri compagni di giochi. Vedere per credere il finale a suo modo elegiaco, in cui una vicenda lunga più di vent'anni e fatta di battaglie, alleanze, mostri, resistenza umana, tecnologia e creatività si congeda dal proprio pubblico con una pioggia di fiori di ciliegio...

Sarà la fine definitiva, o solo un arrivederci? «Aspettami, verrà a incontrarti assolutamente»... 