Ibrido personaggio dello spettacolo francese: presentatore radiofonico e televisivo, attore e regista che ha saputo guadagnarsi uno spazio tutto suo nella commedia brillante d'oltralpe.
Diciamocelo, Edouard Baer è un po' come il nostro Fabio Volo, ma con qualche differenza. Originario dei quartieri alti di Parigi, nato e cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia, Edouard Baer ha un'infanzia agiata in un ambiente dove si respira l'arte e lo spettacolo prima di tutto (è fratello del compositore, Julien Baer e della scrittrice Pauline Baer), ma soprattutto si respira cinema, infatti la sua famiglia era legata da un vincolo di amicizia al regista Louis Malle. A 13 anni coltivava il sogno di diventare un grande politico e, mentre gli altri bambini andavano a giocare a calcio, lui ascoltava i dibattiti dell'Assemblea Nazionale e ripeteva i discorsi di De Gaulle. A 18 anni, su consiglio di un'amica, Edouard si iscrive ai Cours Florent e diventa assistente dell'attrice e regista Isabelle Nanty, alternando questo lavoro a quello di collaboratore per riviste francesi sulla nightlife parigina. Uomo di mondo, festaiolo, membro illustre del jet-set parigino, proprio in quell'ambiente conosce il dj Ariel Wizman. È il 1987 e lui ha appena trovato il suo migliore amico ed uno dei suoi collaboratori più stretti.
Insieme, cominciano ad animare Radio Nova e nel 1992 presentano "La grosse boule", una trasmissione radiofonica improvvisata dove si creano velocemente una reputazione di provocatori impertinenti ed audaci. Dal 1992 al 1997 lo show rimane in piedi con ascolti da urlo. Passa poi alla conduzione televisiva su Jimmy e Canal+.
Ma è dopo un cortometraggio, girato nel 1994, che Edouard decide di intraprendere la carriera di attore e debutta in La folie douce (1994) del suo amico Frédéric Jardin. Il film lo proietta nel firmamento delle nuove stelle del cinema francese e ha l'occasione di lavorare accanto a Virginie Ledoyen, Said Taghmaoui, Chiara Mastroianni, Vincent Cassel e Monica Bellucci.
Nel 1999 dirige il suo primo cortometraggio, Chico notre homme à Lisbonne, e lo stesso anno è uno dei protagonisti di Rien su Robert di Pascal Bonitzer. L'anno seguente, fa il grande passo e scrive e dirige il film La Bostella, storia di un dj senza ispirazione. È un successo in patria.
Tornato ai microfoni della radio accanto ad Ariel Wizman, continua anche la sua carriera cinematografica con due film di Claude Miller, ma non ha affatto finito di stupirci. Sul grande schermo è il divertentissimo Atis in Asterix & obelix: missione Cleopatra (2002) e nel 2005 ha un piccolo ruolo in Per sesso o per amore? di Bertrand Blier. Ma è pronto a compiere un viaggio nel tempo, per entrare a far parte di Triplice inganno (2007) di Jerome Cornuau con Stefano Accorsi.
Lavora poi con due grandi autori del cinema francese, Claude Chabrol (L'innocenza del peccato), e Alain Resnais (Gli amori folli), per poi arrivare al film di Marjane Satrapi Pollo alle prugne e alla commedia di Laurent Tirard Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà.
Tra le ultime interpretazioni troviamo invece Phantom Boy (2015), Ouvert la nuit (2016), da lui anche diretto, e Una classe per i ribelli (2019).