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ROMA, 27 AGO - Arriva in sala il
30 agosto con Cinema di Valerio De Paolis, 'L'effetto acquatico'
favola romantica e appunto acquatica della regista islandese
Solveig Anspach con Francois Loiret-Caille e Samir Guesmi. Già
passato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival di Cannes,
il film racconta di un amore a prima vista. Bastano infatti
pochi attimi, e qualche sguardo di troppo, perché il dinoccolato
gruista di nome Samir (Samir Guesmi) perda la testa per la
minuta, ma piena di carattere Agathe (Florence Loiret Caille).
Siamo a Montreuil dove l'islandese Anspach (scomparsa lo scorso
anno) ha ambientato tutte le sue favole. Agathe è maestra di
nuoto e Samir fa di tutto per entrare nel suo corso spacciandosi
alle prime armi con l'acqua. Le sue bugie reggeranno però solo
per tre lezioni, e Agathe è una che non sopporta i bugiardi. La
verità viene a galla e la donna si infuria con lui. Ma la storia
non finisce qui. Agathe parte per l'Islanda per un viaggio di
lavoro, mettendo un oceano tra lei e Samir, ma non ha fatto i
conti con i sentimenti e la testardaggine del dinoccolato
gruista. ''Il film, ambientato in una piscina, affronta lo stato
di agitazione che a volte si prova in questi 'luoghi d'acqua -
aveva detto la regista nelle sue note -. Era proprio questa
agitazione che ci interessava esplorare con il film, perché le
piscine sono posti molto particolari, luoghi senza tempo che
mettono insieme persone molto diverse tra loro, le cui
motivazioni possono sembrare misteriose. La voluttà dell'acqua,
l'umidità che penetra, i pavimenti scivolosi, quel torpore
difficile da descrivere, i rituali sempre uguali a sé stessi: le
piscine riescono a esercitare uno strano effetto su alcuni di
noi. In piscina ci si va soprattutto per nuotare, ma poi lì si
trovano desideri meno semplici da ammettere a sé stessi. Le
piscine - sempre secondo la Anspach - sono luoghi molto
democratici, perché i simboli di appartenenza, sociali o
religiosi che siano, scompaiono dietro a un costume aderente. Si
tratta comunque di uno spazio nel quale le lotte di potere
avvengono senza alcun sotterfugio, uno spazio nel quale è
possibile sentire l'eco del mondo moderno. Seguendo i due
personaggi e la loro ricerca dell'amore appassionato, volevamo
delineare il ritratto di una tribù strana, ben nota e spesso
divertente: quella degli istruttori di nuoto. Volevamo fondere -
conclude - la satira con la commedia romantica e raggiungere
l'armonia tra due fonti d'ispirazione spesso contraddittorie e
talvolta dissonanti''.
(Di Francesco Gallo) (ANSA)