La grande performer si racconta al Maxxi
ROMA, 3 DIC - Fiabe, saghe, miti, ma anche specchi,
coni, pesci, api, bambini, paesaggi 'radicali': l'universo di
Joan Jonas, protagonista dell'avanguardia Usa degli anni '70 e
ancora oggi autrice di geniali performance e installazioni, è un
continuo fluire di rimandi letterari, suggestioni magiche e
naturali, linguaggi, dinamismo, nel segno di un'arte che non si
ferma nemmeno nei periodi più bui.
"Oggi essere americani è tremendo, possiamo solo andare
avanti e continuare a lavorare", dice nella sala affollata del
Maxxi la grande performer, intervenuta a un incontro con il
pubblico, affiancata dal direttore artistico Hou Hanru e il
direttore di Maxxi Arte Bartolomeo Pietromarchi. Pioniera
dell'arte performativa (ma partita dalla scultura), ha saputo
rinnovare senza sosta la poetica e i mezzi espressivi,
costruendo un mondo magmatico di immagini e interrelazioni in
evoluzione perenne. Un percorso sempre dinamico, basti pensare
che è stata una delle prime a inserire all'interno delle sue
performance l'uso del video.
(ANSA)