Pittore espone alla Trart di Trieste, fino al 25 novembre
TRIESTE, 16 OTT - Che l'artista debba inventare (o
reinventare) è un principio indiscutibile. Borges lo faceva con
i luoghi, con i personaggi, Michaux con le parole, altri con più
o meno fantasiose neografie, sistemi spionistici compresi. Piero
Porro, sensibile e delicato pittore di origine istriana, lo fa
con la calligrafia.
Migliaia di parole, simili a raffinati autografi - spesso
ossessivamente e disciplinatamente reiterati - compongono più di
una frase, quasi un paradigma concettuale. Con un dato
inconfutabile: la bellezza. Dunque, il senso della mostra
"Ritualità laica per un dada classico", inaugurata alla galleria
d'arte Trart, dove resterà fino al 25 novembre, è proprio
questo: recuperare la bellezza. (ANSA).
(ANSA)