Intraprese da giovanissimo la carriera di giornalista, in veste di collaboratore di quotidiani prestigiosi, come La Stampa, Il Resto del Carlino, La Gazzetta del Popolo, e di riviste come Tempo, Settimo Giorno, L'Europeo. Da non sottovalutare neppure la sua attività di direttore di un settimanale satirico, Cantachiaro, e quella di inviato speciale per Il Momento, L'Espresso ed Epoca. Divenuto in seguito un quotato critico teatrale, entrò a far parte del mondo del cinema, dapprima come sceneggiatore, in collaborazione con altri; poi, verso la metà degli anni Quaranta, comparve in veste di attore caratterista in numerosi film, specializzandosi in ruoli di avvocato difensore, di giudice o di pubblico ministero, personaggi ai quali diede vita con ironica credibilità. Degna di nota, a questo proposito, la sua interpretazione dell'esuberante avvocato ne Il bigamo (1955, Luciano Emmer) In qualità di sceneggiatore Talarico collaborò con registi di fama, come Luigi Zampa, Mario Camerini, Luciano Emmer, Dino Risi, Alessandro Blasetti, prediligendo una filmografia di genere comico-satirico. Tra le sue migliori sceneggiature, scritte in collaborazione, vanno ricordate Il brigante Musolino (1950, Mario Camerini), Anni facili 1953, Luigi Zampa), per il quale vinse il Nastro d'Argento, Il bigamo (1955, Luciano Emmer), Io, io, io... e gli altri (1966, Alessandro Blasetti). In collaborazione con Ugo Pirro, nel 1966 firmò anche la sceneggiatura per Luisa Sanfelice, uno sceneggiato televisivo interpretato da un'eccellente e sobria Lydia Alfonsi e andato in onda con la regia di Leonardo Cortese.