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Virgil Oldman, conoscitore e critico d’arte, ricco battitore d’aste, è convinto di essere infallibile.
Centrato su di sé e sul mondo che conosce, si guarda bene dal mettersi in relazione con altri mondi,
schermandosi emblematicamente con i guanti attraverso i quali tocca gli oggetti, perfino le posate con cui porta il cibo in bocca.
Il bisogno dell’Altra metà del cielo e la difficoltà a stabilire reali rapporti, lo costringe a “possedere” soltanto immagini del Femminile che “RUBA” spudoratamente durante le varie aste,
complice il suo amico Billy, in una coazione a ripetere che gli dà la vertigine dell’onnipotenza.
E’ determinato a continuare all’infinito.
Lo spettatore viene affascinato e trascinato in questo mondo immaginario, resta turbato dalla visione delle innumerevoli “donne” incorniciate ed affisse alle pareti di quella stanza-museo, segreta ed inaccessibile, della cui esistenza egli si compiace e si bea.
Per quanto tempo ancora? “Per sempre” parrebbe rispondere la logica e la determinazione di Oldman.
La casualità ha, invece, disposto altri destini. Chi guarda il film non sa…
Tornatore trattiene in mano il groviglio di fili, consegnandoci il bandolo che noi spettatori lentamente svolgeremo.
Tutto è vero: l’invito di Claire a Virgil cui viene chiesto un incontro per valutare gli arredi di un’antica villa, i pretesti incredibilmente credibili di Claire che disattende gli appuntamenti, l’illusione di Oldman di avere scoperto il segreto che tiene Claire prigioniera ed occultata alla vista altrui: l’agorafobia.
La corsa di Claire verso la strada per andare in soccorso di Virgil ferito, induce lo spettatore a pensare che l’amore ha vinto la malattia.
Peccato che Claire non fosse affetta da alcuna malattia e tutto era stato un inganno studiato nei particolari .
Il puzzle che lo spettatore aveva costruito va in frantumi, si atomizza in una indeterminatezza che lascia i più a bocca spalancata e amara ma che induce a riflettere sui concetti : realta-finzione, certezza-incertezza, determinismo-indeterminismo…
E vengono in mente i versi del poeta : “Questo è quel mondo, questi i diletti, l’amor …questa la sorte delle umane genti?”
Mariella Viavattene
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